Alessandro Preziosi ritorna al Teatro Stabile regionale nell’atteso “Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco” di Stefano Massini. Debutto il 31 gennaio alla Sala Assicurazioni Generali, per uno spettacolo che racconta la tormentata esistenza di Van Gogh e riflette sul ruolo dell’artista nella società, coinvolgendo la platea con tensioni da thriller psicologico. Merito anche delle ottime prove interpretative orchestrate dal regista Alessandro Maggi. L’appuntamento è inserito nel cartellone Prosa e replica fino a domenica 4 febbraio
Un’indagine psicologica con i ritmi e il pathos di un thriller: per Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco Stefano Massini – fra gli autori italiani di maggior successo e di fama anche internazionale – non ha smentito il proprio talento ed ha costruito una efficacissima architettura drammaturgica, una «scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva» come ha dichiarato la Giuria del Premio Tondelli a Riccione Teatro, che il testo si è aggiudicato nel 2005.
A renderlo ancor più interessante ed emozionante, è – in quest’attesa messinscena – l’interpretazione di Alessandro Preziosi, che darà vita con l’intensità e la passione che gli sono proprie al protagonista, un Vincent Van Gogh smarrito e sofferente, ritratto nella parte finale della sua tormentata esistenza, quando fu rinchiuso al manicomio di di Saint Paul de Manson.
È il 1889 e l’unico desiderio di Van Gogh è uscire da quelle mura: la sua prima speranza è riposta nella visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare… Theo è il solo a comprendere e sostenere il fratello anche nella sua difficile parabola d’artista (in vita, riuscì a vendere un solo quadro), il loro è un rapporto d’elezione, di cui molto sappiamo da un inestimabile epistolario pubblicato nel 1913. Quelle parole ci rivelano molto non solo della vita ma anche della poetica artistica di Van Gogh, e se oggi è possibile ammirare molti dei suoi capolavori, il merito è anche di Theo che li conservò, alla morte del pittore.
In un dipanarsi avvincente, che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, anche lo spettacolo pone al centro il rapporto fra i due fratelli, isolandolo nel “bianco” opprimente della stanza manicomiale, quel bianco che soffoca – assurdamente – il pittore dei colori vivaci, delle emozioni, della potenza comunicativa.
«E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto. In una spaccatura in cui domina la sola logica della sinestesia, nella quale ogni senso è plausibilmente contenitore di sensi altri, modulandone infinite variabili, Van Gogh è significante e significato di sé stesso»
scrive il regista dello spettacolo, Alessandro Maggi, che muovendosi con sensibilità nella drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici di Massini, pone in luce anche il tema universale del rapporto tra le arti e del ruolo dell’artista nella società contemporanea.
In ciò gli offre sostegno una compagnia d’interpreti perfettamente equilibrata, capeggiata da un attore che lo Stabile regionale riaccoglie sempre con grandi attese: Alessandro Preziosi ha infatti condiviso con il pubblico di Trieste molte tappe della brillante carriera, incantandolo con l’irruente Laerte interpretato giovanissimo in “Amleto” accanto a Kim Rossi Stuart, in molti ruoli classici, fino ai seduttivi e recenti Cyrano de Bergerac e Don Giovanni. Una galleria costruita con intelligenza e grande versatilità, arricchita da molti successi cinematografici e televisivi e a cui ora si aggiunge il profilo complesso del pittore olandese.
Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco è un testo di Stefano Massini, messo in scena nella regia di Alessandro Maggi e interpretato da Alessandro Preziosi che sarà Van Gogh, e da Francesco Biscione (Dottor Peyron), Massimo Nicolini (Theo Van Gogh), Roberto Manzi (Dottor Vernon Lazàre), Alessio Genchi (Gustave, infermiere), Vincenzo Zampa (Roland, infermiere). Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Giacomo Vezzani, il disegno luci di Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta. Lo spettacolo è coprodotto da Khora.teatro, Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con il Festival dei due mondi di Spoleto.
Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco va in scena per il cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da mercoledì 31 gennaio alle ore 20.30, replica alla stessa ora fino a sabato 3 gennaio e domenica 4 gennaio va in scena alle ore 16, alla sala Assicurazioni Generali.
Giovedì 1 febbraio alle 17.30 alla Sala Bartoli si terrà l’incontro dedicato a “Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco”: condurrà il professor Peter Brown, direttore della British School del Friuli Venezia Giulia e saranno presenti Alessandro Preziosi e la compagnia dello spettacolo.
Venerdì 2 febbraio sempre alla Sala Bartoli e nel medesimo orario la presentazione del professor Brown si terrà invece in lingua inglese.
A entrambi gli appuntamenti l’ingresso sarà libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e naturalmente anche attraverso il sito