La Questura di Roma ha messo i sigilli al Teatro dell’Orologio di Roma
Era appena finita la prima di Combustibili che il regista Roberto Biselli e l’intera compagnia umbra Teatro Di Sacco sono stati fatti accomodare fuori dal teatro per apporre i temutissimi (e ultimamente molto ricorrenti) sigilli della Questura di Roma.
Di seguito il comunicato rilasciato dal giovane gruppo che dirige la famosa sala romana.
Venerdì 17 febbraio, alle ore 00.45 il Teatro dell’Orologio è stato sequestrato dalla Questura di Roma.
Sono venuti in otto, appartenenti alla polizia di stato, ai vigili del fuoco, all’ispettorato del lavoro: non c’era niente fuori posto, o sono 37 anni che siamo fuori posto. Hanno voluto controllare tutto.
Era tutto in ordine, tranne ciò su cui non siamo mai stati a posto: l’uscita di sicurezza.
Ormai lo sanno anche a Bucarest: il Teatro dell’Orologio non ha l’uscita di sicurezza.
Noi ci abbiamo provato, con uno sforzo economico e di energie non indifferenti, siamo arrivati a tre metri dall’aprire quell’uscita, ma poi abbiamo trovato la Storia e ci siamo dovuti fermare.
Abbiamo cercato, credeteci, in ogni modo, di aprire un varco, un dialogo.
Pensavamo di esserci riusciti, qualcosa si stava muovendo.
E ora, questo.
Siamo tristi e incazzati perché, in questo momento, non sappiamo come tutelare artisti e spettatori (soci, ovviamente) che ogni sera, con passione e caparbietà, continuano ad animare il nostro spazio.
Cerchiamo una risposta da parte di tutta la città: cosa dobbiamo fare?
Cerchiamo una risposta da parte di tutte le forze politiche: crediamo di essere un bene, un’istituzione culturale.
Se non è così, ditecelo: non ha senso continuare a farci del male.
Vorremmo una risposta a una domanda, la vorremmo ora: perché?
Il Teatro dell’Orologio