Dal 14 al 19 febbraio va in scena al teatro Sistina di Roma Diana & Lady D scritto e diretto da Vincenzo Incenzo, artista romano già visto alla regia di Ingresso indipendente di Maurizio De Giovanni e conosciuto per l’importante contributo musicale a spettacoli come Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo e Vacanze Romane, oltre ad essere l’autore di numerose canzoni di Renato Zero.
Dopo quasi vent’anni dalla sua morte, Lady Diana riesce ancora a vivere nei cuori e nelle menti di milioni di persone grazie alle sue azioni e al suo tentare di vivere una vita normale e a causa dei numerosi interrogativi che si nascondono dietro il suo fatale incidente.
Lo spettacolo nasce dunque dalla volontà di Incenzo e Serena Autieri, protagonista del musical nei panni della principessa, di onorare la vita di Diana e la sua memoria portando alla luce, allo stesso tempo, i conflitti che ne hanno segnato il tempo passato a corte e le umiliazioni subite dalla famiglia reale.
Proprio il conflitto regna sovrano durante il musical grazie ad una simmetria in ogni aspetto dello spettacolo.
Luci, scenografie e corpo di ballo si distribuiscono su tutto il palcoscenico dividendolo a metà così come la stessa protagonista che, combattuta tra essere la Lady D seduta su un trono gigante e perfettamente in riga con il codice di palazzo o rimanere la Diana che invece si accontenterebbe dell’amore sincero di suo marito e di divertirsi su una comune altalena, sembra riuscire a trascinare in avanti la propria esistenza grazie alla forza generata da questo conflitto interiore.
Amata e odiata a tempi alterni dall’opinione pubblica, il personaggio di Lady Diana si è rivelato fin dai primi momenti particolarmente difficile da impersonificare, come dichiara la stessa Autieri, e per questo motivo l’attrice ha dovuto e voluto chiedere un supporto psicologico che la potesse aiutare ad entrare in sintonia con la principessa.
Una performance in solitaria
Inutile dire che tale passione e amore per il dettaglio ripaga enormemente sul palcoscenico dato che, pur dovendo sostenere una performance di 90 minuti in solitaria, l’Autieri regala, grazie anche all’accompagnamento musicale di Maurizio Metalli e le coreografie di Bill Goodson, un’interpretazione eccezionale fin dai primi momenti sia nelle parte recitate che in quelle cantate.
Ottimo sotto ogni punto di vista, Diana & Lady D non può che essere destinato ad ottenere un enorme e meritato successo sia per aver avuto il coraggio di portare in scena una vicenda ancora oscurata da misteri e incertezze che per la volontà di riportare in auge in Italia, assieme ad altri registi e produttori, un teatro di alta qualità.