‘Silvio Capeccia Plays Decibel’ – Piano Solo’
E’ uscito in questi giorni Silvio Capeccia Plays Decibel’ – Piano Solo’, l’album del tastierista dei DECIBEL che propone le più belle canzoni della band pioniera del punk rock italiano, reinterpretate in una speciale versione strumentale in piano solo.
Da ‘Vivo da Re’ e “Contessa” ai successi più recenti degli ultimi album ‘Noblesse Oblige’e ‘L’Anticristo’, il disco è un viaggio attraverso la storia del gruppo, presentato in un’ inedita veste intima e intensa.
È in radio in questi giorni la versione piano solo di Silvio Capeccia dell’indimenticabile brano dei Decibel ‘ Vivo da Re’, primo singolo estratto dal nuovo album ‘Silvio Capeccia Plays Decibel – Piano Solo’ (Anyway Music/Believe). Il cd contiene le più belle canzoni del gruppo reinterpretate dal musicista e compositore, proposte in una speciale versione strumentale.
Dai grandi classici come ‘Vivo da Re’ e ‘Contessa’ ai successi più recenti degli ultimi album ‘Noblesse Oblige’ e ‘L’Anticristo’. Capeccia non è solo un pianista ma anche un artista completo e innovativo, che con i Decibel e il loro front man Enrico Ruggeri, ha dato vita a una rivoluzione sonora che ha cambiato la storia del rock italiano. “Il progetto è nato casualmente” – sottolinea l’artista. “Durante il lockdown postai sui miei profili social alcune versioni per pianoforte di successi dei Decibel e la risposta, da parte dei follower, fu immediata. Fu proprio Enrico a suggerirmi l’idea di un disco”.
E’ stato difficile scegliere i brani?
“Impegnativo direi, perché di pezzi ne abbiamo registrati parecchi. Non potevo non includere per questioni affettive ‘Vivo da re, primo brano scritto insieme a Ruggeri quando ancora ci chiamavamo Champagne Molotov o tracce come ‘Contessa’ e ‘L’ultima donna’, nate ai tempi proprio come le sentite, al pianoforte. Su altre ho dovuto lavorare un bel po’, privandole di batteria, chitarra e quant’ altro. Tra le tante anche ‘La belle epoque’ con quel delicato stile francese e ‘Triste storia di un cantante’, ispirata alla figura del musicista americano Jerry Lee Lewis. Il testo parla di quelle figure artistiche sempre scontente, che vedono nemici ovunque”.
Il disco contiene anche una sorpresa.
“Sì, la traccia fantasma. E’ ‘L’anticristo’ brano contenuto nel cd omonimo pubblicato nel 2018. E già il titolo ricorda quel passato fatto di canzoni al contrario, alla ricerca di messaggi satanici. Immagina la difficoltà nel rileggerla al pianoforte!”.
Ti occupi di altro, oltre che di musica?
“No perché la musica mi assorbe completamente, compongo ambient e basi musicali per gallerie d’arte e eventi. Con il chitarrista dei Decibel Fulvio Muzio sto anche lavorando a un prezioso progetto di musicoterapia e psico-acustica, ma insieme ci stiamo anche concentrando sulla stesura di nuovi brani per la band”.
C’è qualche collega che stimi particolarmente?
“Ludovico Einaudi. E’ davvero straordinario”.
Quanto è stato emozionante nel 2016, dopo tanti anni, risalire sul palco con i Decibel?
“Siamo amici quindi siamo sempre rimasti in contatto, ma ovviamente ha fatto un certo effetto. I gusti però sono rimasti gli stessi e l’intesa massima, immediata”.
Prossimi progetti?
“Mi piacerebbe realizzare un secondo volume di questo album, ma prima vorrei terminare un progetto al quale mi sto dedicando con passione, legato alla realizzazione di audiolibri”.
Sono previsti concerti?
“Sì, vorrei suonare al più presto davanti al pubblico, optando per piccoli locali e chiese sconsacrate. In fin dei conti, a me serve solo un pianoforte”.
www.silviocapeccia.com – www.spoti.fi/3g7Jb16
https://www.youtube.com/channel/UC_O0PU4yik-ywNMLe2c6fzg