È stata inaugurata giovedi sera, alla sala Veruda di Trieste, con una sorprendente affluenza di pubblico, Spazi, la nona edizione del festival FotografiaZeroPixel. Dedicata alla fotografia analogica, Spazi, a cura del triestino Massimiliano Muner, può contare la presenza di oltre sessanta fotografi. Fotografi provenienti da tutto il mondo e fotografi che hanno fatto la storia, tra cui figurano: Ugo Mulas, Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Guido Guidi e Gabriele Basilico.
Il territorio è un soggetto vivente ad alta complessità in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni
Prof. Magnaghi
Il territorio. Un’indagine tra documentazione e interpretazione
Proprio gli ultimi due, Guidi e Basilisco, sono stati al centro, domenica 20 Novembre, di un incontro di approfondimento a cura della curatrice e storica della fotografia Monica Mazzolini.
Nel suo Il territorio. Un’indagine tra documentazione e interpretazione si è ragionato di territorio e di paesaggio, nonché della definizione di questi elementi attraverso un terzo elemento: la fotografia appunto.
Non una chiacchierata didascalica sulla fotografia di territorio dalle origini ai giorni nostri, ma un viaggio tra le immagini dagli albori e la contemporaneità nel solco appunto della fotografia analogica o chimica.
Si è partiti dai ‘filosofi diventati fotografi’ e dall’analisi delle immagini di Gabriele Basilico e Gianantonio Battistella e del “Viaggio in Italia” a cura di alri fotografi.
Viaggio in Italia (1984) è un progetto che ha rinnovato e rivoluzionato lo sguardo e il modo di vedere il paesaggio.
È il manifesto della “scuola italiana di paesaggio”, un progetto di “rinnovamento” appunto dello sguardo sul territorio e dell’immagine del paesaggio italiano e della fotografia italiana, al quale prendono parte venti fotografi.
A cura di Luigi Ghirri, vede tra gli altri Olivo Barbieri, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte , Mario Cresci, Mimmo Jodice, oltre ai già citati Guidi e Basilico
Confini
Elemento comune nella fotografia di territorio e di paesaggio è il confine: che siano confini dati dall’uomo, tra Stati, valicabili o invalicabili,..
Anche mentali però, il territorio è fatto anche di questo.
Come i confini nelle fotografie della contemporanea Elisa Biagi e il suo progetto Lasciapassare.
La fotografia registra il fenomeno sociale ed estetico caratterizzato dalle rapide e continue trasformazioni in atto nello spazio in cui l’uomo agisce
Gabriele Basilico
La fotografia urbana
Largo spazio è quello dedicato allo spazio urbano. La città, come afferma la Mazzolini, è un Alfabeto, un qualche cosa che ci fa capire dove sta andando l’uomo, la società.
Nella fotografia che si concentra sulla città possiamo incontrare la compenetrazione di vari elementi: il tempo che passa, il vecchio e il nuovo.
I contrasti nel territorio emergono anche dal più recente lavoro che prende il nome Serena inquietudine del territorio.
Serena inquietudine del territorio è una serie di ricognizioni sul paesaggio veneto a cura di Giovanni Cecchinato, che vede tra i contributi
Pittura, e fotografia, di territorio
Si è inoltre parlato del legame tra pittura, ad esempio Edward Hopper, e la fotografia, o meglio la New Topographics, mostra del 1975.
Tra i citati della New Topographics: Lewis Baltz, Nicholas Nixon, Bernd e Hilla Becher.
È rilevabile nella serie di fotografi che, dopo Hopper e in tempi recenti, si sono concentrati nel ritrarre le stazioni di servizio, ad esempio.