Un mix esplosivo tra commedia, noir e musical. Si può definire così, e sarebbe ancora riduttivo e non renderebbe la vera essenza dell’esperienza teatrale vissuta giovedì 2 Febbraio a La Contrada – Teatro Stabile di Trieste, con Stanno sparando sulla nostra canzone.
In scena, fino a domenica 5 febbraio, tre fuoriclasse del teatro, in tutte le sue forme: Veronica Pivetti, Cristian Ruiz e Brian Boccuni.
Veronica Pivetti, già apprezzata sulle assi del palco de La Contrada qualche stagione fa con Victor Victoria, ritorna su quello stesso palco con un nuovo ruolo dalla doppia faccia. Ruoli che sembrano perfettamente disegnati su di lei, sulle sue capacità attoriali indiscutibilmente versatili. Questa volta la ritroviamo nei panni di Jenny Talento, fioraia di facciata e venditrice d’oppio by night.
Oh sempre un fiore è, no? E io sono una fioraia.
Al ritmo entusiasmante, incalzante e coinvolgente di successi pop e rock, veniamo già dalle prime note e dalle prime battute scaraventati nella Manhattan degli Anni Venti. Dei sopravvissuti, dei reduci dalla Spagnola e della carenza di baci (e qui non sfugge un richiamo al nostro recente passato), del proibizionismo, ma soprattutto dei gangster e delle bande rivali.
Accanto a Veronica Pivetti, due animali da palcoscenico: Cristian Ruiz e Brian Boccuni. Due nomi che chi frequenta il mondo del musical non può non aver sentito nominare e conoscere. Il primo, Ruiz, incanta e travolge dalla prima comparsa in scena, dalla prima nota e dal primo movimento scenico.Il suo Micky è un po’ narratore, un po’ gangster, un po’ maestro di cerimonie, un po’ Joker, un po’ analista finanz… ehm, romantico.In una parola: incredibile. Ma per chi conosce Ruiz non dovrebbe stupire questa definizione.
Brian Boccuni disegna i tratti di Nino. Ingenuo, sensuale, il tipico modo di fare di chi, volente o nolente, non può fare a meno di mettersi nei guai. Ma anche di chi crede ancora all’amore e con ingenuità appunto si trova a combattere la disillusione di Jenny.
Se colpiscono gli arrangiamenti ad hoc di alcuni classici, il pubblico non potrà non meravigliarsi davanti ai movimenti scenici. Negli assoli, nei passi a due e in quel “passo a tre” perfettamente strutturato che è Stanno Sparando sulla nostra canzone.
E il lungo applauso di approvazione del pubblico, di giovani e diversamente giovani, sul finale dello spettacolo lo conferma.