Il poeta della street art: Opiemme a Roma

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Un viaggio tra il fisico e il metafisico, tra natura e cultura la mostra dell’artista torinese Opiemme visitabile fino al 24 dicembre a Rosso20sette, galleria d’arte contemporanea nel cuore di Roma.

Quando si entra, sembra di varcare un usuale confine sensoriale per perdersi in un vortice di costellazioni, antiche carte geografiche e una scrittura iconica che trascende la semantica verbale.

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E’ “Vortex: per aspera ad astra”, mostra che trae ispirazione dal teorie astronomiche di Giuseppe Sermonti illustrate nel libro “L’alfabeto scende dalle stelle. Sull’origine della scrittura”.

Sermonti traccia una corrispondenza tra l’alfabeto delle antiche civiltà e le costellazioni celesti. Opiemme riprende questo legame sviluppandolo in modo triplice: tra lettere, poesia e astronomia.

Su antiche carte geografiche, come in “Humankind today has a border”, traccia, con segni e lettere marcati, nuovi confini nel mondo, mutevoli e variabili: in questo caso non coincidono con confini geografici ma con muri, ostacoli, fili spinati che i migranti incontrano nel loro viaggio dall’Africa verso l’Europa.

Viene così a crearsi una sovrapposizione di senso tra l’orientamento delle antiche carte e il disorientamento che i nuovi bordi, segnalati dal lettering sulla mappa, apportano alle migrazioni.

In questa opera, l’alfabeto traccia confini, in altre, trova un legame intrinseco con l’immagine come il frammento di un testo di  a forma di balena: si instaura una comunicazione immediata, testuale ed iconica insieme con il visitatore.

Il confine tra natura e poesia

Ecco che torna il refrain del labile confine tra natura e cultura, tra poesia e geografia naturale, tra l’immediatezza criptata in un testo poetico che può essere recuperata astraendo dal linguaggio formale e destrutturando il testo in un nuovo linguaggio non convenzionale.

Su tela le opere legate, invece, al tema delle stelle, della natura astronomica come la percepisce un “poeta della street art” così definito per la sua capacità di partire dalla strada e realizzare opere, su qualunque supporto (non solo murales), coniugandole ai testi della letteratura classica.

Colature e vortici neri creano delle esplosioni di lettere dell’alfabeto che scendono a cascata, il poeta si riappropria della dimensione umana e romantica della scienza.

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