Dal 21 al 26 luglio andrà in scena l’arcobaleno ai Giardini della Filarmonica. L’associazione culturale Dragqueenmania, in collaborazione con I solisti della filarmonica e con il Patrocinio del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, presenta un interessante programma dedicato agli spettacoli a tematica LGBT*. Da Patroni Griffi, che apre la rassegna, ai drag show, dagli amori giovanili alle circensi ricerche identitarie c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Una mia professoressa all’Università, che si è occupata in uno studio anche delle prime sperimentazioni teatrali di Mario Mieli (dei collettivi omosessuali) e delle relative implicazioni politiche, affermava che la stagione consapevole e “orgogliosa” di questa esperienza poteva già dirsi conclusa nel 1980. Oggi, alla luce di quanto accade nei teatri italiani, questa affermazione non mi trova d’accordo. Quella fu certamente una stagione in cui la spinta propulsiva verso la costruzione di una società rinnovata, l’innovazione linguistica e drammaturgica del mezzo espressivo e la partecipazione politica attiva erano in quasi perfetto equilibrio.
Una stagione che in poco tempo si è certo dissolta per lasciare spazio ai movimenti politici da una parte e alle sperimentazioni artistiche dall’altra, senza dialogo fra loro. Si è venuto a perdere allora un atteggiamento (scenico) che voleva mettere in crisi lo spettatore ma che vi aggiungeva una componente in più: oltre a un’iper-realismo (la realtà era negata dalle convenzioni sociali) anche un rovesciamento “teatrale” del genere, pur sempre binario come quello sociale (attori-improvvisatori e spettatori-attori) che risultava però inaspettato, dunque esplosivo. Basterebbe leggere le recensioni dell’epoca alla “Traviata Norma” per capirlo.
Fu un matrimonio mistico, presto dissolto dalla presa di coscienza dell’atto teatrale stesso, da cui fu scartata la realtà in favore della rappresentazione, tramite un processo di idealizzazione e stilizzazione che ha azzerato il dialogo identitario fra chi agisce e chi subisce in favore della professionalità esecutiva. “La Traviata Norma”, allora, inizialmente concepito come una provocazione “immediata”, pur nella sua imperfezione scenica, si evolveva, perdendo ogni dignità di autonomo sviluppo, per tornare nel seno delle ricerche e sperimentazioni teatrali più generali. Visto così, sembrerebbe uno scenario apocalittico: forse aveva ragione quella professoressa, ma solo riferendosi a quel 1980, non certo ad oggi.
Tuttavia, a distanza di quarant’anni, di acqua sotto i ponti ne è passata e molta. Così, al contrario di quanto ipotizzato, il teatro di matrice LGBT* è ancora vivo: lotta per affermare (i diritti) e affermarsi (nel senso più umano e universale), ma anche per autodeterminarsi. Si tratta infatti, oggi, di un insieme di esperienze diverse, mutevoli e complesse. Il “genere” (teatrale e non) non costituisce un limite né per la sua realizzazione né per la sua fruizione, bensì un punto di forza su cui costruire drammaturgie sempre innovative, mai scontate, oltre i limiti del binomio eterosessuale-omosessuale che invece caratterizzava la sperimentazione originaria.
È un teatro uscito dagli spazi di sperimentazione per entrare nei teatri ufficiali, sa dialogare con la politica, con la società (anche attraverso i nuovi mezzi digitali), è visibile ovunque. Continua a provocare non solo attraverso i corpi, ma anche i volti, le idee, le parole e i loro significati più profondi, e certamente attraverso il confronto con la tradizione, la realtà e la quotidianità. Per questo, nel 2018, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ha voluto istituire un riconoscimento per chi, attraverso il teatro, presta il suo impegno al dialogo e alla lotta, dedicando la sua professione al riconoscimento dei diritti civili.
È nato così il premio Mario Mieli che, nel 2019, ha cambiato il suo titolo ed è stato dedicato a La Karl du Pigné. In due anni tanti artisti e artiste sono stati selezionati e premiati, tanti spettacoli supportati e portati alla luce: molto è stato fatto e molto è ancora da fare. Una parte di questo impegno è presente nella programmazione di questa settimana Rainbow, con cui prosegue lo spirito fiero e orgoglioso del Pride.
L’Associazione Culturale
Dragqueenmania
in collaborazione con
“I solisti del teatro”
presenta
La Settimana di Teatro Rainbow
Rassegna di spettacoli arcobaleno
Seconda edizione 2019
21-26 luglio 2019
presso
I giardini della filarmonica
Via Flaminia, 118
con il patrocinio di
Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”
Programma
Domenica 21
La morte della bellezza
voci in concerto per Giuseppe Patroni Griffi
regia di Nadia Baldi – Teatro Segreto s.r.l.
Lunedì 22
Le donne baciano meglio
di e con Barbara Moselli – Teatro della Tosse e Compagnia Nim
Martedì 23
KarmAlive
regia di Karma B
Mercoledì 24
Io che amo solo te
regia di Alessandro Di Marco
Giovedì 25
Circo me stesso
(fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà)
regia di Giorgia Filanti – da un’idea di Giancarlo Moretti
Venerdì 26
Gran Varietà – Prove generali in salsa drag
da un’idea de La Karl du Pigné
regia di Stefania Papirio – coreografie di Christopher Pacioni
Costo del biglietto
per tutta la Rassegna de
La settimana di Teatro Rainbow
Biglietto intero 15 euro
Ridotto under 26 over 65 13 euro
Ridotto gruppi (oltre 6) e convenzioni 10 euro
Per ulteriori informazioni
Ufficio Stampa Settimana Rainbow
+39 3899348227
dragqueenmania@gmail.com