Orhan Pamuk torna a raccontare Istanbul

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Il Nobel per la letteratura Orhan Pamuk ha scelto Roma per presentare il suo ultimo romanzo ‘La stranezza che ho nella testa’, edito da Einaudi. Questo appuntamento invernale all’Auditorium Parco della Musica anticipa la settima edizione di “Libri Come”, la festa del libro e della letteratura che si terrà a marzo 2016.

Non è la prima volta che lo scrittore turco racconta la sua Istanbul, ma adesso lo fa attraverso un lavoro di ricerca che è durato ben dieci anni. Durante questo periodo, Pamuk ha incontrato persone appartenenti alle classi sociali meno abbienti e ha raccolto decine e decine di testimonianze costruendo un vero e proprio archivio. È un romanzo che potremmo definire vittoriano a tutti gli effetti, una storia dickensiana dallo sguardo moderno che evita accuratamente il melodramma e i cui tempi sono scanditi dall’amore e dalle avventure di Mevlut.

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Il giovane venditore di Boza (tipica bevanda turca leggermente alcolica), trovandosi al matrimonio di un cugino, incrocia per pochi istanti lo sguardo di due sorelle della sposa e si innamora perdutamente di una di loro. Per tre anni corteggia la ragazza scrivendole delle appassionate lettere d’amore fino a quando decide di mettere in atto una fuitina. Dopo essere riusciti a scappare, la giovane scopre il volto e Mevlut si rende conto di aver corteggiato per tutto quel tempo la sorella sbagliata. Ma questo è solo l’inizio delle avventure picaresche del ragazzo. Innumerevoli sono i colpi di scena che si susseguono ma mai a discapito della leggibilità del testo. La storia di Mevlut è in realtà un incrocio di storie: amici e nemici che si incontrano per le strade brulicanti di vita che fanno di Istanbul una città in continua trasformazione.

Sono diversi i richiami ai grandi classici della letteratura: Mevlut, a suo modo, ha la purezza d’animo del principe Myškin di Dostoevskij, ma ricorda anche il Marcovaldo di Calvino e la vicenda di Zeno Cosini che sposa la sorella sbagliata.
La stranezza che ho nella testa’ è sicuramente una macchina narrativa ricca e che arriva diretta al punto cercando di restituire al lettore la vivacità dei personaggi e la complessità dei sentimenti del genere umano.

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