Parte il 6 luglio la Prima Edizione del Trani Teatro Clown, il Festival internazionale che, fino all’11 luglio, invade di magia, poesia e allegria la bellissima città pugliese. Tanto divertimento, senza tralasciare, però, l’aspetto sociale, relazionale e umano che da sempre caratterizza le attività de Il Treno del Sorriso, l’Associazione che organizza la manifestazione.

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Diversi gli appuntamenti previsti per l’intera settimana: workshop, laboratori, seminari, ma soprattutto tanti spettacoli dal vivo che finalmente tornano a rianimare piazze e strade della città. Il Festival, ricco di eventi imperdibili, apre Trani al mondo, grazie alla presenza di artisti nazionali internazionali che coinvolgeranno con la loro arte il pubblico, rendendolo protagonista in tutte le loro performance.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Santo Nicito direttore artistico della manifestazione pugliese.

Il Treno del sorriso organizza, con il patrocinio della Regione Puglia, dalla Provincia BAT e dal Comune di Trani. Ci parli della associazione che organizza il Trani Teatro Clown

Ho conosciuto il presidente de “Il Treno del Sorriso” Beatrice Brullo per caso durante un workshop sul clown che conducevo in occasione di un importante festival nazionale “Il Giullare”. È un’associazione di volontariato che nasce in seguito a un evento drammatico: l’incidente ferroviario avvenuto nel tratto Andria-Corato nel 2016 dove hanno perso la vita molte persone e altrettante sono rimaste ferite. Tra le persone ferite una giovane donna ha deciso di fondare un’associazione che potesse attraverso il clown incontrare chi vive una situazione di malattia, di disagio. Dal giorno del nostro primo incontro abbiamo iniziato a collaborare e costruire nuovi percorsi insieme.  Trani Teatro Clown è uno di questi dove personalmente mi occupo della formazione e della direzione artistica.

Perchè proprio un festival dedicato al Clown?

Ho incontrato il clown per caso. Prima che accadesse, la mia idea del clown era quella stereotipata che ognuno di noi conosce, un personaggio carnevalesco. Il tempo mi ha insegnato che questo personaggio racchiude in sè storia, tradizione ed evoluzione. Attraverso il clown esorcizziamo la nostra impotenza, destrutturiamo  le brutture umane, trasformiamo  le debolezze, i limiti, le nostre contraddizioni. Il clown non recita, non imita, da sempre è stato portavoce del popolo. E’ un personaggio che trova i suoi antenati nei giullari, negli zanni del commedia dall’arte ecc. Racconta la vita in modo crudo e reale.

Da tutto questo nasce l’idea di realizzare nel nostro sud un festival dedicato al clown e offrire al pubblico una forma di teatro nella quale il suo personaggio principale, che sia un giullare, un saltimbanco, un clown racchiuda in sè tutte quelle caratteristiche che ogni uomo di teatro dovrebbe riuscire a servirsi: voce, corpo, gesto, musica e canto. Un personaggio completo o forse sarebbe meglio dire un personaggio incompleto poiché non smette mai di fallire, ricercare, trovare nuove soluzioni drammaturgiche da offrire a chi incontra per strappare loro un sorriso.

Come hanno accolto le istituzioni il Trani Teatro Clown?

Uno degli obiettivi che il Trani Teatro Clown Festival Internazionale si è prefisso è quello di adottare una strategia cooperativistica e di collaborazione con gli altri soggetti del territorio. Durante le fase di progettazione siamo andati alla ricerca di tutte quelle realtà che hanno creato buone prassi negli ultimi anni e con le quali abbiamo collaborato. Abbiamo voluto incontrare e “narrare” la nostra idea alle Istituzioni le quali hanno sposato e accolto positivamente l’iniziativa. Il Trani Teatro Clown festival è patrocinato dalla Regione Puglia, dalla Provincia BAT e dalla Città di Trani ma vanta anche il partenariato di alcune importati realtà quali la Fondazione S.E.C.A., la FNC – Federazione Nazionale Clown Dottori, Urbana APS e a tante altre realtà socio- culturali del territorio.

Cosa deve aspettarsi il pubblico?

Stupirsi! Lo stupore va di pari passo con la curiosità di vivere. Il teatro clown è tout public, non è importante quale sia l’età anagrafica, riesce a accompagnare gli spettatori a renderli protagonisti ad accompagnarli in uno modo poetico e magico. Tutti gli spettacoli del festival sono legati da un fil rouge che racchiude in sé la poetica del personaggio. La scelta del tema, delle compagnie e degli artisti la rubiamo a uno dei più grandi pedagogisti teatrali del 900:  «è che ogni spettacolo potesse assumere un senso condiviso e allo stesso tempo potesse sussurrare una confidenza diversa a ognuno degli spettatori» (E. Barba). Il pubblico e il clown sono due entità che lavorano insieme per costruire una nuova drammaturgia.

Ogni rappresentazione è unica e irripetibile e l’intera esperienza sarà quindi unica. L’attore clown abbatte la quarta parete, si mette seduto accanto ad ogni spettatore o viceversa porta lo spettatore in scena, con il quale costruisce ritmi e pause dello spettacolo. Uno spettacolo di teatro clown è una esperienza emozionale intensa.

Quali sono i prossimi progetti in cantiere?

Oltre le attività ordinarie svolte in strutture ospedaliere, RSA, strutture socio sanitarie stiamo mettendo le basi per una winter edition del Teatro Trani Clown festival, preparando le prossime iniziative da svolgere in quartieri periferici della città e stiamo strutturando il calendario dei prossimi corsi di formazione per volontari e professionisti che vogliono avvicinarsi al mondo del
volontariato e del clown. Tutti progetti che entrano in stretta relazione con la comunità e creano sinergie positive. Abbiamo tanta voglia di fare, di costruire portare e condividere bellezza.

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