Il 19 dicembre 1861 – era un giovedì – nacque a Trieste Aron Hector Schmitz, in arte Italo Svevo, un “alias” che esprime le matrici culturali italiana e germanica che hanno alimentato la formazione del grande scrittore triestino. Nel 2023 che celebra anche i cent’anni dall’uscita de La coscienza di Zeno (pubblicato nel 1923 dall’editore Cappelli di Bologna), uno dei romanzi più rappresentativi del Novecento italiano, per iniziativa del Comune la città di Trieste festeggia in modo speciale il compleanno di Svevo.
Tale ricorrenza ogni 19 dicembre diventa una grande festa nella sede del Museo Sveviano e nei luoghi dello scrittore, primo fra tutti la centralissima piazza Hortis, dove campeggia da due decenni la statua a grandezza naturale realizzata dall’artista triestino Nino Spagnoli. Cappello in mano e libro sottobraccio, la statua di Italo Svevo sembra salutare i triestini e i turisti di fronte alla Biblioteca triestina che gli fu cara: “Scoperse la biblioteca civica e quei secoli di cultura messi a sua disposizione gli permisero di risparmiare il suo magro borsellino. Con le sue ore fisse, la biblioteca lo legava, apportava nei suoi studi la regolarità ch’egli desiderava”, scriveva infatti Svevo nel romanzo Una vita. Quest’anno appunto l’iniziativa si allarga e si trasforma in un piccolo festival.
L’ANTEPRIMA DI LETS (martedì 19 dicembre, Palazzo Biserini, piazza Attilio Hortis)
Nel giorno del suo compleanno, il Comune di Trieste dedica a Italo Svevo l’evento di apertura in anteprima del nuovo Museo LETS – Letteratura Trieste allestito a Palazzo Biserini in piazza Hortis. Sono previsti un appuntamento riservato alla stampa, alle ore 10.30, e tre appuntamenti per il pubblico su prenotazione (alle ore 14, 15.30 e 17). Le prenotazioni potranno essere effettuate sul sito www.museosveviano.it e attraverso i canali social istituzionali.
Il Museo è il primo spazio pubblico in cui le diverse anime culturali e linguistiche di Trieste si riuniscono nel nome della letteratura. Qui i visitatori conosceranno la storia della città, attraverso le parole dei suoi scrittori, nonché i principali protagonisti della vicenda letteraria triestina – James Joyce, Umberto Saba e Italo Svevo, il cui spazio sarà al centro dell’anteprima a lui dedicata. Sarà inoltre un luogo di incontro, progettazione e realizzazione per le attività della città letteraria.
IL CONVEGNO “I MONDI DI ZENO” (19-21 dicembre 2023, Auditorium del Museo Revoltella, via Diaz 27)
Il convegno internazionale I mondi di Zeno è ideato e promosso dal Comune di Trieste-Museo Sveviano con le Università di Trieste, Oxford, Bologna e Udine. È guidato da un comitato scientifico che comprende Sergia Adamo (Università di Trieste), Federico Bertoni (Università di Bologna), Emma Bond e Olmo Calzolari (University of Oxford), Riccardo Cepach (Museo Sveviano), Silvia Contarini (Università di Udine) e Massimiliano Tortora (Università di Roma-La Sapienza). A questo link la locandina con gli appuntamenti nel dettaglio: https://dium.uniud.it/documents/2988/Locandina_I_mondi_di_Zeno.pdf
Fra i relatori e i moderatori alcuni dei massimi esperti sveviani contemporanei: Mario Sechi (Università di Bari), Gianfranco Alfano (Università di Napoli – Federico II), Paolo Giovannetti (Università IULM), Claudio Gigante (Université libre de Bruxelles), Clotilde Bertoni (Università di Palermo), Esther Schomacher (Humboldt-Universität zu Berlin), Valentino Baldi (Università per Stranieri di Perugia), Beatrice Stasi (Università del Salento), Saskia Ziolkowski (Duke University, Durham, U.S.A.) e il curatore dell’epistolario di Svevo Simone Ticciati.
La coscienza di Zeno ha travalicato i suoi stessi confini e ha finito per generare quello che oggi chiamiamo storyworld, un universo narrativo in espansione. È una galassia testuale che ruota intorno alla soggettività eccentrica di questo personaggio, al suo mondo interiore, alla sua voce, a quella dissociazione tra pensiero e azione che è uno dei nomi della modernità. È insomma il mondo di Zeno. Anzi, i mondi di Zeno, come titola il convegno che seguirà tracce specifiche di ricerca: L’enciclopedia e i saperi di Svevo, con particolare attenzione al suo lessico; Un triestino in Europa: letterature, arti, media, dove spicca il campo – ancora in gran parte da esplorare – della filiazione dei mondi sveviani in un quadro di scritture, creazioni, metamorfosi espressive che attraversano le epoche, le frontiere geografiche e i rapporti inter artes (o inter media). Nella sessione Narrazione, mondi possibili, storyworlds si ragionerà su uno degli aspetti centrali del genio narrativo di Svevo: l’invenzione di una voce, di una maschera narratoriale che circuisce i suoi destinatari con strategie linguistiche tanto infide quanto sofisticate, minando alla radice lo statuto stesso della verità.
“BUON COMPLEANNO ITALO SVEVO!”, GLI ALTRI APPUNTAMENTI
Lunedì 18 dicembre, ore 17, Museo ebraico Carlo e Vera Wagner (via del Monte 5): Riccardo Cepach e Gabriella Ziani presentano L’astuto imbecille e altri scritti sveviani di Alberto Cavaglion (edizioni Storia e Letteratura) alla presenza dell’autore. “Astuto imbecille” è un’espressione che Svevo mutua dalla comunità greca triestina. Sfatare luoghi comuni, ridefinire categorie logorate dall’uso è l’intento di questo libro. Alberto Cavaglion, storico e studioso della cultura ebraica, prende in esame, tra l’altro, il plurilinguismo e l’uso delle fonti, con una particolare attenzione al ruolo di Joyce e al tema controverso dell’ebraismo, “amore illecito” per Svevo ma colto da due intepreti di cultura ebraica di grande acutezza: Vittorio Foa e Primo Levi.
