La quarta giornata del Trieste Film Festival continua il concorso cortometraggi, lungometraggi e documentari e le sezioni Premio Corso Salani e Fuori dagli Schermi mentre continuano le proiezioni del concorso lungometraggi, documentari a Art&Sound e debutta la sezione Carte Blanche Manskij.
Al Teatro Rossetti si inizia alle ore 11:00 con il lungometraggio fuori concorso CENZORKA di Peter Kerekes (107 madri, Slovacchia – Rep. Ceca – Ucraina, 2021, HD, col., 93’, v.o. russa – ucraina) in cui Lesya ha commesso un crimine passionale per il quale deve scontare sette anni in un carcere femminile di Odessa. Ha appena dato alla luce il suo primo figlio e ora sta per fare il suo ingresso in un mondo popolato esclusivamente da donne. Il film è stato presentato nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura.
Alle 14:00 nel Concorso Lungometraggi troviamo BEBIA, À MON SEUL DÉSIR di Juja Dobrachkous (Bebia, al mio unico desiderio, Georgia – Regno Unito, 2021, HD, b-n, 113’, v.o. georgiana – russa). Tornata a casa per il funerale della nonna, la diciassettenne Ariadna – secondo un’antica usanza – deve attraversare la selvaggia campagna georgiana per riunire l’anima con il corpo della donna. Nell’attraversare questo paesaggio così estenuante e aspro, Ariadna è costretta a confrontarsi con il ruolo complesso e talvolta crudele che la matriarca ha avuto nella sua infanzia.
Alle 16:00 ritroviamo la seconda parte del Concorso Cortometraggi e alle 18:15 abbiamo nuovamente un lungo in concorso ÎNTREGALDE di Radu Muntean (Romania, 2021, HD, col., 104’, v.o. rumena) Maria, Dan e Ilinca partono per la consueta missione umanitaria di fine anno insieme a un gruppo di amici del lavoro. Alla guida dei loro grandi SUV si inerpicano lungo strade sterrate di montagna fino a villaggi remoti per distribuire pacchi-dono alla gente del posto. Ma quando la loro auto rimane bloccata in un fosso nel bosco, la segheria si rivela essere abbandonata, e sono costretti a trascorrere la notte con il vecchio disorientato, le loro idee sull’empatia e la solidarietà vengono messe a dura prova.
Alle 20:00, sempre in concorso c’è ORKESTER di Matevž Luzar (Orchestra, Slovenia – Croazia 2021, HD, b-n, 111’, v.o. slovena – tedesco austriaca). Gli allegri membri di una banda di ottoni slovena viaggiano in bus per esibirsi in una cittadina austriaca. Cantano, festeggiano e bevono durante tutto il tragitto. Non tutto però va come previsto. Cinque storie diverse ci mostrano come nascondere le proprie azioni e intenzioni sia il modo migliore per renderle imbarazzanti.
Chiude la giornata di proiezioni al Rossetti la proiezione fuori concorso di DURNA ÇIRAĞI di Hilal Baydarov (La luce della gru, Azerbaigian, 2021, HD, col., 101’, v.o. azera) In un paesaggio e un tempo sospesi si dipana la storia misteriosa di quattro donne forse rapite o forse illuminate dal giovane Davud. L’ultimo film, meravigliosamente girato e ambientato, di Baydarov, il talentuoso cineasta che ha dato visibilità cinematografica a un paese affascinante come l’Azerbaigian e che il TSFF segue ormai da diversi anni.
Al Cinema Ambasciatori alle ore 11:00 nella sezione Premio Corso Salani vediamo il film ISOLE di Mario Brenta, Karine de Villers (Italia – Belgio, 2021, HD, col., 78’, v.o. italiana – inglese – spagnola – francese). Presentato all’ultimo Festival Cinemambiente di Torino, il film è un racconto corale di voci soliste, un patchwork di più di settanta sguardi personali, di singolari visioni del mondo, frammenti sensibili di un’attualità incerta e mutevole che invita a pensare, a riflettere.
Alle ore 14:30 nel Concorso Documentario vediamo in anteprima italiana JUŻ TU NIE WRÓCĘ di Mikołaj Lizut (Non tornerò mai più, Polonia, 2021, HD, col., 62’, v.o. polacca): un’adolescente sola abbandonata a se stessa, cresce in un riformatorio. Farà di tutto per amare e sentirsi amata. Anche avere un bambino.
Alle 17:00 Art&Sound presenta GIOVANNA, STORIE DI UNA VOCE di Chiara Ronchini (Italia, 2021, HD, col. & b-n, 90’, v.o. italiana), ritratto di Giovanna Marini che racconta Storia e storie per musica da tutta una vita. Dal 1958 compone, raccoglie e interpreta canti di tradizione orale, tessendo una Storia “altra” del nostro paese, fatta di voci, persone, percorsi che non appartengono alla Storia dei grandi e dei famosi. Voce sorprendente, donna incredibile, fuori da ogni schema e scuola, attraversa inarrestabile da sessant’anni luoghi, lotte e movimenti di tutta Italia con una chitarra tra le braccia.
