SILVANO TOTI GLOBE THEATRE

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Direzione artistica Gigi Proietti

 

16 luglio al 2 agosto ore 21.15

RE LEAR

 

regia di Daniele Salvo

traduzione di Emilio Tadini

Prodotto da Politeama Srl

 

 

La programmazione del Silvano Toti Globe Theatre prosegue con  RE LEAR in scena  dal 16 luglio al 2 agosto ore 21.15, uno studio per la regia di Daniele Salvo che affronta questo testo inesauribile con una compagnia formata quasi interamente da giovani. Lear, leggendario sovrano della Britannia, impersona la tragedia dei padri, incapaci di capire i loro figli e ciechi di fronte alle loro adulazioni. Un’analisi del Potere e dei suoi effetti sulla mente umana: l’ego smisurato acceca gli occhi del sovrano e del politico fino al totale isolamento affettivo. Essenziale la scenografia perché l’azione è trasferita su un piano interiore. E i lampi i tuoni la pioggia che vengono rappresentati in scena, altro non sono che la metafora di una tormentata emotività: follia, innocenza, energia, dolcezza e determinazione, caratteristiche proprie dei giovani.

La stagione 2015 del Silvano Toti Globe Theatre – unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti – è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma. La produzione degli spettacoli è di Politeama srl, l’organizzazione e la comunicazione sono di Zètema Progetto Cultura.

 

Note di regia

Lear è un leggendario sovrano della Britannia, vissuto alcuni secoli prima di Cristo che, vicino alla vecchiaia, decide si dividere il suo regno tra le figlie e i mariti, pur mantenendo la sua autorità regale. E’ la tragedia dei padri incapaci di capire i loro figli, padri che sono ciechi di fronte all’adulazione dei figli che li vogliono ingannare e ciechi di fronte alla devozione dei figli che invece li amano. Lear pagherà i suoi “errori politici” a caro prezzo: non riconoscerà l’affetto e la sincerità di Cordelia e affiderà il potere nelle mani sbagliate con effetti distruttivi.

Sino a quel momento Lear aveva potuto dettare leggi e norme. Improvvisamente la sua vita viene sconvolta da un’esperienza che lo pone non dal punto di vista del dominatore ma del dominato. Lear si rifugia così in una sorta di “seconda infanzia” che gli procura un’innocenza che rende ancora più crudeli le azioni delle due figlie Goneril e Regan e nel momento in cui finalmente inizia a dire la verità viene considerato pazzo. Molti elementi di questo testo naturalmente fanno pensare alla nostra società e alle sue discutibili consuetudini: si tratta di un analisi puntualissima del Potere e dei suoi effetti sulla psiche umana. La lente deformante dell’ego e del dominio acceca gli occhi del sovrano e del politico e lo spinge al più totale isolamento affettivo.

Per non distrarre lo spettatore dal lavoro sull’interiorità di questi straordinari personaggi, ho pensato di sottrarre quanto più possibile elementi decorativi, effetti e trovate registiche per giungere ad un’essenzialità e nitidezza interpretativa quanto mai necessaria, a mio avviso, alla messinscena di questo testo. Grazie all’utilizzo di una scenografia davvero essenziale, l’azione viene trasferita su un piano interiore, con momenti privatissimi e tesi, di un’emotività fortissima, pura ed arcaica. Gli elementi naturali dominano :  la pioggia, i tuoni e i lampi sono metafora della condizione interiore dei personaggi rispecchiandone l’emotività tormentata.  Si tratta di un lavoro “sperimentale”, low budget, frutto di un laboratorio rivolto a giovani artisti (con l’eccezione di due attori di grande esperienza come Graziano Piazza e Francesco Biscione, nei due ruoli principali)  ma non cercate in questa occasione elementi performativi o di ricerca visiva accattivante: non è mia intenzione e non è questa la sede giusta. Intendo invece qui lavorare esclusivamente sull’interpretazione e sulla direzione degli attori, cercando di avvicinarmi al cuore del mistero di questo meraviglioso testo, confrontandomi con umiltà con le grandi interpretazioni del passato, che non vanno dimenticate o rinnegate. In questo percorso ci guidano la follia, l’innocenza,la ricerca, l’energia, la dolcezza e la determinazione propria dei giovani. La realtà degli uomini del 2000 ha necessità assoluta di Poesia, rispetto, correttezza, professionalità, solidarietà, dolcezza, precisione ed artigianato. In questo piccolo e sfortunato Paese, fatto di consorterie, esperti politicanti, specialisti e marionette senz’anima forse, anche solo per una sera, non sarà una colpa essere ancora giovani.

Daniele Salvo

 

 

Interpreti

(in ordine alfabetico)

                                                                 

Edmund

Gloucester      

Il duca di Cornovaglia

Cordelia

Duca di Albany

Primo cavaliere – un servo

Conte di Kent

Edgar

Goneril

Re di Francia -medico

Capitano – Cavaliere

Fool

King  Lear           

Regan

Duca di Borgogna  – Curan

Oswald

Figuranti

 

 

IVAN ALOVISIO

FRANCESCO BISCIONE

MARCO BONADEI

MIMOSA CAMPIRONI

SIMONE CIAMPI

CLIO CIPOLLETTA

ELIO D’ ALESSANDRO

PASQUALE DI FILIPPO

MARCELLA FAVILLA

ALESSIO GENCHI

FRANCESCA MÀRIA

SELENE GANDINI

GRAZIANO PIAZZA

SILVIA PIETTA

TOMMASO RAMENGHI

GIULIANO SCARPINATO

FRANCESCO BRUNORI, RUGGERO CECCHI, NICOLA DE SANTIS, GIUSEPPE DE SIATO, PIERO GRANT, FRANCO MARIA ROCCO, FRANCESCO SILELLA

 

 

 

SCENE E COSTUMI

Silvia Aymonino

assistente ai costumi  Vera Pierantoni Giua

 

MUSICHE

Marco Podda

 

DISEGNO LUCI

Umile Vainieri

 

PROGETTO FONICO

Franco Patimo

IMMAGINI VIDEO

Indyca

COLLABORATORE AI MOVIMENTI

Antonio Bertusi

ASSISTENTE ALLA REGIA

Alessandro Gorgoni

 

COACH  ATTORI

Melania Giglio

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