Da un soggetto di Giovanna Gra, co-sceneggiatrice insieme a Veronica, uscirà nei nostri cinema il 19 novembre prossimo in appena 20 copie, il primo lungometraggio della protagonista di “Provaci ancora Prof“.
L’esordio alla regia c’era già stato con il cortometraggio “Qui giace” , la cui sceneggiatura è sempre ad appannaggio della Gra.
Ricordiamo che questo film gode del patrocinio di Amnesty International sezione italiana, caso raro per una commedia.
Il protagonista è Rocco (compagno di classe). Figlio di genitori separati, ha un bel rapporto, anche di complicità, sia con la madre (Veronica Pivetti, giornalista, progressista ed apparentemente aperta) che con la nonna Pia ( una brava ed esilarante Pia Engleberth), volutamente caricaturale nostalgica del ventennio fascista.
Lo scontro con i genitori, sarà inevitabile appena questi verranno a conoscenza delle inclinazioni del ragazzo. La fuga da casa in direzione Milano per vedere il concerto della star di musica pop e icona gay, sarà l’escamotage per trovare situazioni divertenti e congeniale alla catarsi dei protagonisti della storia.
Le esperienze televisive più che cinematografiche della Pivetti dovevano far pensare che la direzione potesse essere quella della fiction più che del film vero e proprio e i fatti dimostrano che il risultato ottenuto è proprio quello. Farraginosa e incerta è la mano della regista/attrice. Il tema di fondo che le è valso il supporto di Amnesty è condivisibile. Lo è pure che si facciano film che possano servire a smuovere le coscienze, anche con le atmosfere da commedia più che drammatiche.
Purtroppo però gli intenti non possono bastare. Molte sono le situazioni al limite del ridicolo e raffazzonate, il tutto al netto delle buone prove su tutti, di Carolina Pavone nel ruolo di Maria, miglior amica di Rocco, all’esordio come attrice. Sono tutti i personaggi che risultano però troppo prevedibili e scontati e l’argomento cardine del film si smarrisce per strada.
Alla fine non resta che girare un invito: Provaci ancora Pivetti!