Ha debuttato al Franco Parenti la trasposizione teatrale del celebre romanzo L’amica geniale, con la compagnia di ricerca Fanny & Alexander. La “titanica” Storia di un’amicizia tutta al femminile (ancora in scena nei prossimi mesi, dalla Romagna al Trentino, dall’Emilia a Roma) si dipana sul palco tra grande bravura attorale, suggestioni di voci e…. qualche sbadiglio in platea.
Il pubblico che ha assistito alla prima milanese di Storia di un’amicizia – spettacolo di Fanny & Alexander tratto dal celebre romanzo di formazione in quattro parti di Elena Ferrante, L’amica geniale – si può ricondurre (non senza schematicità e un pizzico di fantasia retroattiva) a tre tipologie.
I fan del romanzo – probabilmente delusi dalla trasposizione in scena dell’Opera, con le sostanziali (sicuramente necessarie, ma quanto condivisibili?) condensazioni della storia ed estreme dilatazioni di singoli dettagli; i non conoscitori del romanzo – incuriositi dal richiamo della sua celebrità, probabilmente annoiati dalla difficile lettura del testo, oltre che dalla sua lunghezza; i cultori delle sperimentazioni e i fan del duo ravennate Fanny & Alexander (“bottega” d’arte e del teatro di ricerca dal ’92) – spettatori dall’occhio più critico, attento ed educato, in grado di resistere e apprezzare fino all’ultimo l’opera, estranei al graduale abbandono della sala che ha riguardato le prime due categorie.
Un progetto-impresa scenografica quello di Fanny & Alexander – racconto teatrale che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale – che si presenta già in partenza con una ambizione molto alta. Le vicende, le suggestioni, le dinamiche amicali di ben 4 volumi sono riportate in un unico spettacolo della durata di oltre tre ore, con sole due attrici in scena a incarnare le protagoniste e gli echi degli altri personaggi (una, la Lagani è anche ideatrice e drammaturga della pièce) senza il supporto di oggetti scenografici, fatti salvi un paravento dietro cui si muovono le ombre delle due amiche e il contributo di proiezioni foto/video, in grado di riportare a epoche e suggestioni lontane. Una ambizione non nuova per la compagnia fondata da Luigi De Angelis e Chiara Langani, specializzata proprio nel portare in scena testi di letteratura.
Lo spettacolo, diviso in tre capitoli (Le due bambole, Il nuovo cognome e La bambina perduta), si basa come è noto sulla storia dell’amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora a delinearsi con nettezza. Il rapporto tra le biografie delle due donne con la storia particolare della loro amicizia e la Storia di un Paese travagliato dalle sue metamorfosi si intreccia in una sorta di agone narrativo che procede per squarci subitanei ed epifanie improvvise attraverso il racconto delle due protagoniste.
Se la storia così trasposta non riesce a prendere del tutto e rischia di annoiare anche i più volenterosi, si resta invece catturati dalla bravura delle performer e dall’uso ritmico ed espressivo di corpo e suoni, con voci che si rincorrono e si sovrappongono a voler sottolineare il legame tra le due “amiche”, l’influenza dell’una sull’altra.
Dopo il Franco Parenti di Milano (sul cui palco, lo scorso 26 ottobre Fanny & Alexander si sono esibite per la prima volta in assoluto) altri pubblici italiani potranno cimentarsi nell’impresa di assistere all’impegnativo spettacolo, grazie alla tournée che lo vedrà protagonista secondo questo calendario:
3 NOVEMBRE, RICCIONE, TTV, SPAZIO TONDELLI
30 GENNAIO TRENTO, TEATRO SOCIALE
15-16 FEBBRAIO, RAVENNA, TEATRO RASI
20-24 FEBBRAIO, ROMA, TEATRO DI VILLA TORLONIA
15-16-17 MARZO MODENA, TEATRO DELLE PASSIONI
fannyalexander.e-production.org