di Linamaria Palumbo
Il Berretto a Sonagli
PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI dall’8 ottobre al 20 ottobre 2013
di Luigi Pirandello
adattamento di Francesco Bellomo, Moreno Burattini, Pino Caruso
Regia di FRANCESCO BELLOMO
in scena
Ciampa – Pino Caruso
Beatrice – Emanuela Muni
Fifì – Alessio di Clemente
Commissario Spanò– Franco Mirabella
Fana– Matilde Piana
Saracena – Carmen Di Marzo
Nina– Anna Rita Granatiero
e la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo della Signora Assunta
In scena un grande classico del teatro del novecento italiano o forse, ancor più, di quel novecento di una Sicilia fatta di rassicuranti interni borghesi. Una borghesia fatta di perbenismo e di silenzi e panni sporchi lavati in casa, di modo che “il pupo” di ciascuno, una volta fuori dalle mura domestiche, venga rispettato da tutti gli altri pupi.
Corde serie e corde pazze in dissonanza con quelle civili, Pirandello si diverte parecchio a porre questioni umane facendo muovere i personaggi tra verità reale, verità percepita e verità immaginata, lasciando quasi sempre al lettore/spettatore il dilemma di trovare da solo la verità più vera.
Operazione fatta dallo stesso Bellomo, quando decide di aprire il sipario su un quadro che “mostra” il tradimento del Cavaliere con Nina; tradimento che, nel copione scritto da Pirandello, viene “raccontato” come un fatto che sul finire del secondo atto viene quasi sminuito conducendo al dubbio sull’inesistenza dell’adulterio millantato all’inizio.
Ma in questo Berretto le corna ci sono e Bellomo decide di farcele vedere.
Sempre secondo Bellomo, vengono riproposti dei quadri che “si fanno necessari per la miglior comprensione del testo e del personaggio di Beatrice”, scelta discutibile quasi quanto quella legata all’interpretazione della Sua Beatrice-Emanuela Muni, ma del resto pure lo stesso Pirandello dovette aspettare quasi vent’anni e un regime per prendere il Nobel…
Le parole di Pirandello messe in bocca a Ciampa arrivano allo spettatore attraverso Pino Caruso che mostra tutta la sua grandezza affabulatoria, meritando un auditorio zitto e immobile che si scompone solo per dedicargli dei meritatissimi applausi a scena aperta. Caruso tiene alto il livello dello spettacolo con notevole professionalità e talento. Talento!
Altra nota positiva è quella che va al Commissario Spanò– Franco Mirabella, tanto che Chi vi scrive, crede che se il Professore fosse tra noi, è così che lo vorrebbe!
…per scrivere questo Chi vi scrive ha dovuto dare una bella girata alla corda civile.