Il Misantropo, di Molière al Teatro Anfitrione di Roma.

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Al Teatro Anfitrione, nella meravigliosa cornice del quartiere Aventino, sarà in scena, dal 15 al 26 marzo, il capolavoro di Molière “Il Misantropo”.

Con la regia di Marco Belocchi, l’opera del genio francese viene trasposta in un’epoca più recente, all’inizio del novecento, proprio a sottolineare la presenza di situazioni e tematiche la cui attualità si può riscontrare in ogni epoca ed ancora oggi.

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Lo spettacolo di Molière andò in scena, per la prima volta, nel 1666 con il titolo “L’Atrabilaire amoureux”. Il titolo originale definiva già in parte il carattere malinconico del protagonista dell’opera. Un’opera che ricerca una naturalezza realistica nel delineare situazioni e personaggi, allontanandosi dai soggetti piatti e univoci, propri del genere satirico, per rappresentare al meglio la critica alla società.

Il personaggio principale di questa amara commedia è Alceste, un uomo saldo nei suoi principi, intransigente e votato alla dichiarazione solenne della verità in qualsiasi situazione. Questa sua inflessibilità e rigidità sembra vacillare solo davanti alla bella e intelligente Célimène, di cui è sinceramente innamorato.

L’elegante dama mette a dura prova la sua etica, circondata da uno stuolo di spasimanti che intrattiene piacevolmente nei suoi salotti, dando dimostrazione di tutta la sua civetteria nell’assecondare con molta grazia i molteplici corteggiatori. Alceste non può fare a meno di comportarsi da innamorato geloso, sperando di cancellare i difetti dell’elegante signora con la sua spiazzante sincerità e i suoi burberi richiami.

Ma in realtà, con la sua irremovibilità e fermezza non può che rendersi ridicolo in una società i cui salotti sono permeati da ipocrisia e maldicenze, come in ogni high society che si rispetti.

Per vivere in armonia con quel mondo Alceste dovrebbe apprezzare e seguire i consigli e il buonsenso del suo più cauto amico, Filinte.

Se potesse abbracciare una convivenza civile più pacifica e accondiscendente, potrebbe coronare il suo amore e sposare la bella Célimène abbandonandosi ai piaceri di una frivola mondanità di cui lei stessa è la regina. O forse è impossibile il completo abbandono delle sue rigide posizioni e dei suoi fervidi principi e, dunque, l’unica soluzione è fuggire da solo e ritirarsi per sempre da quei salotti, che non è mai riuscito ad apprezzare?

La critica all’ipocrisia borghese di un’epoca, facilmente adattabile ad ogni tempo, l’insofferenza verso i dictat del vivere civile, la ricerca di un mondo genuino e della verità a tutti i costi sono gli elementi che rendono questa amara commedia sempre attuale e i dilemmi del mesto protagonista domande che prima o poi si affacciano negli uomini di tutti i tempi.

cast
Marco Bellocchi, Eleonora Pariante, Giustino De Filippis, Giuseppe Alagna, Maurizio Castè, Vittorio Ciardo, Valentina Maselli, Teresa Marra, Vittorio Aparo.
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