Ci risiamo. Nino Scotellaro è tornato, e con lui tutta la sua doppia vita tra mafia e giustizia. Se nella prima stagione ci aveva conquistati trasformandosi da integerrimo PM a Balduccio Remora, questa volta alza la posta in gioco. La seconda stagione di The Bad Guy, diretta sempre da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, non delude: stessa ironia tagliente, trama da binge-watch compulsivo (il fatto che sia uscito prima di Natale non sarà un caso…) e cast stellare.

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Dove eravamo rimasti?

Breve ripasso per chi ha la memoria corta: Nino (interpretato da un super Luigi Lo Cascio) si è finto morto per infiltrarsi tra i criminali e vendicarsi di chi gli ha distrutto la vita. La prima stagione era un mix tra Conte di Montecristo e Gomorra, con battute al vetriolo e colpi di scena come se piovesse.

Nella seconda stagione, le cose si fanno ancora più intense: più vendetta, più intrighi e più conflitti interiori. Il nostro “bad guy” cerca di mantenere un equilibrio impossibile tra il passato da uomo di legge e il presente da criminale.

Personaggi e new entry

Al fianco di Luigi Lo Cascio troviamo la magnifica Claudia Pandolfi nei panni di Luvi, moglie disillusa ma mai banale, e Selene Caramazza alias Leo, che si conferma una rivelazione come sorella di Nino, intemperante e pasionaria.

Ma è con le new entry che la serie fa il botto: Stefano Accorsi è Testanuda, un agente segreto dal parrucchino ossigenato (sì, l’Andrea di Santa Maradona; il Jack Frusciante che era uscito dal gruppo fa lo spietato più spietato), tra il serio e l’autoironico.

Aldo Baglio lascia da parte le gag di Aldo, Giovanni e Giacomo per un’interpretazione sorprendentemente drammatica.

Carolina Crescentini e Enrico Lo Verso arricchiscono il cast con camei che non passano inosservati.

E come dimenticare i dettagli geniali? Dal cartellone del ponte sullo Stretto “Sicilia-Italia finalmente unite” imbrattato da un graffito “LADRI!” fino alla scena in cui un personaggio legge Il Conte di Montecristo durante un’indagine, ogni elemento è curato nei minimi particolari.

Perché vale la pena guardarla?

The Bad Guy 2 gioca con i cliché della mafia senza mai cadere nel già visto. È grottesco ma realistico, esagerato ma credibile.

Colpi di scena? Oh sì. Senza spoilerare, sappiate che resterete con la bocca aperta più volte.

Non sfuggono i parallelismi con la realtà italiana la serie infatti non si limita alla finzione, ma include richiami a eventi storici, come la cattura del boss Matteo Messina Denaro. Presenta una Sicilia in bilico tra modernità e passato, dove il leitmotiv è la trattativa Stato mafia.

Un’attenta cura dei dettagli nella scenografia e nei costumi, curati rispettivamente da Gaspare De Pascali e Monica Gaetani, insieme alla fotografia di Gogò Bianchi, creano un mondo visivamente potente e coinvolgente.

Il mix tra humor e tragedia crea una serie che riesce a essere insieme dramma intenso e commedia nera, sfruttando il grottesco per commentare la realtà sociale italiana.

La regia di Fontana e Stasi continua a giocare con un mix di toni, bilanciando momenti di azione frenetica con scene di grande intensità emotiva. La qualità visiva e il montaggio sono stati molto apprezzati, confermando la serie come una delle produzioni italiane più sofisticate sul piano tecnico.

Il tutto conferisce a The Bad Guy un look internazionale dalla regia alla fotografia, tanto da farla sembrare più Netflix che Rai. Grazie a Indigo Film e Amazon Studios, siamo al top del livello tecnico.

Curiosità

Sul set, l’ironia non è mancata: Stefano Accorsi, per esempio, ha raccontato di essersi ispirato a Bruce Willis in The Jackal per il suo personaggio, portandolo all’estremo per ottenere un effetto iconico. Inoltre, la scelta di Aldo Baglio in un ruolo serio è stata accolta con sorpresa, ma il risultato ha convinto anche i più scettici.

Un futuro per The Bad Guy 3?

Le porte per una terza stagione sono spalancate. E se ci fosse un confronto finale tra Nino e il sistema che lo ha tradito? Oppure una resa dei conti familiare che metta davvero in gioco tutto? La sua eredità morale e pratica delle sue azioni. E poi c’è ancora molto da raccontare, soprattutto sul rapporto tra Nino e Teresa Suro.

Intanto, possiamo solo immaginare.

The Bad Guy 2 è un mix di adrenalina e sarcasmo che non lascia scampo. Qui un trailer per farvi un’idea

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