Si chiude la 35. edizione del Trieste Film Festival, il primo e principale appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale. Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, continua a essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello occidentale.
Il Trieste Film Festival ha presentato nel 2024 nove giorni di proiezioni, tra sezioni speciali e concorsi, arricchendo il programma di numerosi eventi collaterali fatti di incontri, presentazioni di libri, laboratori, concerti, visite guidate e una proposta di film ed iniziative interamente dedicata ai più piccoli.
“Tutto lo staff del festival è molto felice e orgoglioso di un’edizione sorprendente” afferma Monica Goti, presidente dell’associazione organizzatrice Alpe Adria Cinema “per l’alto numero di ospiti che ha accompagnato i film e per tutti gli accreditati che anche quest’anno hanno seguito i nove giorni di programmazione.
Sempre di più sono i giovani che seguono il festival sia tra il pubblico locale che tra gli studenti delle accademie che il festival ospita. Siamo molto felici della grande partecipazione e dei riscontri positivi dati ad un programma che con tanto lavoro e passione è stato confezionato.
Vedere le sale piene di appassionati di cinema ci ripaga del grande lavoro di un lungo anno.
Il 2024 ci vedrà nuovamente impegnate in collaborazioni con alcune realtà regionali su progetti legati alla sempre più vicina GO! 2025 e in attività pensate per i bambini e ragazzi delle scuole. E poi, ovviamente, da febbraio, si riparte con l’organizzazione della 36ma edizione per cui auspichiamo di confermare le tante proficue collaborazioni che rendono il Trieste Film Festival un evento per tutti!”
Il Festival ringrazia tutti i luoghi che l’hanno ospitato e che da anni lo affiancano ovvero il Teatro Miela, il Teatro Politeama Rossetti ed il Cinema Ambasciatori, e tutti i partner e sponsor che hanno sostenuto in varie forme questa 35. edizione.
E sebbene il Festival si concluda a Trieste, il suo viaggio continua. Svelati infatti i primi titoli che comporranno la vetrina del Trieste Film Festival in Tour 2024, un’iniziativa ideata dal Trieste Film Festival in collaborazione con Lo Scrittoio, che proporrà anche quest’anno nelle sale italiane una selezione di film presentati a Trieste. I film in tour saranno quindi Hotel Pula di Andrej Korovljev, Cherry Juice di Mersiha Husagic, Arthur & Diana di Sara Summa.
Qui di seguito tutti i premi:
Il Premio Trieste (5.000 €) assegnato dalla giuria composta da Anca Puiu, Ivan Salatić, Lenka Tyrpáková va al lungometraggio di STEPNE di Maryna Vroda con la seguente motivazione:
Il Premio Trieste va al film di una regista esordiente che ci ha particolarmente colpiti per la sua malinconica rappresentazione della vita di un paese che scompare, del dolore e delle speranze svanite, resi al contempo con dolcezza ed autenticità – Stepne di Maryna Vroda
Menzione speciale all’attore Jovan Ginić (Lost Country):
Vorremmo dare una menzione speciale a Jovan Ginić per la sua performance straordinariamente costante e convincente nel suo film di debutto Lost Country, per essere riuscito a rendere la complessa personalità di un bambino lacerato dalle turbolenze politiche nella Jugoslavia degli anni Novanta.
Menzione speciale all’attrice Ágnes Krasznahorkai (Without Air):
Vorremmo assegnare una menzione speciale ad Ágnes Krasznahorkai (l’attrice protagonista di Without Air) per l’intelligenza con cui sfrutta il suo talento e per la sensibilità con cui trasmette il dramma di una donna intrappolata nelle maglie della burocrazia e dei preconcetti di coloro che incarnano il sistema.
Il Premio Alpe Adria Cinema offerto da Opificio Neirami (2.500 €) assegnato dalla giuria composta da Graziella Bildesheim, Dmitrij Gluščevskij, Vladan Petković va al documentario 1489 di Shoghakat Vardanyan con la seguente motivazione
Realizzato da un’artista che non ha avuto una formazione cinematografica ma che dimostra un innegabile talento grezzo e un istinto impeccabile, questo film è un pugno nello stomaco, crudo e senza fronzoli. Un resoconto incredibilmente coraggioso e intimo di una delle situazioni più difficili in cui una famiglia possa trovarsi, il film getta lo sguardo sulle ferite aperte della regista e dei suoi genitori.
