Lo spettacolo più provocatorio e poetico della stagione teatrale romana appena trascorsa, omaggio al poeta Gabriele D’Annunzio, è stato selezionato tra le novità teatrali da Simone Migliorini, direttore del Festival Internazionale del teatro romano di Volterra e avrà luogo nella parte monumentale dell’antico teatro romano dell’omonima cittadina il 15 Luglio.
Così potrebbe proseguire il successo di un’opera al suo primo debutto, dopo l’esito sfolgorante, che a soli venti giorni dalla sua prima rappresentazione al Teatro di Documenti ha goduto di una critica appassionata che ha interessato anche docenti di Letteratura Contemporanea.
L’opera in versi è stata scritta dall’istrionica regista Mariaelena Masetti Zannini, che dopo un’attenta ricerca bibliografica ha composto un suo personale notturno sul mondo esoterico dannunziano. Un universo di immedesimazioni femminee, di astrali figure roteanti nell’orbita del Vate, di vetri rotti di uno specchio ancora da ricomporre. Lo spettacolo vive infatti di una struttura circolare in continuo mutamento.
Le donne di Gabriele D’Annunzio, specialmente quelle meno citate del celebre catalogo, emergono dal cimitero della memoria per rivivere l”amore altro’, quello per cui vale la pena vivere o morire, quello che come un dipinto simbolista rimarrà sospeso e per questo eternamente evocato.
Nel doppio si gioca questa partita, che come una danza macabra disorienta e intriga  lo spettatore. Eccezionali gli interpreti per la somiglianza con i personaggi e per il coraggio di osare con gli stili recitativi,  la pura improvvisazione, l’atmosfera assolutamente onirica che proietta in un vero e proprio ‘terzo luogo’.
Notevole l’interpretazione di Giuseppe Talarico nelle vesti di D’Annunzio, da annoverare poi quella, fra gli altri, dell’attrice di cinema e fiction Lucia Rossi, commovente nell’inedita veste di una popolana zoppa, il ruolo più drammatico. Tra gli altri una giovane promessa del cinema italiano, Gianluca Vicari, alterego dannunziano, alias Conte Sperelli Fieschi, la meravigliosa star del burlesque internazionale Giuditta Sin Infelise, attrice e danzatrice proprio come Ida Rubinstein, nel Martirio di San Sebastiano che andrà a riproporre in scena, l’attrice e doppiatrice Glenda Canino nel delirante ruolo della Marchesa Alessandra di Rudini Carlotti che per amore divenne suora carmelitana. Nella scorsa rappresentazione memorabile l’importante intervento di Kyrahm, body artist e performer internazionale che interpretava il dolce ruolo della madre del poeta sempre in coerenza con lo stile artistico del mondo della Performance Art nel binomio di Kyrahm e Julius Kaiser.
Mentre la divina Marchesa Luisa Casati Stampa, è invece interpretata dalla stessa Mariaelena Masetti Zannini, originale la scelta di mischiare le diverse lingue originarie delle varie Muse, come nel caso della bravissima Emanuela Bolco, anche aiuto regia, nel difficile ruolo della frustrata governante Amelie Mazoyer, un tempo giovane amante del Vate e servitrice di droga e nuove prede.
L’arte contemporanea è un elemento fondamentale in questo spettacolo e vede come protagonista Marco Fioramanti, co-fondatore del movimento trattista in Italia e ideatore di Night Italia, rivista d’arte fondata da Andy Wahrol e Anton Perich in America e qui da lui proseguita come gemellaggio. Fioramanti, con il quale la Masetti ha instaurato ormai da tempo un significativo sodalizio artistico, interpreta Jean Cocteau e oltre a occuparsi delle scene opererà come performer con azioni di pittura dal vivo.
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