Un asfittico salotto romano, due sorelle neppure troppo dissimili, quasi coetanee, la passione per i centrini inamidati, per il risparmio ossessivo, per il litigio fine a se stesso: questi sono solo alcuni degli ingredienti di Sugo finto di Gianni Clementi, una commedia deliziosamente mordace in scena al Teatro Tirso de Molina di Roma fino al 26 novembre.

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Già vincitore della rassegna “Attori in cerca d’autore” di Ennio Coltorti, che ne ha curato anche la regia, Sugo finto nasce appositamente per le due attrici che incarnano con naturalezza commovente lo scontro fra due anime sperdute. Addolorata e Rosaria alias Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo dipingono con precisione queste due donne, avanti negli anni, alle prese con i piccoli e grandi disagi di una vita solitaria, incagliata nelle regole e nelle abitudini di una minuscola borghesia del commercio, senza amori, senza distrazioni.

Se non fossero romanissime nella lingua e nell’atteggiamento, verrebbe da pensare ai film di Aldrich e della Davis, dove il centro di tutto è lo scontro psicologico mescolato alla follia.Sugo finto

Non arriviamo a tanto, perché qui il dramma, che pure è presente, viene mitigato dalla satira sociale, dalla battuta perfettamente a tempo, a volte anche dalla presenza ingombrante della tv che è ridicolizzata nella sua mediocrità culturale: insomma dal quotidiano che, nella sua comica semplicità, ci fa ridere, sorridere e commuovere.

L’evoluzione malinconica della storia non va ad inficiarne il taglio allegro e canzonatorio, anzi la conclusione sembra mettere proprio l’accento sulla testarda voglia di vivere, soprattutto insieme, che in fondo caratterizza entrambe le sorelle, pur nel bisticcio infantile e negli opposti caratteri.

È eccezionale Alessandra Costanzo, siciliana doc, che riesce a incarnare un personaggio così credibilmente in un dialetto romano: non solo per la lingua, merito di una ricerca testuale ben precisa, ma anche per il suono, l’atteggiamento, l’intenzione. Accanto a lei non è da meno l’esplosiva ed energica Paola Tiziana Cruciani a cui basta un sorriso appena accennato, una smorfia, una piccola pausa per scatenare il riso più sincero.

Insieme formano una coppia affiatata e perfettamente assortita che ricorda i comici e le spalle del teatro e della tv dell’epoca d’oro.

Fra le due si nota l’intesa, la comprensione immediata, il gioco di squadra, ma anche la tecnica, lo studio, la riflessione. Grazie a tutto questo Addolorata e Rosaria ci fanno sorridere, ma anche riflettere sulla complessità dei rapporti familiari, sugli equilibri precari che spesso li sorreggono e infine sull’affetto che, nonostante tutto, lega gli esseri umani proprio quando la situazione si fa più estrema.

Grande successo per Sugo finto, sancito dal pubblico numeroso e dagli applausi per tutto il team creativo, ma ottenuto anche grazie alla regia dinamica di Ennio Coltorti, che fa entrare e uscire le due in un turbinio continuo di battute colte da lontano e di cambi d’abito, e alle interessanti musiche di Alessandro Greggia, sempre in agguato fra una scena e l’altra.

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