Poesie a passo di danza di Dario Nicolella
La presente raccolta di poesie (La Caravella Editrice, 74 pagine) si propone di esplorare le sottili e nascoste affinità elettive tra danza e poesia, tra i moti dell’anima e quelli del corpo.
“La danza è una poesia muta” dicevano gli antichi greci, “la danza” secondo Mata Hari “è una poesia in cui ogni parola è in movimento”. Dedicata al celebre ballerino Roberto Bolle, alfiere della rinascita della danza nel nostro tempo e nella nostra società, la raccolta comprende nella prima parte poesie ispirate ad alcuni tra i più celebri balletti classici e successivamente ai vari tipi di balli popolari, moderni e contemporanei: da Giselle alla breakdance, un filo continuo per un affascinante e inedito confronto tra poesia e danza.
Fin da subito appaiono evocativi i titoli, L’étoile, Ensemble, Danza delle ore, Valzer dei fiori, La silfide, Danza delle furie, Il pomeriggio di un fauno, Balletto bianco, Bolero nero, Danza dei petali, Le mille note e una notte, Ultimo tango sulla luna, Danza degli angeli, Moulin Rouge, La lunga notte della taranta, Danza delle nuvole, e molte altri che ci restituiscono l’arte dedicata alla Musa Tersicore, un modo di essere, di vivere la propria vita, danzandola, dalla terra al cielo mediante il movimento del corpo, il gesto, le dinamiche così capaci di superare ogni difficoltà.
La danza scandisce ogni momento della giornata come una poesia, un capolavoro, un affresco suggestivo… Dario Nicolella scrive componimenti d’amore, riflessioni, scoperte nella ricerca del ritmo coreutico e di quello letterario, l’equilibrio nel gesto della scrittura applicato metaforicamente a quello teatrale funziona di pari passo come fosse un viaggio che incontra pensieri sulle due arti sorelle, nel conquistare “forma e spazio”.
L’autore
L’autore, Dario Nicolella, dopo l’esordio poetico con “L’arpa del Connemara”, che risale al 1993, e un lungo periodo come autore di saggi storici, artistici e mitologici, ha da qualche anno riscoperto una nuova e inattesa vocazione poetica che ormai si affianca stabilmente alla sua professione medica.
Dopo aver pubblicato una plaquette a tiratura limitata, “Pelle d’oca” (2011), vince il Premio Emily Dickinson 2014 con “Trenta poesie per Rabarama” e il Premio Solaris 2017 con “Poesie delle cento lune”, oltre a risultare tra i vincitori del III Premio Nazionale di Letteratura Contemporanea 2015 (Poesia Inedita) e del Premio Navarro 2017 con “Poesie scelte poesie sciolte”.
Ha vinto poi il Premio Artistico Letterario Friuli Venezia Giulia 2018 per la Sezione Poesia. Finalista in altri premi letterari, sue composizioni sono apparse in antologie e blog di poesia contemporanea.
È autore anche di “Uni-versi di-versi” (2014), “Poesie in alta definizione” (2016) e “Poesie in sol diesis minore” (2018).