La conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione del Roma Fiction Festival si è ben presto trasformata in un one man show del neo direttore artistico Carlo Freccero.
Strappando risate ed applausi di approvazione, Freccero ha illustrato quelli che saranno i momenti cruciali di questa edizione del festival, che si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica dal 13 al 19 settembre, e dove appare sempre più forte la contaminazione tra il cinema e la fiction.
Il cinema ormai è fatto per i ragazzini, è un videogioco con gli effetti speciali. La nouvelle vague, il cinema d’autore è ormai costituito dalle serie tv, che hanno un pubblico evoluto, che consuma serie al posto dei romanzi
Avendo dovuto subire un taglio considerevole degli investimenti, passando dai 7 milioni del 2011 al 1,6 milioni attuali, si è scelto di rinunciare alle star internazionali puntando decisamente sulla qualità della programmazione, ottenendo ben due anteprime mondiali: American Crime, serie americana dell’Abc che sarà trasmessa negli Usa nel 2015 e How To get with a Murder, che andrà in onda negli Usa il 26 settembre.
Oltre alle anteprime mondiali, gli appuntamenti più attesi sono domenica 14 con la miniserie Fargo dei fratelli Coen, remake televisivo del loro stesso film, per la quale arriverà a Roma la protagonista, Allison Tolman; martedì 16 con la prima puntata della seconda serie dell’inglese Utopia; mercoledì 17 con True detective, la serie con il premio Oscar Matthew McConaughey e Woody Harrelsson, preceduta dalla proiezione del film ‘La strategia del ragno’ e da una videointervista di Bernardo Bertolucci, accostamento nato da una una suggestione notturna di Freccero; ma le intuizioni del direttore non finiscono qui, infatti, con la solita autorironia che lo contraddistingue, ha affermato che “mercoledì ci sarà la Roma, per questo, io che sono il più grande esperto di calcio esistente, ho deciso di anticipare gli orari e fare la ‘serata queer’” con le serie Orange is in the New Black, Looking e Transparent prodotto da Amazon; la retrospettiva della serie originale del 1990 della Bbc House of Cards (giovedì 18) con Ian Richardson da cui è stato tratto il fortunatissimo remake con Kevin Spacey e Robin Wright.
Vi lasciamo con alcune frasi di Freccero che riassumono perfettamente il tono del suo intervento
”Oggi la Fiction ha successo perché rappresenta una critica spietata alla società, al sistema neoliberista. Il titolo del festival, ‘fingiamo che sia Fiction‘, vuol dire questo: è un po’ situazionista, ma questa è la mia storia”.
”Perché oggi il povero Don Matteo batte i talk show?’ Perché di fronte alle complessità e l’incertezza di oggi, uno si rifugia nella provincia dove le contraddizioni si ricompongono”.
“Sarà un festival di cinema e ma anche politico, grazie a fiction come quella su Ambrosoli, interpretata da Pierfrancesco Favino, che ci fa fare i conti con il passato”.
E la chiosa non poteva che essere:
Io sono così, un po’ sciampista un po’ intellettuale’ .
Il programma completo è consultabile qui
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