Arriva il 22 gennaio nelle sale italiane Still Alice distribuito da Good Films

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L’America scopre l’Alzheimer con Julianne Moore, candidata all’Oscar per il ruolo interpretato in questo dramma, tratto dal Best Seller Perdersi della scienziata Lisa Genova

Già messo da parte il suo secondo Golden Globe, una fragile Julianne Moore, vestirà i panni di Alice, una donna malata di Alzheimer che prova a risalire la china a dispetto della malattia. I registi Richard Glatzer e Wash Westmoreland si affidano a lei senza contraddirla; e l’attrice si relaziona perfettamente con il suo personaggio che narra e fa conoscere allo spettatore una patologia crudele. Glatzer e Westmoreland si prendono il rischio di realizzare un film che scansa qualsiasi forma di patetismo o di esibizionismo, interrogandosi e misurandosi col dolore muto e ingrato dell’Alzheimer.  Tra gli altri protagonisti, Alec Baldwin, che sarà il marito John, Kristen Stewart, Kate Bosworth e Hunter Parrish rispettivamente i figli Lydia, Anna e Tom.

 

Trama

Alice Howland è una donna realizzata, moglie, madre e rinomata professoressa di linguistica presso la Columbia University. Un giorno mentre si trova a fare jogging durante un percorso abituale in un parco vicino casa, si accorge che qualcosa non va, e decide quindi di rivolgersi ad un medico. La diagnosi sarà un fulmine a ciel sereno: soffre di una rara forma precoce di Alzheimer: comincerà a dimenticare le parole e ad assistere alla sua vita che via via le sfugge di mano.

La Moore si cala nel personaggio in modo straordinario, interpretando un mondo che si disgrega, il panico, la confusione e anche la rabbia di colei che una volta era una donna con una vita perfetta mandata ora in frantumi da un male che le sta mangiando il cervello, ossia, proprio ciò che ha sfruttato di più nella vita, per la sua professione.

La pellicola dunque ci fa riflettere a lungo riguardo gli effetti devastanti che l’Alzheimer ha sulle sue vittime e le loro famiglie. Il fatto che Alice, una donna intelligente e in carriera, ne venga colpita, sta ad indicare che il male non risparmia nessuno. Anzi non abbandonerà neanche i suoi figli perché la forma di cui soffre è genetica; quindi si può trasmettere di generazione in generazione. Il titolo di per sé racconta tutto ciò che l’Alzheimer comporta. Still Alice, ovvero (Sono sempre Alice) infatti, centra il nocciolo della questione e esprime tutto l’inferno che vive chi scopre di avere la malattia.

Io non soffro, io sto lottando, lotto per essere parte delle cose, per rimanere connessa con ciò che ero una volta. Continuo a ripetermi: vivere nel momento è tutto ciò che posso fare. Vedo le parole davanti a me ma non riesco ad afferrarle, non so chi sono e non so cosa ancora perderò dopo.

(Still Alice)

 

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