Un tetto alla Scala (Milano 1943-1944) di Federico Bianchessi
1943. Ferragosto. Una festa segreta in una villa a Varese, tra “gente bene” e contrabbandieri, sfollati e villeggianti, intrighi e attese nella confusione dell’Italia badogliana. Nella notte, all’improvviso, bagliori sopra Milano: è il bombardamento che riduce il Teatro alla Scala di Milano in un cumulo di rovine.
Da lì a un mese, il ritorno dei fascisti, la Repubblica sociale, l’occupazione tedesca e il crescendo sanguinoso della guerra civile. Milano, però, tra macerie e fame, brutalità e dolore, complotti agguati e vendette, si sforza di vivere, progetta il suo avvenire e caparbiamente si butta nell’impresa di ricostruire subito il suo simbolo mentre la tempesta infuria ovunque: la trama del romanzo si intreccia alla rinascita della Scala.
A fatti e personaggi reali (musicisti, cantanti, protagonisti della cultura e dello spettacolo, banchieri e industriali, politici) si intrecciano le vicende immaginarie della famiglia Rota, lacerata sui contrapposti fronti della lotta e alla fine distrutta.
Ma la storia non si ferma al 1944 e solo vari decenni dopo si scopre la verità su un delitto di allora – e la sua successiva vendetta – che segna simbolicamente le vicende della Scala, e dell’Italia, fino ai giorni nostri.
L’idea nasce da un’inchiesta dell’autore apparsa su “Il Giornale”, dove Federico Bianchessi, nato a Milano nel 1956, giornalista e scrittore, è stato per nove anni cronista comunale durante la direzione di Indro Montanelli. Il libro pubblicato nel 2009 da Zecchini Editore nella collana “I racconti della musica”, pagine 308, riporta la Postfazione di Gabriele Albertini.
L’autore
L’autore Federico Bianchessi Taccioli, nato a Milano l’8 febbraio 1956, laureato in Lettere all’Università Cattolica con una tesi sull’ideologia della tecnica cinematografica. Giornalista professionista, ha collaborato con il Corriere della Sera, Il Giorno, Avvenire e altre testate, lavorando poi a Bresciaoggi, Il Mondo, Il Giornale Nuovo, La Voce, L’Indipendente, occupandosi principalmente di politica (tre anni a Roma come giornalista parlamentare).
Dal 1996, abita a Varese con la moglie Alessandra, ed è redattore de La Prealpina. Nel 2004, ha ricevuto il premio Cronista dell’Anno per una inchiesta sulla massoneria italiana.
Ha pubblicato una raccolta di racconti (Incantesimi), vincendo i premi Città di Melegnano 1996, e Il Corto letterario 2006.
La casa editrice
La casa editrice nasce per volere di Caterina e Nicolino Zecchini che fondano, nel 1974, un’azienda di impaginazione libri che, in pochi anni, si sviluppa ai massimi livelli tecnologici servendo i maggiori marchi editoriali italiani.
Gli studi e la passione per la musica, insieme alla tradizione grafica, stimolano l’idea di pubblicare libri interamente dedicati alla Grande Musica e nel 1997, nasce da Paolo e Roberto Zecchini la Zecchini Editore che esprime immediatamente l’impronta di casa editrice destinata alle pubblicazioni specializzate.
Nel 1999, un altro passo importante viene compiuto dalla casa editrice che acquisisce “MUSICA”, l’autorevole testata italiana di cultura musicale e discografica fondata da Umberto Masini nel 1977.
In breve tempo i libri in catalogo si moltiplicano e, nel 2005, la casa editrice unisce le proprie forze insieme all’amico Gaetano Giuffrè, un uomo di grande esperienza editoriale che darà preziosi consigli alla Zecchini Editore. Storie, ricerche, metodi, documenti inediti dei grandi compositori, direttori d’orchestra, cantanti d’opera.
Si cerca un’idea, si sviluppa il progetto e, con l’Autore, si promuovono le pubblicazioni nei grandi teatri italiani e con la rete delle grandi case editrici, anche all’estero. Il contatto diretto con gli Autori e con gli Artisti, permette alla casa editrice di ottenere il massimo approfondimento di ciò che tratta, soprattutto commissionando Opere editoriali che colmano numerose lacune bibliografiche.
Il marchio, la distribuzione ed il marketing Zecchini hanno un loro peso in grado di fornire al mercato un prodotto su misura.