Dalle 18:45 torniamo al Concorso Documentari con MUZEJ REVOLUCIJE di Srđan Keča (Il museo della Rivoluzione, Serbia – Croazia – Rep. Ceca, 2021, HD, col., 91’, v.o. serba – romanes). Nel 1961 a Belgrado si progettava di costruire un museo-tributo alla Jugoslavia socialista. Pensato per “salvaguardare la verità” sul popolo jugoslavo, il progetto non andò mai oltre la costruzione del seminterrato. L’edificio abbandonato ora racconta una storia molto diversa da quella immaginata 60 anni fa. Nello spazio umido e buio vivono i reietti di una società rimodellata dal capitalismo.
Alle 20:30 troviamo DELO di Nina Guseva (Il caso, Russia, 2021, HD, col., 76’, v.o. russa). Nell’estate 2019, Mosca è in preda alle proteste dell’opposizione. Tremila persone vengono arrestate e tra loro anche il giovane attivista politico Konstantin Kotov. La coraggiosa avvocatessa Maria Eismont lotta contro il sistema giudiziario russo in sua difesa perché convinta che gli arresti abbiano un movente politico.
Alle 22:30 LOOKING FOR HORSES di Stefan Pavlović (Cercando i cavalli, Paesi Bassi – Francia – Bosnia ed Erzegovina, 2021, HD, col., 88’, v.o. bosniaca – inglese) un film sull’amicizia tra il regista e un pescatore. Uno non parla più la sua madrelingua a causa di una balbuzie, l’altro ha perso l’udito durante la guerra civile in Bosnia. Cercano dei modi per comunicare, mentre la macchina da presa indulge sul legame sempre più forte che si crea fra di loro.
Al Teatro Miela alle ore 9:00 abbiamo una proiezione per le scuole in collaborazione con il Festival Cinemambiente di Torino. Il film presentato si chiama THE GREEN LIE di Werner Boote (La bugia verde, Austria, 2018, HD, col., 97’, v.o. tedesca – inglese – portoghese – indonesiana) e argomenta la tesi che le multinazionali vorrebbero farci credere che possiamo salvare il mondo comprando le cose giuste: auto elettriche ecologiche, cibo prodotto in modo sostenibile, produzione equa, ma questa nell’opinione dell’autore è una diffusa e pericolosa bugia.
Alle 14:15 invece l’omaggio Carte Blanche Manskij presenta in anteprima italiana KOTLOVAN di Andrej Grjazev (Nel Grande Cantiere, Russia, 2020, HD, col., 70’, v.o. russa), un film di found footage composto da innumerevoli video trovati su YouTube, in cui il popolo russo fa un appello diretto al presidente Putin. Un caleidoscopio dello stato d’animo del paese, dalle suppliche sottomesse alla pura rabbia per le ingiustizie e la corruzione dilagante. Nel 1930 Andrej Platonov scrisse il romanzo Nel Grande Cantiere su totalitarismo e utopia. Il lavoro di Grjazev ne è una sorta di moderno e appassionato aggiornamento.
Alle 16:00 la stessa sezione presenta sempre in anteprima italiana DŽOJ di Dar’ja Sljusarenko (Gioia, Russia, 2020, HD, col., 63’, v.o. russa) Nel tendone del circo “Gioia” ogni giorno si ripetono la stesse cose: gli artisti smontano e rimontano la tenda con la cupola piena di stelle, si esibiscono e si spostano nel luogo successivo. Valera il clown si esibisce sempre da solo, finché un giorno si unisce a lui una nuova compagna, Yana, anche lei clown, e Valera comincia a sognare di conquistare il mondo del circo insieme a lei.
A seguire TICHIJ GOLOS di Reka Valerik (Voce silenziosa (Francia – Belgio, 2020, HD, col., 51’, v.o. inglese – cecena – francese) che racconta di Khavaj, giovane e promettente lottatore di arti marziali miste, che deve lasciare la Cecenia e fuggire a Bruxelles, quando il fratello scopre la sua omosessualità e lo minaccia di morte. A Bruxelles, per il trauma provocato dall’esilio, Khavai è colpito da mutismo.
Alle 18:15 viene presentato invece il documentario fuori concorso in anteprima italiana GORBACHEV. HEAVEN di Vitalij Manskij (Gorbačëv. Paradiso, Lettonia – Rep. Ceca, 2020, HD, col., 100’, v.o. russa). Il novantenne Michail Gorbačëv vive in una modesta casa fuori Mosca, aspettando il momento in cui sarà chiamato a entrare nel novero delle personalità più significative del XX secolo. La storia giudicherà Gorbačëv, ma egli ci dà in questo film la sua personale, ultima testimonianza.
Ultimo film della giornata al Miela è ČERMET di Nikolaj N. Viktorov (Beaumonde il rottamatore, Russia, 2020, HD, col., 71’, v.o. russa), anch’esso in anteprima italiana, ci racconta di Ilya, che ha imparato a conoscere la strada nella dura realtà dell’estremo nord della Russia, i libri a lezioni di letteratura e la forza dei pugni dal padre, che ha cercato di crescere il figlio seguendo la retta via. Ilya aspira a una vita più consona alla sua statura, ma gli irrefrenabili demoni interiori rappresentano un grande ostacolo al suo sogno di conquistare la capitale della nazione.
Tutti gli orari e le modalità di accesso alle proiezioni sono sul sito www.triestefilmfestival.it.