Dal 26 agosto fino al 2 settembre torna il Todi Festival con un orientamento indirizzato verso debutti e prime nazionali, alla contaminazione tra generi (teatro, musica, danza, arte contemporanea, letteratura) e a spettacoli site specific ai quali affidare una drammaturgia, una composizione o una proiezione appositamente pensate per quello spazio.
Inoltre, con l’intento di proporre un’offerta quanto più ampia e variegata, Todi Festival 2018 continuerà a non prevedere repliche di spettacoli, presentando ogni giorno un programma diverso.
Per l’occasione abbiamo intervistato il direttore artistico Eugenio Guarducci, confermato anche quest’anno dall’amministrazione comunale.
Che differenze sarà possibile trovare nel Todi Festival 2018 rispetto alla precedente edizione?
Intanto vorrei sottolineare che il rinnovo dall’ente comune non era affatto scontato dato che nel frattempo è cambiato il governo e l’amministrazione comunale e questo, a mio parere, testimonia l’ottimo lavoro svolto negli anni che è riuscito a superare ogni differenza politica per lasciare posto all’oggettività dei risultati raggiunti.
In realtà, sebbene ci siano delle differenze nel festival in sé, non è invece cambiato lo spirito con cui affronteremo questa sfida cercando non solo di difendere la reputazione che ci siamo fatti nel tempo ma anche di potenziarla e promuoverla ancora di più in modo da continuare a crescere.
Grazie a questo atteggiamento abbiamo lavorato molto bene e con passione così da poter garantire, anche quest’anno, un’esperienza unica e indimenticabile.
Se i primi due anni erano stati quindi di “prova” e “assestamento”, quest’anno è arrivato 6finalmente il momento di maturare e di dare il massimo.
E quale sarà il tema centrale di questa edizione del Todi Festival per dimostrare quanto valete?
Sicuramente uno dei temi centrali resterà sempre la valorizzazione del territorio che ospita il festival e che anche quest’anno ha dimostrato una passione commovente attraverso le persone e le associazioni che si sono messe a nostra disposizione per aiutarci.
A loro, come ogni anno, va il mio più grande ringraziamento.
Un altro tema fondamentale sarà invece la contaminazione tra generi, quindi teatro, musica, danza, letteratura e via dicendo, che vorremmo sviluppare assieme al pubblico attraverso masterclass e laboratori di critica teatrale.
Quindi l’obiettivo è anche dare un ruolo più attivo allo spettatore?
Si esatto, l’idea sarebbe quella di ricevere gli spettatori la mattina all’interno del Todi Off in modo da metterli in contatto con critici e “addetti ai lavori” che possano stuzzicarli e incuriosirli su quello che vedranno nel resto della giornata.
Personalmente trovo che questo sia l’aspetto più interessante di questa edizione dato che avremo l’opportunità di stabilire una relazione più intima con il nostro pubblico che, in questo modo, avrà anche l’occasione di darci feedback migliori su come migliorare il Festival e la sua esperienza.