Avete mai avuto il desiderio di conoscere tutte le meraviglie del circo mondiale in una sola sera? E’ quello che succede al Teatro Cometa Off di Roma. Nel cuore di Testaccio fino al 10 marzo è in scena “Circo Me Stesso” il divertente ma allo stesso tempo riflessivo spettacolo che vede in scena come protagonista assoluto Serafino Iorli. Un baule pieno di costumi e un appendiabiti solo l’unica scenografia dello spettacolo nato da un’idea di Giancarlo Moretti e diretto da Giorgia Filanti.
Un one man show dove Iorli ci porta per mano nelle vite di tutti i personaggi che animano il Circo. Immancabile il presentatore e poi ancora il giocoliere, il nano, una funambola, un veggente.
Una carrellata di vite diverse ma tutte accomunate da un’insoddisfazione di fondo. Sono lì, grati di avere un lavoro ma insoddisfatti nel farlo. Tutti sono ciò che non desiderano essere. Dalla donna addetta alla pulizia degli animali, al veggente che in realtà nella vita avrebbe voluto fare il contorsionista, ruolo decisamente adatto ad una donna. Un sogno che non ha potuto realizzare per non deludere la famiglia che da secoli porta avanti la dinastia di domatori di leoni.
Anche il nano, figura immancabile in ogni circo che si rispetti, in realtà finge di esserlo. Lui, Sigismondo il nano più alto del mondo, in ginocchio finge di avere un’altezza che non ha, finge di amare una donna nana per essere grato alla famiglia che lo ha adottato dandogli una casa e un lavoro.
Non solo i sogni infranti ma anche l’amore, l’omofobia, il razzismo, sono tutti temi trattati da Iorli. Temi importanti e attuali ma conditi con la giusta dose di ironia che da sempre caratterizza i personaggi portati in scena da Iorli. Tra questi, dicevamo, non manca il veggente: Iverone, il veggente senza paragone che, con vago accento calabrese, racconta le sue esperienze mistiche.
Continue le interazioni con il pubblico, visibilmente divertito la sera della prima, che condivide i malumori dei personaggi, perché forse ci si ritrova, ma ride di gusto grazie al ritmo serrato che la regia impone allo spettacolo.
La Filanti, infatti, ha costruito l’intero spettacolo attorno all’artista; aiutata da un ottimo gioco di luci e dai costumi meravigliosi che, oltre alle bravura di Serafino Iorli, permettono al pubblico di lasciarsi trascinare nella vita di questi personaggi.
Un mix di risate dal retrogusto amaro ed emozioni. Si esce dal teatro con il sorriso e la certezza dell’importanza di credere ai sogni, di crederci talmente tanto da farne realtà.