Le loro ferite non si rimargineranno mai del tutto, ma la loro rappresentazione riesce ad offrire speranza e catarsi alle migliaia di persone che subiscono simili tragedie in tutto il mondo. Il miglior film documentario del Trieste Film Festival è 1489 di Shoghakat Vardanyan (Armenia).
MENZIONE SPECIALE per MOTHERLAND di Alexander Mihalkovich, Hanna Badziaka
La menzione speciale va a un film cupo e intenso, ma allo stesso tempo perspicace e commovente. Inizialmente molto circoscritto nella storia e nell’ambientazione, il film è in grado di rivelare alcuni aspetti della società che giocano un ruolo significativo nell’attuale situazione geopolitica.
Grazie ad una ricerca meticolosa, un lavoro preciso della macchina da presa e un ricco sound design, lascia lo spettatore stupito, forse anche scioccato, ma certamente più consapevole. Il film è “MOTHERLAND” di Alexander Mihalkovich e Hanna Badziaka (Svezia/Norvegia/Ucraina).
Premio TSFF Shorts offerto dalla Fondazione Osiride Brovedani (2.000 €) assegnato dalla giuria composta da Sarah Pennacchi, Ilija Tatić, Anne-Sophie Vanhollebeke va a LAND OF MOUNTAINS di Olga Kosanović con la seguente motivazione:
Ben girato e stupendamente interpretato, la giuria all’unanimità è lieta di premiare questo corto che ci ha toccato profondamente nella sua incisività e delicatezza: una storia che ci porta a seguire alcuni giorni nella vita di un padre serbo immigrato in Austria e della sua piccola figlia. Assistiamo alle difficoltà e alle vicende della vita quotidiana vissute in modo delicato e dignitoso.
Queste situazioni sono qualcosa di cui forse troppo spesso non ci rendiamo conto osservando altre famiglie; rischiamo addirittura di giudicarle senza comprendere le difficoltà, le profonde insicurezze e la solitudine che stanno vivendo. Cercando disperatamente di mantenere salda la propria identità, questi nuclei familiari si sforzano contemporaneamente di dare un’educazione sana ed esemplare ai propri figli.
MENZIONE SPECIALE per ANCELLA D’AMORE di Emanuela Muzzupappa
La giuria all’unanimità è lieta di dare una menzione speciale a Emanuela Muzzupappa, regista del cortometraggio Ancella D’amore / Love’s servant per essere riuscita a trattare con delicatezza il tema religioso della santità in chiave umoristica, a ritrarre personaggi caratteristici ma allo stesso tempo credibili e, infine, per aver offerto agli spettatori la possibilità di vivere momenti di intensa autenticità nelle famiglie del Sud Italia.
I film dei tre concorsi sono stati “giudicati” anche dal pubblico e con il loro voto hanno decretato i vincitori dei Premi del Pubblico:
Miglior Lungometraggio: WITHOUT AIR di Katalin Moldovai
Miglior Documentario: CENT’ANNI di Maja Doroteja Prelog
Miglior Cortometraggio: A PIECE OF LIBERTY di Antigoni Kapaka
Il Premio Corso Salani 2024 (2.000 €), assegnato dalla giuria (Elisa Grando, Andrea Inzerillo, Boris Sollazzo) al miglior film della sezione va a LALA di Ludovica Fales con la seguente motivazione:
“Lala” fa rispecchiare scopertamente i codici della finzione e quelli del documentario in un originale esercizio di prossimità con la vita a tratti sghembo e irregolare. È proprio questa sua non conformità che rende prezioso il film di Ludovica Fales e gli consente di attivare in modo inaspettato il nostro sguardo di spettatori.
Il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa al miglior documentario in concorso va a BETWEEN REVOLUTIONS di Vlad Petri
Un documentario intimo e politico che intreccia la grande storia di due paesi raramente accomunati tra loro, e la vita di due donne che resistono a regimi oppressivi e sfidano società patriarcali grazie alla forza del loro desiderio.
Accostando inusuali immagini di archivio di due contesti politici e culturali distanti tra loro, ci avvicina ai momenti inebrianti di coraggio e paura, speranza e delusione che accompagnano le rivoluzioni e ricolloca l’Europa orientale e il Medio oriente al centro dei grandi eventi che hanno segnato il XX secolo.