Lunedì 18 dicembre, ore 20.30, Museo Revoltella (via Diaz 27): andrà in scena “Italo Svevo genero letterario”, un testo di Tullio Kezich interpretato dall’attrice Ariella Reggio e prodotto da La Contrada-Teatro Stabile di Trieste. L’atto unico di Tullio Kezich è l’omaggio del grande critico cinematografico alla sua passione per le opere di Italo Svevo, di cui è stato acuto studioso, e contestualmente a una delle interpreti più amate del panorama teatrale triestino. Una sorta di conferenza immaginaria: un giovane e appassionato insegnante, con ambizioni di scrittura, ha invitato a parlare Olga Veneziani, la suocera di Italo Svevo, scomparso da poco. La suocera di Svevo, tuttavia, donna pratica e tipica esponente del mondo imprenditoriale triestino, spesso caratterizzato da vigorose figure femminili, traccia del genero un ritratto tutt’altro che lusinghiero. La passione letteraria del grande scrittore diviene, agli occhi della Veneziani, una sorta di stravagante passatempo, privo di qualsiasi utilità nella vita reale. Il racconto della protagonista coglie Svevo nella sua ordinaria e poco conosciuta quotidianità, finendo così per mettere in risalto proprio l’originale genialità dell’autore triestino.
Martedì 19 dicembre, ore 21, Museo Revoltella: proiezione del documentario “Quell’incosciente di Zeno” di Davide Ludovisi. Tre personaggi: uno scrittore (Mauro Covacich), una professoressa di Letteratura contemporanea (Maria Cristina Benussi) e il responsabile del Museo Sveviano (Riccardo Cepach) nella loro Trieste si interrogano con ironia sul perché un romanzo tanto improbabile continui ad essere un punto di riferimento nella letteratura italiana e internazionale.
Il giorno 19 si conclude anche il concorso indetto dall’Università degli Studi di Trieste “Ti racconto La coscienza di Zeno con un meme”, rivolto alle scuole superiori di secondo grado di tutta Italia e alle scuole italiane di secondo grado all’estero: le prime tre classi vincitrici, oltre a veder riconosciuto il loro impegno con un premio in libri offerto dalla Fondazione Treccani Cultura, verranno invitate a Trieste per dare lettura pubblica del capitolo prescelto durante le celebrazioni del giorno del compleanno di Italo Svevo, alla presenza delle autorità pubbliche dopo la Lectio Magistralis del professor Giancarlo Alfano dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (maggiori informazioni a questo link: https://www.units.it/sites/default/files/media/documenti/ateneo/varie/eventi/zenodi_meme.pdf )
Mercoledì 20 dicembre, ore 19.30, Antico Caffè San Marco (via Battisti 18): presentazione del libro “La vita dell’altro. Svevo, Joyce: un’amicizia geniale” (Bompiani) di Enrico Terrinoni, alla presenza dell’autore. È il racconto inedito dell’amicizia molto speciale tra due giganti del Novecento: l’irlandese Joyce, che arriva in Italia perché ama la lingua e la cultura italiana, ma anche per fuggire dall’Irlanda di quegli anni, e Svevo, scrittore di mezza età di origini ebraiche, che dopo anni in banca lavora nell’industria di vernici per applicazioni subacquee della famiglia della moglie. Fra questi due geni autenticamente incompresi, uno che ha rinunciato anni prima alla letteratura dopo due insuccessi e uno che fatica addirittura a iniziare la sua carriera, non riuscendo a farsi pubblicare, scatta un’intesa, una complicità, un’amicizia le cui tracce Terrinoni ritrova in buona parte della loro produzione artistica successiva e in tutto il percorso del loro rapporto fecondo e significativo per lo sviluppo stesso della letteratura modernista europea.
Giovedì 21 dicembre, ore 20.30, Museo Revoltella: andrà in scena lo spettacolo “Le voci della Coscienza” di Gioia Battista, prodotto da Caraboa Teatro da un’idea di Riccardo Cepach, con Mirko Soldano, Daniele Molino e Nicola Ciaffoni. L’azione teatrale prende avvio dal botta e risposta epistolare tra l’autore e l’editore Attilio Frescura, cui l’editore Cappelli nel 1923 aveva affidato il compito di dare qualche ritocco al romanzo. Si sviluppa così un dialogo a tre tra l’autore Italo Svevo, il personaggio protagonista Zeno ed il narratario della Coscienza, l’infido dottor S. Il battibecco fra le diverse istanze narrative del romanzo e la continua sovrapposizione di punti di vista ricostruiscono con grande efficacia – ed ironia – la macchina narrativa del capolavoro sveviano, rendendo umanissima e vera la voce del pur sempre inattendibile Zeno Cosini.
Venerdì 22 dicembre alle ore 19.30 al Teatro Verdi: andrà in scena “Musica per Italo Svevo”, 8° Concerto della Stagione Sinfonica 2023. Sul podio il maestro Enrico Calesso, che dirigerà l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con Massino Gon pianoforte solista. Musiche di Giulio Viozzi (Musica per Italo Svevo per orchestra sinfonica), Robert Schumann (Concerto in la minore op. 54 per pianoforte e orchestra) e Gustav Mahler (Prima Sinfonia in re maggiore Titan).