Un pretesto per conoscere un nuovo artista. Raffinato, provocatore, impegnato (anche politicamente), sensibile. Un nuovo artista che si chiamava Pedro Lemebel.
Un artista che non c’è più da due anni ma che è ritratto splendidamente nel documentario “Corazon en fuga” di Veronica Quense proiettato venerdì pomeriggio al Teatro Miela- Bonawentura di Trieste nel corso del Festival del Cinema Latino Americano.
“CORAZON EN FUGA”
Il documentario si inserisce nella sezione Premio Arcoiris- ambito del rapporto tra Cinema e letteratura- e si sofferma nella prima parte anche sulle amicizie dell’autore.
Quella con Gladys Marin ad esempio, segretaria del Partito Comunista del Cile prima del golpe di Pinochet nel ‘73, scomparsa nel 2005, scomparsa che fu per lui sempre motivo di grande sofferenza
PEDRO LEMEBEL, SCRITTORE MA NON SOLO
Pedro Lemebel è uno scrittore/artista visuale cileno con una scrittura che era caratterizzata dalle cronache.
Attraverso queste Pedro Lemebel, da ‘Radio Tierra’, il programma radio che lui portava avanti ci conduce
una geografia urbana dove la tanto maltrattata “marginalità” diventa manifesto politico
Così genere, scrittura, sesso, musica e politica lasciano una traccia storica, all’Avana, a Santiago, a Cartagena e a Pisagua. Tutti luoghi che portano con sé la presenza poetica dello scrittore.
È stato un grande scrittore, un militante autentico, coraggioso e leale.
È rimasto in Cile durante la dittatura e ha combattuto il regime con la sua presenza, con le sue parole, con le performance sovversive del collettivo artistico “Yeguas del Apocalipsis”.
È un riferimento fondamentale del movimento internazionale di liberazione omosessuale, ha lottato fino all’ultimo giorno contro ingiustizie e ipocrisia.
(Dal messaggio seguente la sua morte sul sito della casa ed. Marcos y Marcos che ha pubblicato le sue opere)
L’AVANA E PISAGUA
Una descrizione della capitale cubana senza ipocrisia, raccontata con occhi diversi: località di rara architettura ma dove solo i turisti possono permettersi tutto o almeno tutto ciò che di esotico c’è
Cos’è Pisagua? Prima di incontrare questo ritratto in video di Lemebel era sconosciuto come potrà esserlo per molti altri.
Località sulla cordillera cilena è stato luogo di detenzione(campo di prigionieri di guerra) dei tanti desaparecidos cileni durante la Dittatura Militare.
Nel 2007 fu teatro di un omaggio da parte di Lemebel a questi prigionieri. Sulla spiaggia fu disteso un pezzo di stoffa bianco al cui inizio si dispose Lemebel con una brocca in mano, brocca con cui bagnava piano piano il lenzuolo lungo cui camminava formando così delle impronte rosse.
Impronte significative, a ricordare quelle dei ragazze i e uomini imprigionati a Pisagua e mai più ritornati a casa.
Il Festival, infatti, non è un evento spettacolare fine a se stesso ma un momento pubblico in cui sia dato spazio al cinema come strumento di conoscenza e incontro. Un momento culturale di condivisione e apertura.
Ecco la proiezione di questo documentario ha perfettamente colto uno dei tratti chiave del festival tra quelli esposti nella sua presentazione.