La musica classica torna in Calabria. Intervista al Maestro Filippo Arlia

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Dopo aver calcato il palcoscenico in 25 Paesi del mondo, il giovanissimo Direttore d’Orchestra Filippo Arlia torna in Italia e riporta la musica classica nella sua città natale Catanzaro.
Dirigerà infatti la prima stagione sinfonica del Teatro Politeama di Catanzaro, dal 2 febbraio al 15 giugno. Grandi eccellenze della musica parteciperanno alla stagione tra cui: Mihkel Kutson, Giovanni Sollima, Enrico Pieranunzi.

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In occasione di questo grande evento abbiamo intervistato il Maestro Filippo Arlia.

Per ottenere risultati come i suoi, non basta sicuramente il solo talento ma anche un’incredibile passione per la musica. Come è iniziata la sua avventura in questo fantastico mondo?

In realtà la mia passione per la musica si spiega facilmente. I miei genitori erano musicisti ed entrambi insegnavano musica a scuola. Questo non solo mi ha permesso, in modo del tutto naturale, di appassionarmi a questo fantastico mondo ma anche di imparare fin da subito che, oltre a talento e amore, sono necessari anche tanto studio e tanto sacrificio per ottenere i risultati sperati.

Ovviamente all’inizio è stato difficile riuscire a superare l’ostacolo dei “tecnicismi” dello strumento però, grazie alla mia famiglia, sono riuscito ad oltrepassare quel primo blocco e a farmi abbracciare da quest’universo fatto di note e spartiti.

Sebbene negli anni sia riuscito a laurearmi anche in Giurisprudenza, in realtà sentii di doverlo fare solo per concludere la mia formazione umanistica. La musica rimase sempre la mia passione principale al punto da continuare ad esibirmi nonostante gli studi universitari.

Filippo Arlia
Filippo Arlia

Ed è in quegli anni che ha cominciato la sua carriera come direttore d’orchestra?

Le dirò, tutto iniziò quasi per caso. In principio quello che avevo fondato era solo un piccolo gruppo di archi che serviva per accompagnare un bandoneón, uno strumento particolare nato in Germania e poi arrivato in Argentina per fare il tango, assieme al quale ho fatto musica per molti anni.

Da quel momento è stato un crescendo fino ad arrivare ad oggi con l’Orchestra regionale e con questa stagione sinfonica al teatro Politeama di Catanzaro. Nella speranza, ovviamente, che questo sia solo un preludio ad un futuro in cui potremo dare più stabilità ai giovani che lavorano in orchestra.

E quale è stato il percorso che l’ha portata a dirigere l’Orchestra filarmonica della Calabria?

In realtà il progetto dell’Orchestra, senza volere essere presuntuoso, è partito proprio da me. La Calabria, tra le regioni italiane, era l’unica a non avere una propria Orchestra filarmonica quindi mi sono mosso non solo per soddisfare quella voglia e quel bisogno di musica classica che si respira in tutto il Sud ma anche per dare una possibilità ai giovani talenti musicali calabresi di lavorare all’interno di un’Orchestra senza doversi obbligatoriamente trasferire in un’altra regione.

Le basti pensare che, attualmente, ci sono più di 4000 ragazzi che studiano musica classica nei conservatori calabresi. Senza questa possibilità, sarebbero costretti ad abbandonare la propria casa anche solo per mettere a frutto anni di studi e di pratica. Una vera e propria fuga di cervelli che, sfortunatamente, replica anche a livello regionale la tragedia nazionale che stiamo vivendo in questi anni.

Filippo Arlia
Filippo Arlia

E come vi siete mossi nel pratico per creare questa possibilità?

Prima di tutto ci siamo mossi investendo un capitale, proveniente dal bilancio del conservatorio di Nocera Terinese di cui oggi sono direttore, nella produzione artistica in modo da portare i nostri alunni dalla classe al palcoscenico così da poter creare un nucleo orchestrale.

Dopodiché abbiamo creato il “Festival del Mediterraneo” con il quale abbiamo portato ad esibire i nostri studenti in tutti i comuni che si trovano sulla costa tirrenica. Quando la Regione Calabria e il resto della classe politica vide i risultati di questo progetto, capì subito le sue potenzialità ed infatti adesso siamo sostenuti sia dalla Regione che dal Comune di Catanzaro.

Avete già piani per il futuro dell’Orchestra?

Certamente. Prima di tutto stiamo cercando di ottenere più investimenti in modo da avere una maggiore stabilità per chi lavora all’interno dell’Orchestra stessa, sia artisti che non, così da permettere a tutti di concentrarsi solo su questo progetto.

Basti pensare che quest’anno abbiamo registrato un disco con Warner Classic dedicato ai quadri da esposizione, iniziato la seconda stagione di collaborazione con il teatro Greco di Taormina e adesso avremo una fantastica stagione sinfonica con ospiti di caratura internazionale. Pensi quindi cosa potremmo realizzare con un maggiore impegno da parte della politica e della classe dirigente.

Inoltre abbiamo in progetto la registrazione di un disco con Giovanni Solli per la copertina di “Amadeus”, con musiche totalmente dedicate ad Elgar ed infine posso anticiparle che abbiamo un altro progetto con la Warner in occasione del centenario di Ruggero Leoncavallo. In onore di questo avvenimento registreremo la sua opera “Pagliacci” con degli interpreti eccezionali ma di cui ancora non posso rivelare i nomi.

Tutte queste idee ed iniziative richiederanno molto impegno e molti sacrifici però sono dei prezzi che, personalmente, pago ben volentieri in nome della cultura. Un popolo acculturato è un popolo civilizzato e sono convinto che una persona appassionata di musica classica è molto meno propensa a commettere azioni illegali rispetto ad una non appassionata.

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