Sul palcoscenico del Teatro Brancaccio, fino al 26 marzo, Lorella Cuccarini veste i panni della bellissima e malefica Turandot, nel musical di Maurizio Colombi “La regina di ghiaccio”.
Dopo lo straordinario successo di Rapunzel, il musical made in Italy si carica di importanti richiami alla nostra tradizione, prendendo spunto dalla fiaba persiana che ispirò Puccini.
Una fiaba, senz’altro rivisitata in chiave moderna, con un nuovo finale e personaggi inattesi che la rendono adatta ad un pubblico di giovanissimi e famiglie, senza però trascurare di celebrare le arie pucciniane, cosicché nemmeno i più piccoli possano dimenticarsene.
Un’importante scenografia di Alessandro Chiti trasforma il palco nelle piazze di Pechino, nell’imponente palazzo reale o in luoghi fantastici attirando l’attenzione dello spettatore più distratto.
Per immergerci completamente nel racconto, al momento giusto nevicherà sul palco e nebbia e tuoni si diffonderanno tra la platea. Meravigliosi effetti speciali che catturano e stupiscono il pubblico.
C’era una volta …
L’incipit di questa storia può essere facilmente reso nel modo più tradizionale. “C’era una volta”, in una gelida Pechino, una meravigliosa e altrettanto crudele regina, Turandot, vittima di un potente incantesimo che ha ghiacciato il suo cuore e l’ha resa incapace di amare.
In questo regno glaciale gli uomini portano una maschera per sfuggire alla maledizione del suo sguardo; chiunque incroci gli occhi della regina ne rimarrà incantato e si innamorerà di lei.
L’amore per la bellissima Turandot è solo fonte di sventure: chi vuole averla in sposa è costretto a sfidare la sua intelligenza, rispondendo a tre difficilissimi enigmi.
Se l’indovinello rimarrà senza risposta l’audace cavaliere morirà per mano della stessa regina.
Dodici pretendenti sono stati decapitati dalla “katana” di Turandot, con grande gioia delle sue fidate ancelle Gelida (Federica Buda), Nebbia (Silvia Scartozzoni) e Tempesta (Valentina Ferrari), quando giunge un audace principe il cui nome Calaf (Pietro Pignatelli) significa Calore, Fuoco e Amore, intenzionato a conquistare il cuore della temibile sovrana.
Con l’aiuto di esilaranti personaggi come Yao il dio del sole (Sergio Mancinelli) e Changè la dea della luna (Simonetta Cartia) e i tre fidi consiglieri del re Ping (Giancarlo Teodori), Pong (Jonathan Guerriero) e Pang (Adona Mamò) riuscirà l’audace cavaliere a sciogliere il potente maleficio?
Una storia ben riuscita accompagnata da 18 coinvolgenti brani musicali, che mantengono alcuni riferimenti melodici delle arie di Puccini, arrangiati da Davide Magnabosco e da uno straordinario corpo di ballo che danza sulle coreografie di Rita Pivano.
Emozionante l’interpretazione della Cuccarini e di Pietro Pignatelli del “Nessun Dorma” che conferma una riuscitissima rivisitazione di tutta l’opera cara alla nostra tradizione.
Tra divertenti sketch, magistrali esecuzioni canore e di ballo, massime di Confucio e riferimenti pucciniani, in un’atmosfera alla Broadway, il racconto di questa fiaba originale prosegue accompagnato da meritati applausi che decretano il successo di questa prima sold-out.