Twenty five years running – Compagnia Zappalà danza. (1990-2015) a cura di Massimo Inguscio
Vademecum fotografico (collana “Scenariodanza”, pagine 95, edizione italiana ed inglese) uscito nel 2015 per celebrare con pienezza di vita e allegria i 25 anni di una compagnia, quella fondata nel 1989 da Roberto Zappalà.
Il libro raccoglie oltre 100 fotografie tratte durante gli spettacoli della compagnia a testimonianza del lungo percorso fin qui effettuato. Con un testo di presentazione di Marinella Guatterini.
Twenty five years running è il nostro codice identificativo del tempo passato e presente ma anche del nostro futuro. Riteniamo di essere stati attivi ma tuttora rigorosamente a regime, in marcia, insomma operativi” sostiene Roberto Zappalà, il quale aggiunge
“sono stati 25 anni sorprendenti, volati come può volare un sogno, con la straordinaria differenza che abbiamo avuto la possibilità di intervenire nella storia ‘del sogno’, renderlo vero e guidarlo dove credevamo e crediamo sia più giusto che vada”
(Roberto Zappalà, direttore artistico di “Scenario Pubblico” e fondatore della “Compagnia Zappalà Danza”).
Roberto Zappalà
Roberto Zappalà insieme alla casa editrice Malcor D’ ha inaugurato un percorso di editoria per la danza e scritto diversi testi/saggi: Omnia corpora, Sud Virus (il piacere di sentirsi terroni) e per L’Epos Odisseo: il naufragio dell’accoglienza e Agata Semu tutti devoti tutti?
Ha ricevuto diversi premi, tra i più prestigiosi quello dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro nel 2013.
Il coreografo Zappalà dopo aver danzato fino all’età di trent’anni coreografie di Kylian, Mats Ek, Birgit Cullberg, ecc. collaborando con diverse compagnie, nel 1989 fonda la “Compagnia Zappalà Danza”, con la quale sviluppa un intenso lavoro di ricerca, maturando un proprio originale linguaggio coreografico.
In vent’anni di attività con la compagnia il coreografo realizza oltre venticinque produzioni, di cui una ventina a serata intera, che hanno circuitato in tutta Europa e in Medioriente, Centro e Sud America, Sudafrica.
Zappalà ha inoltre realizzato creazioni per il Balletto di Toscana (Dioniso, 1998), la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano (TZ001, 1998), la Compagnia svedese “Norrdans” (I’m a good cook, 2004), ArtEZ Arnhem – Paesi Bassi (zappalàloop 2008), la Fondazione olandese “Theaterwerkplaats Generale Oost” (corpo cage, 2009), e ha inoltre avuto modo di lasciare il suo chiaro segno creativo curando le coreografie di particolari edizioni dei famosi musical “Jesus Christ Superstar” ed “Evita”, prodotti dal Teatro della Munizione e rivisti in una nuova lettura coreografica e linea di movimento.
Diverse sono state le collaborazioni con registi d’opera, tra questi Daniele Abbado (“Mefistofele” e “Ascesa e Caduta della Città di Mahagonny”), Federico Tiezzi (“Madame Butterfly” e “Carmen”), Francesco Torrigiani (“Don Giovanni”). Il 14 ottobre 2011 ha debuttato a Goteborg in Svezia “sud-virus”, creazione commissionata a Roberto Zappalà dall’Opera di Goteborg per il proprio corpo di ballo, il “Goteborg Ballett”.
Roberto Zappalà ha collaborato con diversi artisti del panorama europeo, tra questi Giovanni Sollima, Paolo Fresu, Fabio Vacchi, Rosalba Bentivoglio, Nello Toscano, Puccio Castrogiovanni, Alfio Antico, Gianluigi Trovesi, Vincenzo Pirrotta, Piero Sammataro e altri.
Negli ultimi anni il coreografo si è anche dedicato alla trasmissione del proprio linguaggio coreografico attraverso numerosi seminari tenuti in tutta Europa e oltreoceano, e ha inoltre tenuto laboratori sui linguaggi del corpo per la “Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania”.
Nel 2009 Zappalà dà inizio al progetto internazionale “atelier a domicilio – laboratori e creazioni su misura per giovani danzatori”, in collaborazione con altre istituzioni europee quali ArtEZ Dansacademie (NL) e la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto (Regigo Emilia).
Il coreografo è altresì responsabile del recupero e ideazione nonché direttore artistico del centro per le arti performative Scenario Pubblico di Catania, aperto nel 2002, residenza della Compagnia Zappalà Danza e raro esempio in Italia di centro coreografico europeo, che ha consentito alla compagnia ed al coreografo di ampliare ed approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio con un’attività non solo di produzione ma anche di formazione tramite l’avviamento di MoDem / codici gestuali compagnia zappalà danza, una struttura che promuove la diffusione del linguaggio della compagnia.
Il coreografo ama spaziare anche in altri ambiti, insieme all’artista berlinese Christian Graupner e Humatic Berlin ha realizzato l’installazione interattiva “Mindbox” presentata con successo al Cynetart Festival di Dresda nel novembre 2009.
È inoltre autore della la sua prima personale “division by zero” a cura della “Fondazione Brodbeck” di Catania, presentata nel dicembre 2009. Nel novembre 2013 ha ricevuto il “Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro”. Attualmente lavora con le sue produzioni di danza contemporanea in diverse nazioni oltre che con la sua Compagnia.
La casa editrice
La casa editrice Malcor D’ ha l’obiettivo di pubblicare opere di divulgazione culturale, cioè scritte con linguaggio non tecnico, per consentirne la diffusione anche tra chi non ha confidenza con la materia trattata.
In particolare, opere che contengano riferimenti a più discipline, sia nella trattazione dell’argomento, che nelle applicazioni che se ne possono ottenere; l’interdisciplinarietà, in sé, è un concetto molto vicino a quello che ci siamo posti come obiettivo e cioè: “la conoscenza attraverso la moltiplicazione dei punti di osservazione della realtà”.
Nell’interpretare la complessità, opere che si sforzino di individuare la cifra che la compone, nel tentativo di renderne più facile la comprensione, senza però semplificarne il contenuto. Opere che prescindano dai luoghi comuni e dal pensiero dominante, ma che invece offrano sensazioni, elaborazioni e rappresentazioni, anche solo leggermente diverse da quelle cui siamo abituati, con l’obiettivo di svelarci un modo nuovo e diverso di vedere le cose.
Le edizioni Malcor D’ sono destinate ad un lettore per natura curioso; che vuole crescere attraverso la conoscenza e che vuole essere valutato per quel che è e non per quel che possiede; che vuole ampliare i suoi orizzonti per guardare più lontano o per guardare altrove; che non vuole essere rassicurato ma stimolato; che vuole sapere se c’è una strada diversa per andare dove sta andando oppure se vale la pena andarci; che vuole dare delle risposte originali ai propri figli e non lasciarli alla mercé dell’opinione comune; che vuole vedere il mondo da un punto di vista personale e confrontarlo con gli altri (dal sito ufficiale della casa editrice catanese).
Foto di copertina: Serena Nicoletti