“Ti piace Sinigallia?”
“Ehm, non lo conosco in verità, ma ho una buona esperienza di musica dal vivo…potrei prepararmi nei giorni precedenti.”
“Ok, allora ci vai.”
E questa è più o meno la sintesi dell’inizio: come promesso ho cercato notizie e subito ho individuato il motivo del perché non lo conoscessi. Dal loro primo album, rifuggo tutto ciò che mi riconduca ai Tiromancino, gruppo che gli deve eterna gratitudine per aver contribuito a delinearne il successo. Non c’è, in verità, una motivazione specifica: la mia avversione deriva semplicemente dal fatto che loro applicano in campo musicale tutto ciò che serve per farmi spegnere uno stereo.
Mi prendo le mie responsabilità senza darmi alla macchia e mi preparo ad assistere alla sua esibizione sperando che sia diversa, intensa, profonda, lontana da quel mondo… oppure che sia semplicemente breve.
Il concerto è fissato per le 21:00, ospitato dal Modo, un bel locale salernitano la cui direzione artistica sembra molto sensibile alla scena musicale di una certa qualità, risultando attualmente l’unico luogo della città a proporre una discreta selezione di musica dal vivo, cosa non da poco se si pensa alla quantità e alla qualità dei musicisti che Salerno ha la fortuna di avere tra i suoi figli. È qui, infatti, che Sinigallia ha scelto di esibirsi nella sua unica data in Campania.
L’accoglienza è molto professionale ed il tavolo a noi riservato, anche se laterale rispetto al palco dove si esibirà l’artista, ha un’ottima visuale e gode di una buona acustica – è, oltretutto, un posto dove si ascolta musica senza rinunciare a poter gustare una cena o un drink.
Arriviamo un pò prima, ordiniamo qualcosa e attendiamo che lui ed i suoi musicisti salgano sul palco: finalmente verso le 22:30 imbraccia la chitarra e comincia a suonare, in una sala pienissima, le prime note di Invece Io, apripista del suo album intitolato Per Tutti e pubblicato nel 2014.
Subito l’atmosfera diventa intima e nostalgica, complice il dialogo tra piano e chitarra acustica che si scambiano la linea melodica, insabbiandola in un’atmosfera consapevole e dolente che da lontano ti viene incontro e ti trasporta in un ricordo altrui nel quale, con sorpresa, riconosci un luogo familiare.
A seguire Che non è più come prima, che rimanda alla struttura ritmica seducente di alcuni pezzi di Battisti e che precede una delicata e dolce Io e Franchino e la title-track dalla forte vocazione elettronica Per tutti, fino a Le ragioni personali , Prima di andare via e Anni di pace, pezzi meno suggestivi, o all’atmosfera bossanova jazz di Bellamore per poi duettare con il pubblico nella più famosa La descrizione di un attimo.
Un lungo momento onirico con La revisione della memoria e Buonanotte, entrambe del suo primo album, classe 2003, contraddistinto da evocative sonorità sintetiche. Nel frattempo una parte del pubblico richiede ingenuamente l’esecuzione della canzone Due Destini, canzone non appartenente al repertorio solista di Sinigallia, che invita il pubblico con ironia a richiederla a chi la canta normalmente. Il concerto si chiude con un salto tra gli inizi di Solo per te e l’ultimo album con la luminosa Una rigenerazione.
Sinigallia si propone dal vivo con una cifra stilistica avvolgente, intensa, velata di inquietudine ma anche stemperata dalla malìa di atmosfere fluide e vagamente prog e dalla sua cadenza quasi adolescenziale: credo infatti sia quella la caratteristica che non mi hai mai attirata verso la sua musica, ma se si riesce a mettere da parte la peculiarità del suo cantato può diventare un bell’incontro con un artista di un certo calibro, che si tiene lontano dalle luci dei riflettori per concentrarsi sulla musica, sua naturale piattaforma creativa e reale sostanza artistica che poi, nelle espressioni dal vivo, persone inizialmente indifferenti come me riconoscono e apprezzano.