Koffi Kôkô tra danza contemporanea e filosofia del Vodoun
Un testo importante che entra di diritto nella storia della danza, per comprendere al meglio l’apporto e quel percorso di ricerca artistica (e spirituale) di Koffi Kôkô, coreografo, danzatore e performer.
Il libro rappresenta una riflessione sulla vita, indagando la dualità umana del bene e del male, a seconda delle visioni sociali, culturali e di provenienza.
L’autore coglie i concetti, rappresentati dal lavoro di Kôkô, quale espressione inseparabile tra esistenza ed arte, senza tralasciare ciò che invece li separa.
Proveniente dalla città di Benin (tra il Togo e la Nigeria), Koffi Kôkô viene iniziato ai riti animisti Nago e Youruba ed impara sin dall’infanzia a danzare per le divinità e per gli antenati.
Dopo essersi formato alla “Scuola di Arte Drammatica” di Abidjan, l’artista si sposta verso la Francia in cui gli viene proposto di partecipare ad una serie di conferenze sul tema della “Danza ed il Sacro”. Da allora ha proseguito i suoi studi in ogni parte del mondo, incontrando coreografi e danzatori con i quali sviluppa le sue creazioni. “Passage” è la sua coreografia chiave.
Il libro (Fontana Edizioni, nella collana “I Saggi”, pagine 208 con 89 immagini) ha il pregio di far comprendere la scena della danza africana contemporanea, e il rituale teatrale, quale momento di celebrazione in cui ognuno deve recitare il proprio ruolo. Nelle interviste, nei saggi e nei diari, viene ripetutamente sollevata la questione di come possiamo affrontare, nel mondo occidentale, una concezione così radicalmente differente della cultura.
Il linguaggio tecnico del Maestro Koffi Kôkô, nelle oltre 40 coreografie presentate, si avvale di elementi di studio diventati nel tempo il suo biglietto da visita: il contatto con il suolo come fonte d’energia, la colonna vertebrale, il centro da cui parte la pulsazione, la presa di coscienza dello spazio, l’interiorizzazione del movimento, la ricerca e l’approfondimento del corpo e dell’animo quale fonte di armonia.
Pagina dopo pagina la visione metaforica di Koffi Kôkô diventa un tramite intimo e personale per andare oltre le differenze intellettuali, religiose, temporali, diffondendo (e difendendo) il corretto spirito della danza africana, marginando nel convenuto quell’immagine stereotipata degli ambienti estranei al proprio paese e alla propria cultura.
L’autore
L’autore, Johannes Odenthal, nato nel 1956, ha studiato storia dell’arte e archeologia a Colonia, Bonn e Parigi, ha fondato nel 1986 la rivista tanz aktuell e nel 1993 la rivista ballett international/tanz aktuell.
Dal 1997 al 2006 è stato direttore artistico per la musica, la danza ed il teatro presso la Haus der Kulturen der Welt.
Dal 2006 è responsabile del programma della Akademie der Künste a Berlino.
È curatore di festival e mostre così come autore di numerose pubblicazioni sulla danza contemporanea e sulla scena artistica internazionale.