Un lungo lunghissimo applauso ha sancito il successo della prima replica triestina di “Van gogh Cafè Opera Musical” A conferma che si, anche gli italiani possono scrivere cose (molto!) belle e a conferma del teatro musicale di altissima qualità offerto da Andrea Ortis.
L’opera musical su Van Gogh, a ritmo di danza, canto e molto altro, sarà protagonista ancora oggi, 18 marzo alle ore 20.30 sul palco de Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Dipingere i propri sogni
Van Gogh. Un personaggio portato in scena innumerevoli volte. Solo nelle scorse stagioni ricordiamo l’interpretazione, in prosa in quel caso, di Alessandro Preziosi in “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco”. Ma qui il bianco è dimenticato.
Mai in precedenza, infatti, la vita dell’artista era stata raccontata così, in una molteplicità malinconica di colori che si riflette in una miscela di linguaggi artistici diversi.
Una varietà di possibilità di espressione di cui è fatto un uso sapiente grazie all’esperienza di Andrea Ortis, regista e interprete nello spettacolo.
Come in precedenti occasioni, l’uso delle videoproiezioni è uno degli elementi distintivi degli spettacoli di Ortis, che ne fa un uso sapiente (non è da tutti nel panorama del teatro musicale italiano).
Queste possono affascinare o meno (come dimostrato dai commenti contrastanti di alcune spettatrici in sala, ndr) ma si rilevano anche in questo caso sempre funzionali.
Sia nel trasportare il pubblico all’interno delle opere dell’artista olandese, sia nell’evidenziare i suoi colori, rinchiusi, come l’artista stesso.
Un artista alla continua ricerca, a partire da quella persona, famiglia o amicizia che fosse, che rappresentasse anche solo almeno un cuore come “tetto sotto il quale abitare”.
Una ricerca, di chi si è ma anche della propria strada o del proprio sogno peculiare, che emerge anche nei personaggi che vivono il Cafè Chantant parigino dove prende vita il racconto
Corri e insegui chi sei, non rinunciare a chi sei
Un racconto che prende vita infatti da quella che è la narrazione più fedele immaginabile dei tormenti e dei desideri di Van Gogh, la raccolta della corrispondenza con il fratello contenuta in Lettres à son frère Théo.
Ad accompagnare il pubblico nella vita di Vincent sono infatti proprio il libro e le sue parole, custodite preziosamente da un antiquario, Louis Philippe (Ortis, ndr). Importantissima è la condivisione però con un cameriere del Cafè, Luc (Raffaele Ficiur)
Ortis aggiunge un ulteriore livello di lettura, esplorando le relazioni umane: Philippe e Luc sono due solitudini che si incontrano, mentre Luc e Vincent condividono una storia simile.
Un plauso al cast artistico di altissimo livello: Louis Philippe e Madame Odile Floriana Monici accompagnano ponendo in rilievo alcuni tra i migliori talenti del teatro musicale: oltre al già citato Ficiur, Chiara Di Loreto (Mademoiselle Aline), Lara Ferrari (Juliette), Rebecca Erroi (Vanille) e la Sophie di Giulia Maffei.
Ma anche alla musica live, che fa sempre la differenza: la chitarra di Antonello Capuano, il violino di Leonardo Mazzarotto, il pianoforte (ma anche musette) di Andrea Salvadé, le percussioni di Marco Molino e il contrabbasso di Lorenzo Mastrogiuseppe