TELLURIS ASSOCIATI – ACCADEMIA DI ROMANIA – FORUM INTELLETTUALI ROMENI d’ITALIA
presentano
teatROmania
emersioni sceniche
www.teatromania.info
IV edizione, 27-29 giugno 2014
Accademia di Romania, Villa Borghese, Roma
Anche quest’anno l’Accademia di Romania a Villa Borghese ospita il giovane festival “teatROmania emersioni sceniche” organizzato insieme alla compagnia Telluris, il FIRI (Forum degli Intellettuali romeni in Italia) e sostenuto dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest. L’edizione 2014 si propone di consolidare la continuità dell’iniziativa nella stagione estiva romana, all’insegna del dialogo interculturale e del pluralismo di linguaggi scenici. Il progetto nasce nel 2010 dall’iniziativa congiunta di due associazioni culturali, la Telluris Associati di Pontedera e FIRI di Roma, in collaborazione con l’Accademia di Romania, che ospita la manifestazione nei suoi bellissimi spazi. La scommessa è quella di stimolare il dialogo italo-romeno intorno al teatro come luogo privilegiato di indagine, confronto e condivisione: una possibilità di incontro tra compagnie teatrali, artisti e pubblico che consente di approfondire la conoscenza reciproca. Non si tratta soltanto di ospitare una rassegna di teatro estero o dell’Est, ma di portare sulla stessa scena compagnie e artisti provenienti da tradizioni teatrali diverse, capaci di offrire al pubblico di Roma fermenti culturali di qualità e rilevanti per il confronto critico con la contemporaneità.
Dopo il grande successo di pubblico dello scorso anno, la proposta artistica della quarta edizione comprende spettacoli in prima nazionale che mettono in risalto scelte drammaturgiche innovative, è il caso della piece di Matei Vișniec Del sesso della donna come campo di battaglia, interpretato dalle bravissime Irina Bodea Radu e Bianca Holobuț, un dramma sul femminile e la guerra di Bosnia. Monologhi e dialoghi si intrecciano passando dalla lettura di appunti alla comunicazione diretta col pubblico. Flussi mnemonici e sedimentazioni psichiche disegnano due ritratti femminili, Kate e
Dorra, che faticano a conciliarsi con la propria condizione, in un’insolita forma di terapia a due.
Diverso registro per un altro spettacolo in prima nazionale, Aspettando Alice, di e con Oana Mardare, nella regia di Doru Taloș, della compagnia indipendente Atelier45. Con questo lavoro, incentrato sull’innocenza ludica dell’infanzia vista come risorsa salvifica, viene riaffermata la caratteristica del Festival di dare visibilità alle produzioni indipendenti d’eccellenza della giovane generazione teatrale romena.
La novità di quest’anno è lo spettacolo dedicato a bambini e famiglie Ombre nel bosco della compagnia Telluris Associati, ispirato al mondo onirico e immaginifico delle fiabe tradizionali dell’Est Europa. Uno spettacolo suggestivo di luci e ombre, in cui i personaggi reali o immaginati, ci parlano di un reale accaduto o potenziale, in cui intuito e istinto servono per strappare la verità alle cose e divenire custodi del fuoco creativo in una nuova e intima conoscenza dei cicli della vita, della morte, e della rinascita della natura. Un’attenzione per il giovane pubblico anche nell’ambito di teatROmania, a cui la compagnia Telluris dedica molta della sua attività di formazione e produzione.
Un altro appuntamento con il mondo della fiaba è rappresentato dallo spettacolo Giovinezza senza vecchiaia e vita senza morte (prima assoluta), prodotto dalla compagnia milanese Wasabi, in collaborazione con teatROmania_emersioni sceniche, di e con Vlad Scolari, voce Alice Protto, musiche dal vivo di Federico Branca Bonelli. Una fiaba unica della cultura romena, presentata qui nella forma di un primo studio – un reading con musica e voci tale da consentirci di esplorare il racconto, di comprenderne il senso e di immergerci in un nuovo immaginario fantastico. Così Wasabi continua il suo viaggio in quello spazio di mediazione culturale tra Oriente e Occidente che è la cultura romena, con una produzione in collaborazione col Festival.
Infine, La favola di un’altra giovinezza, una performance brillante, diretta e interpretata da Eliana Cantone, propone un intreccio tra letteratura, cinema e teatro a partire dalla narrazione di Mircea Eliade e dall’omonimo film di Francis Ford Coppola. Una favola insolita e paradossale, un viaggio in chiave ironica ed onirica verso la ricerca di una seconda possibilità di vita, di un’altra giovinezza. Una fiaba dell’eterno ritorno alla rovescia, che indaga la dimensione mistica e metafisica del vivere quotidiano. La voce dell’attrice si fa strada attraverso una sperimentazione sonora che dal dialetto – un pugliese che sa di straniero, quasi come la colonia italo-rumena da cui proviene il personaggio – e passa al canto, alla nenia, fino alla pura sonorizzazione. Musiche eseguite dal vivo da Elisa Fighera.