Scipione Pulzone da Gaeta: la sacralità del ritratto tra manierismo e controriforma

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“È Scipione da Gaeta molto eccellente nel fare i ritratti di naturale, e talmente sono da lui condotti che paion vivi. Laonde egli è bisognato ritrarre tutti i Signori principali di Roma, e tutte le belle donne, che lunga cosa sarebbe a raccontare tutti i suoi ritratti; ma basti dire particolarmente, che egli ha ritratto Papa Gregorio XIII, il Cardinal Farnese, il Cardinal Granvela, il cardinale Ferdinando Medici […] Et in somma nel far ritratti è tenuto Scipione da tutti meraviglioso”.

 Con queste parole Raffaello Borghini, nel 1584, tra le pagine del Riposo, celebra la grande pittura di un artista ricercato e minuzioso: Scipione Pulzone da Gaeta.

La piccola cittadina del litorale pontino ospita fino al prossimo 27 ottobre, nelle sale del Museo Diocesano, un progetto espositivo che vuole indagare i molteplici aspetti dell’arte pittorica di Pulzone, promosso dalla Soprintendenza per i beni storico artistici del Lazio sotto la guida di Anna Imponente.

Scipione Gaetano viene documentato per la prima volta a Roma nel 1562, introdotto grazie all’intercessione dell’artista Jacopino dal Conte presso le più importanti famiglie aristocratiche romane, divenne ben presto il ritrattista ufficiale della nobiltà e della dirigenza ecclesiastica dell’Urbe.

I ritratti di Pulzone sono icone di un’incomparabile eleganza: nobildonne, cavalieri, cardinali e papi prestavano le loro fisionomie all’occhio attento dell’artista gaetano che riusciva a cogliere con la sua superba tecnica ogni minuzioso particolare immortalato.

Una dovizia fotografica, un’attenzione materica sorprendente che ricalca un certo prototipo pittorico d’ispirazione fiamminga che darà a Pulzone l’appellativo di “Van Dyck della scuola romana”.

Il percorso espositivo del Museo Diocesano omaggia diversi aspetti della produzione artistica di Scipione: la grande ritrattistica apre il sentiero con le effigi di gentildonne e lo splendido dittico raffigurante Ferdinando de’ Medici e la consorte Cristina di Lorena, si prosegue al piano superiore con la produzione forse meno nota dell’artista ma che riserva il medesimo stupore di una pittura minuziosa ed elegante.

Il corpus delle opere sacre firmate da Pulzone evidenziano una finezza d’esecuzione impareggiabile; basti pensare all’incantevole volto della Beata Vergine proveniente dalla Trafalgar Galleries di Londra, o ancora alla splendida Maddalena Penitente conservata presso la Basilica di San Giovanni in Laterano dove l’artista orienta il suo sguardo verso la pittura lombardo – veneta di Tiziano e di Girolamo Muziano.

Pulzone sembra dunque incarnare i valori ottemperati dalla Controriforma, come sostiene nel saggio a lui dedicato Federico Zeri, datato 1957.

Grazie allo studioso e critico romano la fortuna letteraria dell’opera di Scipione venne riconsiderata recuperando quei riferimenti iconografici che Zeri stesso descrisse come tratti distintivi di una ritrattistica internazionale il cui rapporto imprescindibile è da vedersi nei retaggi della cultura fiamminga di Antonis Moor protagonista principale di questa stagione insieme alla produzione di Sprnager, Porbus il giovane e Hans van Aachen.

Pulzone interpreta i sentimenti religiosi dell’ambiente figurativo romano e fiorentino, sceglie come sua sede d’elezione Roma, a discapito della più vicina Napoli, non tralasciando mai le sue origini e il rapporto privilegiato con Gaeta, una roccaforte militare ed artistica, culla florida di una cultura neomanierista votata all’Europa  e agli echi raffinati della produzione pittorica olandese.

Un humus intellettuale in cui Scipione cresce e dove consolida le premesse per un approccio internazionale dando valida prova della sapiente tecnica e di una raffinata eleganza esecutiva.

 Scoprire un autore come Scipione Pulzone vuol dire sondare realtà inedite della pittura classica italiana a cavallo tra il tramonto Rinascimentale e la nuova ventata di rivoluzione seicentesca che germinerà di lì a poco nella corte della Roma barocca dei papi.

INFORMAZIONI TECNICHE

SCIPIONE PULZONE DA GAETA A ROMA ALLE CORTI EUROPEE

Gaeta, Museo Diocesano

Piazza Cardinale Tommaso De Vio, 7

dal 27 giugno al 27 ottobre 2013

da giugno ad agosto orario visite: mart – ven 17 -23 / sab e dom 10 -13 e 17 -23

da settembre ad ottobre orario visite: 10 -17

info: www.bsae.it/scipione-pulzone

Per esplorare i siti monumentali di Gaeta: www.tesoriarte.it

Da settembre verranno avviate interventi didattici dedicati alle scuole, per informazioni e prenotazioni: 0771 286217

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