Una stagione di lusso, quella presentata da Manuela Kustermann per il prossimo anno nell’ormai storico teatro di Monteverde, punto di riferimento per chi ama la novità, ma anche la tradizione reinterpretata in chiave contemporanea. Un luogo della cultura che offre spunti di riflessione e appuntamenti unici, come sottolinea la stessa direttrice artistica: “Il bisogno che l’uomo ha di sentirsi raccontare storie troverà ampia soddisfazione in più forme nella prossima stagione teatrale. Sarà un teatro spiazzante, catartico, stupefacente, appassionato, ma anche irritante e turbativo, in grado di incidere nella vita intellettuale di tutte le persone per accrescere la conoscenza di sé e del mondo e per il bene del nostro paese che vive uno dei momenti più complicati della sua storia.”

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La partenza è uno strepitoso appuntamento con l’epico Odin Teatret di Eugenio Barba che inaugura la stagione con Tebe al tempo della febbre gialla (26 settembre-2 ottobre). Uno spettacolo imperdibile, punto di arrivo di una delle compagnie più longeve del panorama mondiale, di cui inoltre la Sala Troisi ospiterà nello stesso periodo una restrospettiva degli spettacoli più iconici. 

Il richiamo all’antico è anche nella complessa e stratificata epifania intitolata Resurrexit Cassandra (4-9 ottobre) di Ruggero Cappuccio, spettacolo ideato da Jan Fabre con Sonia Bergamasco. Anche in questo caso il mito è un mezzo per leggere il presente e il futuro dell’intera umanità. Movimenti politici e ideologici radicali, cambiamenti climatici, isole di plastica negli oceani, inquinamento. Un’accusa contro l’incomprensibile talento dell’essere umano per l’auto-inganno.

Ritorno più che gradito, dopo l’originale allestimento di Zoo di Vetro, quello del sensibile regista Leonardo Lidi sia con La Signorina Giulia di August Strindberg (11-16 ottobre) sia con Il gabbiano PROGETTO ČECHOV – prima tappa, spettacolo tratto da Anton Cechov (28 febbraio-5 marzo): due testi chiave per la drammaturgia moderna a confronto con una ideazione contemporanea, vitale e analitica al tempo stesso, certamente sorprendente.

La città di Napoli, dalla vulcanica teatralità scenica e testuale mai sopita, avrà il suo contributo con Il resto della settimana di Maurizio De Giovanni e Peppe Servillo, con il magnifico e applauditissimo Tavola tavola, chiodo chiodo… (21-26 febbraio), un progetto di Lino Musella e Tommaso De Filippo tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo, e infine con un grande classico contemporaneo di Annibale Ruccello: Le cinque rose di Jennifer (12-16 aprile) per la regia di Gabriele Russo con Daniele Russo e Sergio Del Prete.

La storia (7-19 febbraio), liberamente ispirato al’omonimo romanzo di Elsa Morante per la drammaturgia di Marco Archetti e la regia di Fausto Cabra, porta in palcoscenico l’opera più nota della scrittrice dalla sensibilità e dal carattere inarrivabili. La stessa operazione che metteranno in atto i Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa con DAVID COPPERFIELD SKETCH COMEDY, un carosello dickensiano (28 marzo – 2 aprile), ma in una chiave grottesca e irriverente intuibile fin dal titolo. E ancora per l’eccellenza letteraria, non si può perdere il 31 ottobre l’eccezionale presenza di Lino Guanciale in Er corvaccio e li morti, una “spoon river” romanesca basata sui sonetti di Graziano Graziani che invita i lettori/spettatori a compiere con lui un viaggio tra le tombe e le storie delle persone seppellite in un cimitero.

Magnifiche presenze quelle del duo Tiezzi-Lombardi e compagnia con Il soccombente di Thomas Bernhard (21-26 marzo), di Kobane Calling on Stage (15-20 novembre) tratto dall’opera omonima di ZEROCALCARE con l’adattamento e la regia di Nicola Zavagli, del pluripremiato Hỳbris di Flavia Mastrella e Antonio Rezza (20 dicembre-22 gennaio), dell’instancabile Marco Paolini (14-19 marzo) con Antenati – the grave party, dello storico Oylem Goylem di e con Moni Ovadia (24-29 gennaio) che mette al centro la lingua, la musica, e la cultura Yiddish, nonché di Aspettando Godot (31 gennaio-5 febbraio) di Samuel Beckett di cui Theodoros Terzopoulos firma regia, scene e costumi.

Non mancano neppure gli appuntamenti più insoliti, che mescolano storie e linguaggi alla riscoperta di fatti dimenticati, come Spaghetti, uno spettacolo di circo contemporaneo sulle migrazioni italiane di inizio secolo, o Johann Sebastian Circus per la regia di Fabiana Ruiz e Giacomo Costantini in cui Bach torna sulla terra, dopo oltre duecentocinquanta anni di assenza dalle scene e un viaggio interstellare, per suonare contemporaneamente il pianoforte elettrico, una batteria e un sintetizzatore, esibendosi inoltre in un numero di virtuosismo con le boleadoras argentine!

Completano il quadro di questa stagione davvero ricca e sorprendente: PENG di Marius Von Mayenburg (7-21 marzo), Ragazze al muro di Eleonora Danco (4-7 aprile), il complesso e atteso Le relazioni pericolose (18-23 aprile) un progetto di Carmelo Rifici, Ugo Fiore, Livia Rossi e un trittico esilarante e crudele, come solo Carrozzeria Orfeo sa concepire, composto da Miracoli Metropolitani (2-14 maggio), Thanks for Vaselina (16-21 maggio) e Stupida Show! (Capitolo 1 – Cattivi pensieri) (23-28 maggio), assolo imperdibile di Beatrice Schiros.

Ampia e varia la proposta di abbonamenti, per tutte le menti e per tutte le tasche: perché farselo scappare?!

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