Vent’anni fa portavo i miei figli al Palatrieste a vedere il nuovo musical “Notre Dame de Paris”: avevo letto qualche recensione, il nome di Cocciante era una garanzia, volevo continuare ad avvicinare i miei ragazzi al mondo del teatro e della musica. Ricordo ancora adesso l’incanto nei loro occhi, i piedi che si muovevano al ritmo della musica travolgente, la testa alzata e la bocca aperta alla vista delle coreografie e delle acrobazie del corpo di ballo.
Ricordo i loro sorrisi e l’entusiasmo travolgente con cui mi hanno guardato e mi hanno detto: “Mamma, è stato bellissimo!! Quando ci torniamo?” Ci siamo tornati altre due volte da quel giorno, nel frattempo ci siamo ritrovati con qualche anno in più, abbiamo collezionato diverse esperienze nel bagaglio della vita ma la magia di quel capolavoro che è Notre Dame è rimasta intatta. Vent’anni dopo si riapre il sipario: i rintocchi delle campane mi ricordano lo scandire del tempo, un tempo che è passato inesorabile ma che in realtà è come se si fosse fermato.
Li ritrovo tutti lì, quegli stessi interpreti che avevano stregato me e i miei figli: è commovente rivivere una magia che si rinnova con artisti arricchiti dall’esperienza e dalla maturità che gli anni portano con sé.
Interpreti capaci, se mai fosse possibile, di coinvolgere e avvolgere ancor di più il pubblico in un’atmosfera densa di emozioni.
La musica incalzante, le parole che graffiano l’anima, le voci penetranti, la spettacolarità delle acrobazie messe in scena hanno l’effetto di farmi rivivere sulla pelle un ricordo felice, reso ancora più intenso dagli anni passati che non hanno scalfito l’immensa bellezza di un capolavoro musicale.
Giò di Tonno, Lola Ponce, Matteo Setti e Vittorio Matteucci sono straordinariamente coinvolgenti, innegabilmente impareggiabili.
Questo spettacolo trasuda poesia, talento, emozione: è come un amore che con il tempo si rafforza, evolve e diventa sempre più bello.