Il tempo metteva pioggia e freddo ed invece è venuta fuori una splendida giornata di fine estate. Vi chiederete perché vi sto raccontando del meteo invece di parlare di libri. Semplicemente perché con la giornata mite abbiamo avuto modo di apprezzare la meravigliosa macchina organizzativa del Pordenonelegge – festival dei libri e degli autori.

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Wole Soyinka a Pordenonelegge 2017
Wole Soyinka a Pordenonelegge 2017 © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine

La piccola città del Friuli Venezia Giulia, nei giorni del festival giunto alla sua diciottesima edizione, si trasforma in un immenso parco giochi a tema letterario. E serve per forza un’organizzazione che rasenta la perfezione per far muovere le masse tra i vari punti d’interesse della manifestazione: stand di incontri, stand di libri, conferenze, dibattiti.

Wole Soyinka

E proprio ieri ci siamo imbattuti in un Premio Nobel della Letteratura (1986) : Wole Soyinka a cui è stato consegnato il premio “La storia in un romanzo” Crédit Agricole FriulAdria con la motivazione “in un’ampia prospettiva culturale e con una poetica fuori dagli schemi ha mostrato il dramma dell’esistenza, catturando lo spirito creativo travolgente della sua terra natìa e della sua gente.”

Wole Soyinka, 83 anni, non è solo uno scrittore che ha vinto un Nobel (primo africano a ricevere il premio), è anche e soprattutto un pensatore libero.

Nato in Nigeria, nel 1994 è dovuto scappare dalla sua terra natìa per colpa di una sentenza a morte emessa a suo carico per aver alzato la testa nei confronti di un governo reo della repressione nei confronti dei secessionisti che portò al genocidio del Biafra.

E’ vissuto in esilio negli Stati Uniti fino al 98, quando morì il suo principale accusatore, il dittatore Sani Abacha. Decise allora di fare ritorno in Nigeria, ad Abeokuta, sua città natale.

Nell’intervista a cura di Marco Aime che ha seguito la consegna del premio, Wole Soyinka è tornato a parlare della forza del linguaggio :

Il linguaggio può essere usato in maniera distruttiva. Lo dimostra ciò che sta facendo il novello Hitler della Corea del Nord che ha creato una piantagione di seguaci.

Sarebbe curioso conoscere quali argomenti persuasivi abbia utilizzato per il suo gregge e quale linguaggio utilizzi. In questo quadro, quando emergono voci diverse nascono i dissidenti che permettono ad una nazione di rialzare la testa.

Il linguaggio può cambiare il destino di una società

Gianfranco Carofiglio

Sempre sul tema del linguaggio ma per approfondire l’utilizzo delle metafore in politica, il discorso tenuto da Gianfranco Carofiglio.

Mazzantini e Castellitto a Pordenonelegge 2017 © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine
Margareth Mazzantini e Sergio Castellitto a Pordenonelegge 2017 © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine

Carofiglio, ex magistrato, ex senatore e scrittore di successo, ha analizzato l’utilizzo della metafora negli ultimi 30 anni della vita politica italiana partendo dalla ormai famosa “discesa in campo” di Silvio Berlusconi del 94 fino alle “rottamazioni” di Matteo Renzi, attuale segretario nazionale del Partito Democratico.

Mentre la “discesa in campo”, afferma Carofiglio,  rappresenta un esempio positivo di metafora politica, non altrettanto possiamo affermare della “salita in politica” di Mario Monti, metafora ben presto fallita com’è fallita l’esperienza del senatore.

Anche nel linguaggio politico americano si ricorre spesso alla metafora : partendo dal “Yes We Can” del primo Obama ai muri da costruire tra USA e Messico da parte dell’attuale presidente degli States.

Sergio Castellitto e Margareth Mazzantini

Tra le star di questa edizione del festival c’è senz’altro una delle coppie più famose del cinema italiano : lei, Margaret Mazzantini, autrice di best seller ed ex attrice; lui, Sergio Castellitto, attore ma soprattutto regista di film tratti dai libri di colei che è anche la sua compagna di vita da oltre 30 anni.

Il nostro non è stato un amore, è stato un destino

Presenti al festival per per anticipare l’uscita home video del loro ultimo successo, il film “Fortunata”.

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