Appassionati di gialli e misteri da risolvere accorrete a vedere Miss Marple in Giochi di prestigio. Uno tra i personaggi più amati di Agatha Christie è in scena dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro La Contrada di Trieste.
Miss Marple, un’anziana signora della campagna inglese, è la protagonista di una felice serie di racconti di Agatha Christie “la regina del crimine”.
Miss Marple, un’insospettabile detective
Ed è proprio con il crimine che questa insospettabile detective si cimenta con un acume degno di Sherlock Holmes. Nel suo tempo libero Miss Marple si divide fra il giardinaggio, il lavoro a maglia e il risolvere con successo misteri e delitti. Un personaggio deliziosamente irresistibile.
La palestra di Miss Marple è St. Mary Mead, la piccola cittadina in cui vive, e i suoi abitanti. Le sue deduzioni da esperta criminologa nascono dall’osservazione di fatti insignificanti e stravaganti, molto lontani dall’essere citati nei manuali. La conoscenza dettagliata dei sintomi di intossicazione da arsenico, per esempio, deriva da quella volta che il cane della vicina aveva mangiato delle polpette avvelenate.
Miss Marple e i giochi di prestigio
In Giochi di Prestigio Miss Marple si trova a Stonygates per far visita a Caroline, sua cara amica di vecchia data. Caroline la accoglie sciupata e visibilmente sofferente e l’atmosfera che si respira nella casa non è delle migliori. Nella grande villa assieme a lei vivono Lewis, il suo terzo marito, e i figli e figliastri dei suoi precedenti matrimoni.
Le tensioni tra i componenti della famiglia non tardano a manifestarsi e Miss Marple, suo malgrado, si trova a esserne testimone. Come se non bastasse la presenza nelle adiacenze della villa di un carcere alternativo contribuisce ad appesantire la situazione. Il signor Lewis, infatti, è il promotore di un ambizioso progetto sperimentale di rieducazione e ricollocazione in società di giovani problematici.
Ma il peggio arriva quando viene perpetrato un efferato delitto proprio all’interno della casa. Uno dei figliastri di Caroline viene ucciso nella sua stanza dopo essere arrivato dalla città per mettere all’erta la famiglia da un pericolo imminente.
Isolati e impossibilitati a chiedere aiuto, mandano un guardiano ad avvisare la polizia del paese più vicino che si trova, però, a molti chilometri di distanza. In attesa dell’arrivo dei soccorsi Miss Marple ha tutto il tempo per sbrogliare la matassa di questo mistero. Grazie al caos generato dall’omicidio pian piano acquisisce dai membri della famiglia informazioni fondamentali per smascherare l’assassino.
Grazie alle parole di uno dei figli di Caroline, appassionato di teatro e finzione, Miss Marple riflette sulle illusioni dei giochi di prestigio. Scoperto il trucco messo in scena dall’assassino per depistare i presenti e non far ricadere i sospetti su di sé, Miss Marple risolve il caso.
Un cast “prestigioso”
Miss Marple nell’adattamento teatrale di Edoardo Erba è Maria Amelia Monti, amatissima dal pubblico italiano. La sua Miss Marple è schietta e vivace, incapace di nascondere quello che pensa senza peccare di mancanza di giudizio. I panni della mite signora inglese vengono messi da parte e Maria Amelia Monti propone una declinazione di se stessa smussando il personaggio con tratti familiari al pubblico che le fanno conquistare senza sforzo applausi sinceri.
Lewis, il marito di Caroline, è impersonato dall’altrettanto amato attore del grande e piccolo schermo Roberto Citran. Un ruolo apparentemente semplice che necessita di una interpretazione precisa e pulita che si apprezza a mistero risolto. Roberto Citran esegue senza sbavature e riesce a incantare (non solo in senso figurato) il pubblico.
I personaggi della vicenda sono molti e i rapporti che li legano non sono di immediata assimilazione. Un plauso dovuto va a tutto il cast e al ritmo molto buono e brioso che riesce a tenere per l’intera durata dello spettacolo.
Particolarmente apprezzata l’interpretazione di Sabrina Scuccimarra nel doppio ruolo di Caroline e della sua gemella Ruth. Perfettamente riuscito e credibile lo sdoppiamento dei personaggi.
Allo stesso modo Sebastiano Bottari, anch’egli impegnato nell’impersonare due figli di Caroline, convince per la caratterizzazione diversificata e ben riuscita.
Infine, il personaggio della figlia di Caroline, la bisbetica e iper-apprensiva Mildred, è reso da Laura Serena senza cadere in facili cliché. Una sincera nota di merito alla cura del proprio ruolo nella messinscena.
Scenografia e narrazione si incontrano al culmine della tensione
Ancora qualche parola sulla scenografia. Il salotto della villa di Stonygates, in cui si svolge l’intera vicenda, contribuisce a far calare lo spettatore in un’atmosfera lugubre e fredda.
Sullo spazio, arredato solo con un pianoforte e un salottino in pelle, campeggia un’imponente struttura metallica fatta di scale, ballatoi e porte che delineano gli spazi non direttamente visibili al pubblico. Un senso di claustrofobia e agorafobia si impastano e una vaga nota british guarnisce il tutto. Merito anche della nebbia che imperversa sul palco, forse.
Il momento più eccitante è quando la scenografia e la narrazione si incontrano nello svelamento del mistero. Miss Marple al culmine del suo ragionamento chiede ai presenti di considerare la casa come fosse un teatro. Possiamo vederne le porte e intuire gli ambienti che vi sono dietro, ma per risolvere l’enigma dobbiamo cercare di capire cosa accade realmente fuori scena. In un flashback muto, con solo la voce della protagonista a snocciolare la successione degli eventi, i personaggi ripercorrono il momento in cui si è commesso il delitto ma con porte aperte e personaggi fuori scena visibili.
Ecco svelato in una sola mossa il mistero del teatro e il trucco del gioco di prestigio!