Ancora entusiasta dalla visione di “Se ti sposo mi rovino” non ho voluto perdere l’occasione per vedere la nuova fatica di Marco Cavallaro, That’s amore, andato in scena ieri sera per una data unica al Teatro Bobbio di Trieste.
Marco Cavallaro, autore dello spettacolo e protagonista in scena (Lui) si conferma garanzia di comicità fine e straripante.
Ramona Gargano (Lei), già al suo fianco in “Se ti sposo mi rovino” rivela anche sorprendenti qualità canore
Se in “Se ti sposo mi rovino” la promessa, poi confermata, era quella di una risata ogni cinque secondi, qui se possibile, si ride ancora di più.
Questo però senza dimenticare una riflessione sulla dinamica uomo- donna e quanto alcune delusioni ci possano ipoteticamente precludere nuovi incontri.
La premessa
Sipario chiuso, Lei e Lui (nel prologo li conosciamo solo così) si presentano, a tempo di musica.
Sì perché “That’s amore” è una commedia musicale in piena regola, commedia in cui le canzoni si integrano e completano il testo, raccontando ad esempio il sogno di Lei (Manuela)
Lui viene lasciato dalla fidanzata, lei lascia il fidanzato, entrambi però devono andarsene di casa.
Nessuna sorpresa, succede spesso, se non fosse che finiscono per affittare lo stesso appartamento (o meglio “tugurio”).
Ognuno cerca di mandare via l’altro dalla ‘propria’ casa ma è sabato pomeriggio, l’agenzia immobiliare è chiusa quindi alla fine arrivano a un compromesso: condivideranno la casa per il fine settimana poi prenderanno in mano la situazione con l’agenzia e uno dei due abbandonerà la casa.
Ma andrà proprio così?
A complicare le cose, o forse invece a sbrogliare la matassa della loro relazione “forzata” arriva però l’altro.
L’altro è il spagnoleggiante Marcelo, che riserverà molte sorprese sia a coinquilini a sorpresa sia al pubblico.
Marco Cavallaro, Ramona Gargano e Marco Maria Dalla Vecchia non saranno i “nomi da cartellone”, quelli che vedendo una locandina ti fanno dire “Andiamo a vedere coso!” ma meritano l’attenzione del pubblico e la visione dello spettacolo perché sono portatori sani di gioia.
Come per il pubblico del Teatro Bobbio che li ha premiati con un lunghi e affettuosi applausi.
Una favola moderna sul bisogno d’amarsi per affrontare la vita.