Ha finalmente debuttato a Milano al Teatro Menotti, dove sarà in scena fino al 30 novembre, Spring AwakeningRock Musical, vincitore di numerosi Tony Awards, su musiche di Duncan Sheik e con libretto e testi di Steven Sater basato sulla controversa pièce Risveglio di primavera, scritta nel 1891 da Frank Wedekind.

L’opera originariamente è ambientata nella Germania del diciannovesimo secolo, mentre qui siamo nell’Italia del vent’ennio fascista.

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Devo essere sincera, a parte qualche brano musicale ascoltato su youtube, non ho voluto vedere altro sulle versioni internazionali prima di vedere quella italiana.

Se pensate di andare a teatro e vedere il solito musical, vi sbagliate. Spring Awakening esce completamente dagli schemi che in Italia siamo abituati a vedere. Un testo molto forte che per parecchio tempo è stato oggetto di censura per la “scabrosità” dei temi trattati. Ma io di scabroso non ho trovato assolutamente nulla.

L’opera racconta la storia di 11 ragazzi, più o meno della stessa età, che combattono contro la moralità della società in cui vivono e la totale ipocrisia degli adulti che li circondano.

Tutti i ragazzi hanno in comune i sogni erotici, il desiderio di accarezzare e di essere accarezzati, di scoprire il loro corpo e quello degli altri. Ma il mondo in cui vivono non permette loro di conoscere e di capire.

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Wendla Bergman (Arianna Battilana) non crede più alla storia che i bambini vengono portati dalla cicogna e chiede alla madre di dirle tutta la verità. La donna pensa che sia troppo giovane per sapere  ed evita il discorso.

Moritz Stiefel (Flavio Gismondi) è un ragazzo sensibile ed emotivo e per descriverlo vi riporto le parole con cui Flavio ha descritto il suo personaggio nell’ intervista fatta qualche giorno fa.

Moritz è un pupo spaventato da profondi sogni erotici che invadono la sua mente senza riuscire a darsi una spiegazione. Un pupo abituato a giocare che si trova costretto a crescere. Un pupo terrorizzato dalla rigidità del padre e limitato nel non riuscire ad esprimersi. Un “cercatore” con un’anima da rock star. Cerca e vive con la paura di ottenere quelle risposte che vanno oltre i suoi limiti. Ma rimane sempre un pupo, fino alla fine”.

Melchior Gabor (Federico Marignetti) è un ragazzo intelligente e ribelle che non crede a nulla e vorrebbe cambiare la società “bigotta” in cui vive desideroso di scoprire il mondo al di là delle costrizioni. Per aiutare l’amico Moritz, ossessionato da questi sogni notturni ma troppo imbarazzato per parlarne a voce, Melchior scrive un saggio sul sesso completo di disegni. Purtoppo, dopo avere letto tutto, il ragazzo è ancora più confuso e disorientato e a nulla valgono le parole di conforto dell’ amico.

E poi c’è Ilse Neumann (Tania Tuccinardi) scappata di casa dopo aver trovato il coraggio di denunciare il padre per gli abusi subiti e ora rifugiata in una colonia di artisti; e Martha (Paola Fareri) che confessa alle amiche che anche lei subisce forti violenze da parte del padre ma non vuole denunciare per paura delle conseguenze come accaduta all’amica Ilse.

Dopo avere sentito questi discorsi, Wendla confessa a Melchior di voler provare a capire cosa significa essere picchiata e chiede al ragazzo di farlo; lui al momento si nega a questa assurda richiesta nonostante le suppliche della ragazze ma, alla fine, preso da un impeto di rabbia, acconsente.

Fugge via quasi impaurito e disorientato da ciò che ha fatto e che non era nelle sue intenzioni fare.

La ragazza lo raggiunge nel fienile per scusarsi del suo atteggiamento. I due si sentono vicini come non mai e si abbandonano alla loro passione.

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Il povero Moritz scopre di essere stato bocciato e appena lo rivela al padre, viene umiliato e picchiato. Il ragazzo fugge lacerato dalle sue angoscie e dalle umiliazioni ricevute e si toglie la vita.

Melchior è indicato come  responsabile della morte di Moritz avendolo “turbato” con il suo saggio e viene espulso da scuola.

Wendla accusa strani malori e la madre chiama il medico: dopo la visita si scopre che la ragazza è incinta. La madre è sconvolta da questa rivelazione e chiede alla ragazza “chi è stato?”, ma Wendla non sa nemmeno cosa ha fatto perchè nessuno glielo ha mai spiegato. Quando capisce si lascia andare in un pianto liberatorio e, messa sotto pressione, fa capire con chi è stata.

Melchior finisce in riformatorio dove riceve una lettera di Wendla che gli comunica di aspettare un bambino. Il ragazzo riesce a scappare e chiede ad Ilse di aiutarlo a fargli incontrare la sua amata dandole appuntamento a mezzanotte al cimitero.

Ma Wendla non verrà all’appuntamento. La ragazza si trova già al cimitero, nella tomba vicino a Moritz, morta a causa dell’aborto costretta a subire.

Due ore di pure emozioni splendidamente interpretate. Ogni momento musicale reso ancora più intenso dalla lavagna posta al centro del palco dove passano scritte “emozionali”, come le ha definite il regista Emanuele Gamba in conferenza stampa; frasi di sconforto, di coraggio, di tristezza, di speranza e di voglia di vivere. Brani suonati dal vivo da un orchestra di 6 elementi, selezionati in collaborazione con C.P.M.( Centro Professione Musica) di Franco Mussida, magistralmente diretti da Stefano Brondi.

La regia di Emanuele Gamba ha dato il giusto risalto scenico alle emozioni e alla tragicità dei momenti clou della storia, così come le coreografie di Marcello Sindici, decisamente innovative per quanto riguarda un musical.

Grande interpretazione di Gianluca Ferrato negli integerrimi ruoli degli uomini adulti e di Francesca Gamba, che con estrema dimestichezza e preparazione ha interpretato le donne adulte.

Ognuno dei ragazzi del cast ha dato al proprio ruolo la giusta drammaticità dando vita a un gruppo davvero unito. Ci tengo a nominarli tutti: Vincenzo Leone (Georg Zirschnitz), Andrea Simonetti (Ernst Robel), Francesca Brusati (Anna), Albachiara Porcelli (Thea), Paola Fareri (Martha Bessel), David Marzi (Otto Lammermeier) e  Renzo Guddemi (Hanscen Rilow).

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Personalmente sono rimasta colpita da Federico Marignetti e Flavio Gismondi; le loro interpretazioni hanno rapito letteralmente la mia attenzione sia nella parte recitata che in quella cantata.

Per ultimo, ma non per importanza, vorrei fare i miei personali complimenti a Pietro Contorno per aver portato coraggiosamente nei nostri teatri questa storia realizzando uno spettacolo davvero unico nel suo genere.

Spring Awakening fa riflettere adulti e ragazzi; è difficile essere genitori ed è complicato essere adolescenti.

Ogni giorno leggiamo notizie su violenze famigliari, tragedie consumate dapprima nel silenzio e poi sfociate in disgrazie, ragazzi portati al suicidio per la “vergogna” di sentirsi “diversi”. Queste cose sono all’ordine del giorno e rasentano la follia nella nostra epoca.

Oggi diamo per scontate un sacco di cose ma non ci si rende conto, o forse non ci si vuole rendere conto, che il motivo principale di tante situazioni è la mancanza di dialogo e di confronto.

Parlare è amare e comprendere è amore.

I believe!

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