Il Premio Cineuropa al miglior lungometraggio in concorso va a WITHOUT AIR di Katalin Moldovai con la seguente motivazione:
Il Premio Cineuropa al Trieste Film Festival premia quest’anno l’opera prima di una regista che con il suo film ha sviscerato in maniera non banale la fondamentale questione della libertà d’espressione e di pensiero, e dei meccanismi di censura.
Without Air toglie gradualmente il fiato: il crescendo della trama che vede la protagonista messa ai margini, screditata, isolata dai colleghi e abbandonata- loro malgrado- dai suoi studenti, è paradigmatico della progressiva diminuzione della libertà di parola in molti dei nostri Paesi, della fragilità delle nostre democrazie, di censure sempre più diffuse.
Il caldo innaturale che accompagna il film, non è solo un monito all’emergenza ambientale, ma la rappresentazione di un opprimente clima politico complessivo che tende a soffocare chi non si conforma alle regole del potere, anche a quelle più assurde. Con il Premio Cineuropa non si vuole dunque solo premiare un debutto cinematografico magistralmente realizzato, ed interpretato, si premia il coraggio narrativo di Katalin Moldovai nel metterci in guardia dai fascismi diffusi, dalle scuole alle piazze, dai parlamenti alle nostre case.
Il Premio Giuria PAG – Progetto Area Giovani del Comune di Trieste, assegnato da una giuria di giovani tra i 18 e i 35 anni, rappresentanti di associazioni giovanili, al miglior cortometraggio in concorso va a THE SEA IN BETWEEN di Lun Sevnik con la seguente motivazione:
Una breve ma intensa sequenza che cattura l’animo dello spettatore attraverso profondi sguardi e dipinge un rapporto conflittuale paterno in un climax avvincente, nel silenzio degli abusi che troppo spesso annegano nel mare.
MENZIONE SPECIALE per IL COMPLEANNO DI ENRICO di Francesco Sossai con la seguente motivazione:
Un film che esplora temi diversi tra loro ma riconoscibili universalmente tra adulti e bambini. Tra questi spiccano: il valore che diamo ai nostri rapporti familiari a confronto con quelli altrui e la ricerca di un senso di inclusione nei contesti sociali.
Il Premio Eastern Star 2024 che riconosce una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito, proprio come il Trieste Film Festival, a gettare un ponte tra l’Europa dell’est e dell’ovest, va alla produttrice polacca di The Zone of Interest, Ewa Puszczyńska.
Qui di seguito l’elenco dei premi già assegnati.
Il Premio SNCCI al Miglior film della critica 2023 va a PACIFICTION di Albert Serra mentre il Miglior film della critica italiano 2023 va a RAPITO di Marco Bellocchio
Il Premio CEI (Central European Initiative) al film che meglio interpreta la realtà contemporanea e il dialogo tra le culture (3.000 €) va a WITHOUT AIR di Katalin Moldovai con la seguente motivazione:
Without Air dimostra che nessun ambiente sociale è immune dall’odio e dall’oscurantismo, nemmeno un moderno liceo ungherese. Il Premio Cei 2024 va a Katalin Moldovai per il suo film riflessivo e coraggioso e per il ritratto di un’insegnante coraggiosa, che cattura il clima politico e sociale del suo Paese.
Premi Last Stop Trieste
L’HBO MAX Award Il premio HBO Max va a un progetto che affronta un tema immensamente importante, ma paradossalmente trascurato. È un film che si distingue per l’approccio intimo a una famiglia amorevole, mostrandone la forza di fronte a circostanze difficili. Il premio va a DAD’S LULLABY di LESIA DIAK
Il FILM CENTER MONTENEGRO Award va a un progetto che ritrae una famiglia dell’Europa orientale piena di intimità, rispetto e relazioni forti e affettuose, che raramente si vedono nel cinema documentario. Con la speranza che il team possa utilizzare il premio per perfezionare il montaggio finale del film, la storia va a BLUEBERRY DREAMS di ELENE MIKABERIDZE
Premio This Is It Il premio ARTEVIDEO di 5.000 € va a un progetto che unisce una narrazione non lineare a immagini di grande impatto per esplorare lo sviluppo urbano, la migrazione e la gentrificazione. La narrazione e l’osservazione innovative offrono una nuova prospettiva su questi temi vitali. Il progetto si distingue per il suo coraggio artistico e la sua capacità di affrontare temi sociali complessi in modo visivamente avvincente. Il premio va a STILL HERE di SURANGA KATUGAMPALA.