Alle 11:00 al Caffè San Marco si tiene il consueto appuntamento con gli autori. Verranno annunciati in questa sede i vincitori della 29a edizione del Trieste Film Festival.
Sempre alle 11:00 in piazza Oberdan parte la passeggiata cinematografica dedicata alla fiction “La porta rossa”, a cura di Elisa Grando. Un tour in pullman alla scoperta delle location periferiche dove è stata girata la celebre serie televisiva interpretata da Lino Guanciale. Inoltre, grazie all’utilizzo dei visori, i partecipanti potranno visitare le location inaccessibili e ascoltare l’esperienza di chi ha lavorato sul set.
La giornata di proiezioni del Politeama Rossetti si apre alle 11:00 con la retrospettiva Rebels 68. east’n’west revolution e la proiezione di The Dreamers (I sognatori) di Bernardo Bertolucci.
La macchina desiderante è all’opera con il duo perverso Louis Garrel/Eva Green, che fa scandalo perché sessualmente è la stessa persona, alle prese con l’ospite-spettatore.
Sequenza stupefacente in volo verso la Cinémàtheque, unico approdo e scatola delle meraviglie da dove escono i fantasmi della Bande à part di Godard. Il ‘68, “opera aperta” a confronto con la sinistra disciplinare dei padri, sfonda il vetro della finestra con un sampietrino, e apre alla battaglia del Maggio.
Al termine del film il Cafè Rossetti ospiterà un Cinebrunch! per gustare prelibatezze dolci e salate.
Dopo la pausa brunch le proiezioni ricominciano alle 14:30 riprendendo la retrospettiva Rebels 68. east’n’west revolution con Blow-Up di “Blow-Up” (Blow-Up of “Blow-Up”) di Valentina Agostinis, presente in sala alla proiezione. Un film sull’opera che ha catturato lo spirito di una rivolta tellurica epocale, nel centro artistico e esistenziale del mondo, a 50 anni dalla Palma d’oro di Cannes. Interviste, foto, riprese del set, oggi gentrificato (tra Kings Road e Prince Place, Edith Grove Road e il Marion Park) e un affondo sul “sentimento del reale” di Antonioni che inventa un cinema saggistico/ narrativo capace di raccontare il suo stesso prodursi.
Alle 16:00 Blow-Up di Michelangelo Antonioni chiude la retrospettiva Rebels 68. east’n’west revolution, un Antonioni concettuale e poetico, “neorealista pop del paesaggio metropolitano”, che non risolve un intreccio thriller ma svela il procedimento dello sguardo critico-scientifico. Per non mistificare la realtà bisogna prima demistificare se stessi e la tecnologia di ripresa impiegata. A costo di andare contro la società dello spettacolo. Per l’immaginazione (fertile) al potere.
Alle 19:00 la Cerimonia di premiazione porta gli spettatori verso la conclusione di questa 29° edizione del Festival.
A seguire un evento speciale, la proiezione del documentario Bora su Trieste (Bora over Trieste) di Gianni Alberto Vitrotti. Nel 1953 alla XIV Mostra di Venezia, nella sezione documentari e cortometraggi, venne invitato il cortometraggio Bora su Trieste. Per realizzarlo, Gianni Alberto Vitrotti lavorò a questo progetto per due anni, appostandosi nei punti più ventosi della città. Il film ottenne un clamoroso successo e conquistò il Leone d’Argento. Versione restaurata a cura della Cineteca del Friuli.
Il film di chiusura prescelto per la 29° edizione del Festival è L’Altrove Più Vicino. Un viaggio in Slovenia (The Nearest Elsewhere. A Journey to Slovenia) di Elisabetta Sgarbi, che presenzierà alla proiezione della pellicola.
La Slovenia nelle parole e negli occhi di Paolo Rumiz, nei versi del poeta Alojz Rebula, nei ricordi di Claudio Magris: un viaggio attraverso un paese vicino, nella sua lingua, nei suoi paesaggi, nelle sue somiglianze con l’italia.
I biglietti per la giornata e le singole proiezioni sono acquistabili direttamente alla cassa del Teatro Miela e del Politeama Rossetti, mezz’ora prima della prima proiezione.
Il programma e il calendario delle proiezioni è scaricabile dal sito www.triestefilmfestival.it.