Le presentazioni divertentissime che non t’aspetti. Ovvero della presentazione “in solitaria” di “Oro puro” di Fabio Genovesi al PalaPaff di Pordenonelegge, domenica 17 Settembre.

Inizialmente prevista con il contributo della giornalista Alessandra Tedesco, a causa di un imprevisto occorso all’intervistatrice, la presentazione di Oro puro di Fabio Genovesi, si è trasformata in un poetico, sorprendente e divertente one man show dell’autore.

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Oro puro

Fabio Genovesi ha scritto un libro poetico e poderoso, uno di quelli rarissimi, il cui finale, da solo, vale la lettura delle pagine che lo precedono.

Scriveva così un altro ospite di Pordenonelegge (delle giornate precedenti) Pierdomenico Baccalario, commentando sul Corriere della Sera la recente uscita di Oro puro.

Poderoso e potente come l’ironia di Genovesi, fine anche nella critica di un mondo consumistico che ha rovinato per sempre un paradiso terrestre.

Così Genovesi narra ciò che accade nella seconda metà del 1492, più o meno, quando Colombo, cercando l’Asia, scopre l’America. Un evento epocale.

Epocale anche per Nuno.

Vi auguro di trovare tutte le Americhe che non sapete di cercare

Chi è Nuno?

Solo domenica pomeriggio, Genovesi era solo anche un sabato sera di quindici anni fa, mentre leggeva i Diari di Cristoforo Colombo.Rendendosi conto che tante delle cose che ci sono state insegnate a scuola sulla scoperta dell’America sono sbagliate.

Che più sei intelligente, più non capisci cosa stia succedendo al mondo. Che certe cose non vanno capite, nè combattute.

Che delle tre caravelle con cui Colombo parte alla scoperta di quella che lui crede l’Asia, solo due rientreranno: la terza, la più grande, la Santa Maria, affonderà. A causa di un giovane mozzo inesperto.

Quel giovane mozzo inesperto è Nuno, un sedicenne di Palos, Spagna. Si tratta di un giovane, ebreo, nel primo anno di espulsione degli ebrei da un paese europeo, la Spagna. Per una serie di circostanze tanto sfortunate quanto casuali, deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione.

Si tratta della Santa María appunto, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà – per caso e per sbaglio – il Nuovo Mondo. Lì Nuno diventa scrivano di Colombo, aiutandolo a redigere i diari.

 è trascorrendo ore ad ascoltarlo che sente crescere l’entusiasmo per i grandi sogni di questo imprevedibile esploratore visionario. […] Nuno imparerà quanta ferocia, quanta avidità possa motivare le scelte degli uomini, ma anche la forza irresistibile dell’amore, che lo travolgerà fino a sconvolgere i suoi giorni e le sue notti.

E’ dopo aver letto di lui e in barba all’avvertimento di sua madre “Fabio, mi raccomando, non ti fissare!” che, a tre giorni dalla lettura dei diari, Genovesi si ritroverà prima a Palos e poi a Madrid. Avido di scoprire tutto su questo giovane, di cui non è rimasta praticamente traccia. Nemmeno il nome in realtà.

L’oggi e ciò che poteva essere

Oro puro è un libro sull’oggi. Perchè per parlare davvero di oggi è necessario tornare indietro a quel punto quando l’Occidente ha avuto un’alternativa, se abbracciare quel nuovo mondo o distruggerlo. Ha scelto la seconda opzione.

Oro puro è un inno al non vivere programmatico. Perché, nelle parole di Genovesi

Siamo direttori d’orchestra in un’orchestra che non esiste, non ci da’ retta

La vita è quella cosa lì, tanto è inutile opporsi. Noi non possiamo lasciar nessun segno nel mondo, possiamo solo capire che il caso è più grande di noi. Quando lo capiamo, di essere nulla, di colpo siamo felici.

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