Fanno parte del folto gruppo messo in piedi da Daniele Fabbri: il Social Comedy Club. Per otto appuntamenti, una domenica al mese, saranno sul palco del Teatro Trastevere di Roma con altri comici provenienti da altre discipline. È questa la caratteristica del format. Arti diverse con un unico denominatore: la risata!

Nano Egidio

Il prossimo appuntamento, quello del 6 novembre, propone al pubblico una selezione di tre specialità comiche che compongono il ricco cast del gruppo. In questa prima serata Special si alterneranno sul palco Chiara Becchimanzi, Giorgia Gigia Mazzucato e il Nano Egidio.
Abbiamo intervistato proprio il Nano Egidio che ci ha spiegato bene la sua arte.

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Fai parte del Social Comedy Club e il 6 novembre sei tra i tre protagonisti del Social Comedy Club Special. Ci parli di “Un c.a.s.o. piccolo piccolo”?

È la prima puntata della nostra prima serie teatrale, l’inizio di tutto: del nostro spettacolo; del gruppo de Il Nano Egidio; della nostra consapevolezza di poter regalare, grazia al nostro lavoro, qualcosa di nuovo e frizzante, della possibilità di poter dire la parola “frizzante” durante le interviste.

Ma chi è Nano Egidio?

È un ex nano da giardino ora nano da teatro, è un simbolo che con il suo eterno sorriso di ceramica spinge me, Simona, Francesco e Giacomo a creare e mettere in scena sketch e spettacoli con il primario scopo di far ridere.

Uno strepitoso successo nell’ambiente teatrale off. Secondo te, a cosa è dovuto?

In realtà viviamo in un limbo dove siamo troppo comici per la scena teatrale “seria” e troppo poco comici per la scena teatrale comica, il pubblico e gli addetti ai lavori hanno difficoltà ad inserirci in una categoria e quindi per tutti siamo “quelli che fanno ridere con i pupazzi” e in questa categoria così poco frequentata, almeno in Italia, siamo tra i migliori quindi il successo è meritato e giusto.

Batman, Kermit LaRana, Biancaneve, Il Puffo cosa ci fanno tutti questi personaggi nella vostra teatrale?

Batman è un ispettore demotivato, Biancaneve è una moglie piuttosto libertina, Kermit è un informatore della polizia e il Puffo è una vittima di varie forme di razzismo.
Ci piace utilizzare pupazzi, giocattoli e maschere di personaggi della fantasia, sono i nostri attori, li inseriamo in situazioni comico/surreali e gli affidiamo dei ruoli diversi da quelli che di solito interpretano nelle loro avventure.

Com’è lavorare con un gruppo di attori provenienti da altre “discipline”?Nano Egidio

All’inizio avevo paura, soprattutto di quelli che fanno stand-up ma poi ho capito che nella vita vera non sono così cattivi come quando hanno un microfono in mano.
Ci vogliamo bene tutti, in camerino c’è un clima raramente visto da altre parti, si ride, si scherza e ci si fa forza e si danno consigli quando quel giorno qualcuno ha un po’ di timore sul numero da proporre al pubblico, la cosa più bella è che non c’è la voglia ne il desiderio di primeggiare, perché tanto tutti hanno capito che i più bravi siamo noi.

Come è nato il sodalizio con Daniele Fabbri?

Lui ci vide per la prima volta in una piovosa sera di fine estate di almeno cinque anni fa a Cantalupo in Sabina, due anni dopo, forse il tempo necessario per capire se gli piacessimo o no, mi chiese di entrare a far parte del Social Comedy ed io dissi “si”, se avessi risposto “no”, molto probabilmente non avremmo fatto parte del Social Comedy Club.

C’è un comico con cui ti trovi meglio a condividere il palcoscenico?

Il duo ChenBarbùMalRasé accetta sempre con molta gioia le nostre proposte di collaborazione, all’ultimo appuntamento abbiamo dato vita ad un numero di “Lotta Comunista” tra Marx e Lenin; Comunque quando ci serve una mano in scena nessuno del cast si tira indietro, anche se avrebbe tutte le ragioni per farlo.
Ora non vedo l’ora di condividere con gli altri la scrittura e la messa in scena del nostro gagliardo progetto di spettacolo, del quale però non sono sicuro di avere l’autorizzazione a parlarne.

Un invito ai lettori de La Nouvelle Vague?

Fare la raccolta differenziata fa bene alla natura, venire al Social Comedy Club fa bene al vostro spirito. Quindi venite al Social Comedy Club (ma fate anche la differenziata).

Per questo Articolo/Intervista le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti

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