Un Festival? No, Approdi è più semplicemente un contenitore culturale che offre allo spettatore diverse rotte e quindi differenti esperienze artistiche. “Danza, Musica, Teatro. Incontri. Visioni

Corale e affollata di pubblico la conferenza stampa, tenutasi questa mattina all’Antico Caffè San Marco, di presentazione della terza edizione del Festival Approdi.

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Lorenzo Acquaviva

Sulla terra fuori dal mondo

Un titolo evocativo, quello scelto quest’anno. Come evocativa è l’immagine di quest’anno, ideata da Jan Sedmak.

Due figure che guardano verso l’alto sono il simbolo della manifestazione.

Un segno di ottimismo e un invito a guardare in alto, come ha sottolineato l’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi, che con i saluti istituzionali di rito ha introdotto la presentazione del ricco programma.

Una presentazione presieduta dal direttore Artistico del Festival, Lorenzo Acquaviva, che ha dato via via la parola ai diversi protagonisti dei vari approdi.

Un programma che tra scali, isole, varo e nuove e vecchie rotte, si snoderà dal 26 Agosto al 15 Settembre in vari luoghi della città che valorizzeranno l’arte ospitata e saranno reciprocamente valorizzati dalla medesima arte.

Il Varo

Prima del Varo ufficiale, con il racconto dell’umanità nella sua normalità attraverso il dialogo tra Domenico Iannaccone e Cristina Bonadei il 31 Agosto all’Auditorium del Museo Revoltella, ‘un’isola’ e uno ‘scalo’.

L’isola sarà, lunedì 26 Agosto,  l’Agriturismo Scheriani di Muggia, scelto per un aperitivo con l’arte a cura della stessa Cristina Bonadei e di Massimo Tommasini.

L’aperitivo con l’arte ruoterà attorno alla figura della “Tata-Fotografa” Vivian Mayer (Trieste in questo momento ospita anche una mostra riguardante proprio la Mayer, al Magazzino delle Idee e di cui si è parlato qui)

Il 28 Agosto, al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto, sarà invece Lorenzo Zuffi (protagonista anche di altri eventi nelle varie rotte), che narrerà di un’altra figura in “Hello, I’m Johnny Cash.

Oltre a personaggi più o meno contemporanei spazio anche a personaggi storici, come Ismene (sorella della più famosa Antigone) portata in scena da Nikla Panizon per la regia di Igor Pison o personaggi triestini rilevanti come il Barone Revoltella, di cui proprio l’8 Settembre ricorre il 150° anniversario dalla morte.

Accanto al racconto di queste personalità, performance musicali e danzanti saranno al centro delle altre rotte o scali (scali anche “a sorpresa”, come quello del 14 Settembre alle 15.45 al Santuario di Monte Grisa.)

Importante la collaborazione di quest’anno, a questo proposito, con il DanceProject Festival.

Protagoniste di una performance cosiddetta site-specific, Marina Rossi e Eleonora Zenero, che faranno incontrare due linguaggi differenti della danza e faranno ‘parlare’ il luogo di cui saranno ospiti.

Nuova rotta e nuove collaborazioni

Oltre alle nuove collaborazioni, come quella con la Cappella Underground di Trieste che festeggia quest’anno i suoi 50 anni di attività, si aggiunge una nuova rotta proposta dal Festival (da aggiungersi alla rotta industriale, a quella spirituale e alla rotta storica) .

La rotta leonardiana, rotta nella quale il 13 Settembre si ragionerà su Leonardo Da Vinci dapprima con Antonio Forcellino (accompagnato da Lorenzo Zuffi) e in seguito con Luciano Roman e il suo “Anima”.

Nuove collaborazioni, nuove rotte e nuovi luoghi dove andranno in scena gli Approdi, come in questo caso la Sala del Trono del Castello di Miramare.

Gran Finale e ritorno ‘In porto’ il 15 Settembre alle ore 20.30 allo stabilimento Ausonia dove si celebreranno i 200 anni dell’ Infinito di Leopardi con Leopardinfinito, evento che segna la collaborazione con il PEN lettori di Trieste che proporrà una declinazione della poesia in diverse lingue.

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