Una volta nella vita è lo spettacolo diretto da Giancarlo Fares che vede sul palco Andrea Catarinozzi (il ladro), Nadia Clivio (la ragazza), Roberto Di Marco (banchiere), Paolo Cordiviola (il mago) e Valerio Giombetti (il portantino), dal 18 al 29 Marzo al Teatro Petrolini di Roma.
Sulle note di “Meraviglioso”di Domenico Modugno, tre uomini si risvegliano in un obitorio. Al loro fianco una donna totalmente dimentica del suo passato, che assume connotati a tratti simpatici, fuori dalle righe, incutendo non poca “paura” in coloro che vi si imbattono. È così che hanno inizio le dinamiche esplosive di quattro cadaveri fin troppo vitali. Tra “pippate” di cocaina ed il tentativo di una grande fuga, nulla manca ad uno spettacolo che si aggrappa ai limiti di un piccolo palco per spalancarlo agli orizzonti moderni della Roma dei morti. Il testo divertente e grottesco di Gianni Clementi si arricchisce con l’arrivo di un disperato portantino ed un finale a sorpresa. Così fra comicità, speranze e purificazione di se stessi, i protagonisti scoprono di avere un unico destino: sciogliere l’enigma che li ha portati a ritrovarsi in una situazione così inusuale.
Merito di un controscena ben curato, capace di guizzare di angolo in angolo è davvero una goduria per gli occhi trovarsi con lo sguardo sepolto dalla copiosità di gesti e dettagli. Siamo immersi in una situazione gratificante in cui si può trovare l’azione ovunque si punti lo sguardo. Interessante è anche la geometrica gestione dello spazio. Ad infestarlo, si muove adagio lo spirito di un senso sotterraneo dell’avventura: è la preparazione ad una grande fuga tra armadietti distinti da lettere dell’alfabeto e delle buste contenenti degli indumenti “acciancicati” in malo modo. La grande macchina teatrale sa esser forte e vincente anche nell’uso del dialetto che non corre il rischio di annegare in pacchiana imitazione.
Una volta nella vita dimostra così di essere uno spettacolo spiritato fin nel midollo.