Ieri sera Simone Cristicchi ha cantato in Piazza Unità, assieme alla Mitteleuropa Orchestra diretta da Valter Sivilotti, per tributare il suo “Hommage á Sergio Endrigo”.
Il progetto, firmato Folkest, è realizzato grazie al Comune di Trieste e inserito nel cartellone di TriestEstate2016.
L’ingresso è stato gratuito perché il sapore era quello di una vera e propria festa.
Il concerto sarà diviso in tre tempi. Il primo dedicato a un maestro come Endrigo con una scelta di sue canzoni famose tra cui “Trieste” che canterò dopo aver letto una mia poesia, scritta quando mi diedero la cittadinanza onoraria della città. E il concerto è proprio una promessa dell’ex sindaco Roberto Cosolini e di Fabiana Martini fatta quando mi diedero la cittadinanza. Nel secondo tempo darò spazio al mio repertorio e l’orchestra di 50 elementi mi consentirà di interpretare i miei brani in una maniera più teatrale.
Così il cantautore ha presentato lo spettacolo.
Ho avuto l’onore di poter incidere un duetto nel mio primo album “Fabbricante di canzoni” con Sergio Endrigo dal titolo “Questo è amore”. Sono sempre stato legato alla sua figura di artista e di uomo, mi rivedo molto nella sua poliedricità, nel suo cambiare sempre pelle. Una sera a cena scherzando mi proposero di mettere su questo tributo: non presi sul serio subito la proposta, ma poi capii la reale importanza che questo progetto poteva avere e mi sono messo a studiare. Anche perché mi reputo più un narratore che un cantante.
I grandi successi di Sergio Endrigo
E quindi nella prima parte si sono seguiti i grandi successi di Sergio Endrigo: “Aria di neve” , “Te lo leggo negli occhi”, “La rosa bianca” “1947”, “Era d’estate”, “Io che amo solo te”, “L’Arca di Noè”, “Lontano dagli occhi“, “Canzone per te“, “Via Broletto 34” e proprio a proposito di quest’ultima
Averlo conosciuto è stata una fortuna per me. Mi ricordo un uomo divertentissimo: veniva considerato un musone, soltanto perché con i media non aveva grande dimestichezza, ma era capace di farti piangere dalle risate raccontandoti una barzelletta e farti piangere d’emozione due minuti dopo. Un personalità straordinaria che s’incontra poche volte nella vita.
Lui teneva tantissimo al nostro duetto: fino agli ultimi giorni della sua vita ha chiesto di essere informato su come andava la canzone, se era piaciuta.Mi ricordo i suoi racconti sul Brasile, dove ha sempre avuto un grande successo: riempiva gli stadi, per intenderci, mentre in Italia era considerato uno dei tanti. ll coraggio di sfidare nuovi mercati, collaborando anche con artisti oltre oceano come Vinicius De Moraes o Josè Martì. La sua voglia di restare un artista libero, facendo anche collaborazioni coraggiose, come quella con Pasolini e Ungaretti, che hanno prestato i loro versi per le melodie di Sergio.
La canzone che più mi lega a lui, che suonavo già durante i miei concerti è “Via Broletto 34”, una canzone splendida che racconta di un assassinio per amore.
Nella parte centrale invece il cantautore italiano ha inserito alcuni dei suoi maggiori successi “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”, “Mi manchi”, “Ti regalerò una rosa” e l’applauditissima (più di 4 minuti di standing ovation) “Magazzino 18”.
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La Mitteleuropa Orchestra
Ad accompagnarlo dal vivo la Mitteleuropa Orchestra, sotto la direzione del maestro Valter Sivilotti che ha scritto tutti gli arrangiamenti per questo spettacolo, così come le musiche originali e gli arrangiamenti per Magazzino 18 e per il recentissimo Il secondo figlio di Dio che vedremo dal vivo a Trieste a marzo al Teatro La Contrada.
Ma la parte più emozionante è stata sicuramente il finale con tutto il pubblico, fino ad allora composto sulle ordinate file di sedie, alzarsi ed accorrere sotto palco. Nonni e nipoti abbracciati e felici a cantare a squarciagola”Io che amo solo te”.
Negli occhi di quelle persone la capacità di un artista, Simone Cristicchi, capace di tirar fuori da ognuno di noi la parte migliore.
Trieste ti ama Simone, e noi anche.