Oltre centocinquanta immagini di grande formato costellano il nuovissimo spazio del Teatro1 di Cinecittà che ospita dal 18 aprile al 20 settembre la mostra “Steve McCurry. Oltre lo sguardo”. La retrospettiva, curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, oltre alle foto più celebri del fotografo statunitense, comprende una serie di scatti inediti dell’Italia e di Cinecittà.
Fotografare gli studi cinematografici della Capitale è il mio sogno da quando ero all’Università a studiare per diventare regista
confessa McCurry, ospite della conferenza stampa di presentazione della mostra. Il suo amore per il cinema ha fatto sì che scegliesse proprio Cinecittà fra i luoghi da fotografare più significativi dell’Italia. Due anni fa il primo incontro con gli studi di via Tuscolana 1055. L’occasione offerta dalla rivista National Geographic per la quale realizzò la storia di copertina.
Foto di reportage nei posti più remoti del mondo, ma anche scatti in cui si fa fatica a riconoscere l’Occidente a noi più familiare popolano l’esposizione.
New York, Cambogia, Afghanistan, India, Birmania, Italia si mescolano tra loro in una dimensione senza spazio e senza tempo. L’umanità senza distinzioni di razza o di Stato emerge prepotente. A favorire questa percezione l’allestimento dell’intera mostra. Montate su teli neri, sospesi per tutta la sala, le immagini avvolgono lo spettatore che ne è praticamente inghiottito.
Non si trova nessuna fotografia a parete per lasciare il visitatore libero di muoversi seguendo un percorso tutto personale
dichiara Biba Giacchetti. Sei video, che raccolgono le “massime” del fotoreporter sulla sua concezione di fotografia, completano l’esibizione.
Conosciuto per i suoi ritratti e per i reportage che ha realizzato nelle zone più controverse del mondo, Steve McCurry rivela di
voler continuare a progettare. Sono affascinato dai paesi buddhisti e da Cuba, ma – continua – voglio ancora scoprire New York, l’Italia stessa e Cinecittà.
Il colore, non così spesso utilizzato dai fotogiornalisti, è la sua inconfondibile cifra stilistica.
A me sembra logico scattare a colori perché la realtà è così. Fotografando in bianco e nero rischi di perdere qualcosa, pensiamo ad esempio alle feste in giro per il mondo che sono le manifestazioni più colorate per eccellenza. Per me ha più senso fotografare il mondo così com’è e non come un’astrazione
conclude il fotografo di Philadelphia.
“Steve McCurry. Oltre lo sguardo”, prodotta da Cinecittà si Mostra e Civita Cultura in collaborazione con SudEst57, inaugura il nuovo spazio permanente di esposizione del Teatro1.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9.30 alle 19. Ingresso 12 euro.