Data unica e sorprendente quella di lunedì 13 novembre dove, al Politeama Rossetti di Trieste, è andato in scena “Pensieri e parole” omaggio a Lucio Battisti interpretato da Peppe Servillo accompagnato da alcuni tra i migliori musicisti jazz italiani.

Da neofiti non tanto di Battisti quanto degli esperimenti e dei lavori musicali di Servillo si capisce però subito di esser partecipi di una serata davvero speciale e di essere di fronte ad alcuni esponenti dell’Olimpo musicale italiano.

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Lo spettacolo nasce infatti dall’inarrestabile voglia di “continuare assieme” dopo le esperienze di “Uomini in frac” su Domenico Modugno e di “Memorie di Adriano” dedicato ad Adriano Celentano.

L’OLIMPO MUSICALE ITALIANO
Pensieri e Parole di Battisti al Politeama Rossetti, Trieste © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine 2017
Peppe Servillo © La Nouvelle Vague Magazine 2017

Il primo esponente è il già citato Peppe Servillo, interprete che riesce a dare nuove e inaspettate sfumature alle canzoni di Battisti, soppesando e rendendo urgente ogni singola sillaba.

Sul palco con lui Rita Marcotulli al pianoforte, Furio Di Castri al contrabbasso e Mattia Barbieri alle batterie

Menzione specialissima all’accompagnamento alla tromba di Fabrizio Bosso e al sax di Javier Girotto.

I NUOVI ARRANGIAMENTI DI JAVIER GIROTTO

L’argentino di nascita ma ormai italiano di adozione Javier Girotto

Pensieri e Parole di Battisti al Politeama Rossetti, Trieste © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine 2017
Javier Girotto e Fabrizio Bosso © La Nouvelle Vague Magazine 2017

cura anche i rinnovamenti dei brani che ormai sono pilastri musicali della cultura italiana rendendo ogni pezzo un’opera a sé mantenendo però l’identità dell’originale.

Il duo di fiati Bosso&Girotto ha regalato poi degli assoli assolutamente straordinari come straordinaria è la loro entrata su “Emozioni” ma anche su “Il mio Canto libero” o la versione totalmente strumentale di “29 Settembre” eseguita dall’orchestra.

Gran finale con un call&response sulle note di  “E penso a te” che hanno portato all’applaudito commiato della band.

PICCOLA NOTA DI COLORE

Chi si aspettava Battisti (già dalla presentazione dello spettacolo/concerto si sapeva che sarebbe stata un’altra cosa però) potrà essere rimasto  deluso; chi ama la musica, di qualsiasi genere essa sia, invece non potrà che essere uscito da teatro affascinato e colpito.

Personalmente sono convinta che anche lo stesso Battisti, ovunque lui sia, applaudirebbe questa interpretazione e i nuovi meravigliosi arrangiamenti.

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